Paolo Lorenzi è un tennista italiano classe ’81 nato a Roma. Il numero 36 della classifica ATP, ranking che annovera i migliori tennisti del panorama internazionale, attualmente, sta disputando il prestigioso Challenger di Caltanissetta.
Il torneo del capoluogo nisseno è il secondo in Italia, dopo i BNL di Roma, in quanto a montepremi complessivo (127.000 euro ndr). Il Challenger della città di Caltanissetta, giunto alla diciannovesima edizione, è organizzato dal Tennis Club Michele Trobia coadiuvato dal direttore del Giorgio Giordano.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare Paolo Lorenzi, vincitore della scorsa edizioni, e di scambiare quattro chiacchiere sul mondo del tennis e su alcune curiosità legate a questo sport.
Prego, è un piacere per me.
E’ un rapporto magnifico. Sin dalle mie prime partecipazioni il pubblico mi ha sempre sostenuto e appoggiato.
Credo che questa sia la mia settima partecipazione al Challenger della città di Caltanissetta.
Sicuramente tra i Challengers, questo di Caltanissetta è uno dei miei preferiti. Credo che sia uno dei migliori al mondo. Poi ovviamente Roma, Australian Open Wimbledon. Riguardo alle superfici, prediligo i campi in terra o in cemento.
Credo che il tennis maschile in Italia stia andando piuttosto bene. Abbiamo diversi giocatori giovani che stanno venendo fuori. Credo che nel futuro prossimo si possano raggiungere risultati significativi. Sono fiducioso.
Rispetto all’estero, Stati Uniti e Australia hanno sicuramente dei giovani molto forti. In Europa, la Spagna e la Francia hanno lanciato tennisti di livello che molto spesso rientrano tra le prime 100 posizioni del ranking mondiale.
Questo bisognerebbe chiederlo ai top players. Non credo che gli altri siano così influenzati da questo fattore.
Zverev, Khachanov, Kyrgios. Tutti under 25
Verso i sei anni o comunque entro i 10-12 anni se si vuole aspirare a qualcosa di più dei tornei amatoriali.
Tutto dipende molto dal tipo di giocatore, la racchetta è molto personale. Ci sono racchette come la Head o la Prestige che è quella che uso io che ti danno un po’ più controllo e meno spinta rispetto ad altre che invece assistono maggiormente il giocatore nella fase di spinta.
Beh, da bambino tifavo per Becker. Adesso mi limito a studiare i miei avversari.
Mi impegnerò a migliorare il mio best ranking (33esimo) posto o comunque a chiudere l’anno dentro la top 50 mondiale.
Halle, Antalia e Wimbledon: tre settimane sull’erba.
Leggo di tutto, dai classici, ai thriller ad autobiografie. Il mio libro preferito rimane “Il Conte di Montecristo”.
Per conoscere tutte curiosità e gli orari del tabellone del Challengere di Caltanissetta, vi rimandiamo a questa pagina: clic.
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