Indie Italia Mag presenta (in esclusiva) il video di “Irmã Cara”, brano estratto da “In un baule di personalità multiple”, il primo album di Blumosso che possiamo indubbiamente decretare come una delle sorprese più convincenti della musica italiana del 2018. Dieci brani magistralmente scritti, caratterizzati da sonorità eleganti; risultato di una fitta rete di linee sonore sofisticate che si intersecano vestendo i brani di un mantello avvolgente e cangiante. Stupire con la semplicità e con la forza delle liriche; obiettivo centrato.
Incuriositi dalle personalità multiple, romantiche presenze dell’album, abbiamo intervistato i Blumosso.
Grazie per averlo definito capolavoro, non sapremmo dire quanto lo sia effettivamente, ma fa piacere. Dicevamo di Irmã. Sono in molti a pensare che sia un nome di donna; in realtà ci giochiamo un po’ su questa cosa: Irmã non è un nome di donna, ma è una parola portoghese che sta a significare “sorella”. Il brano lo ha scritto Simone e parla di due amanti che la guerra ha diviso. Parliamo sia di una guerra reale, fatta di bombe, sia di una guerra interiore, che ognuno di noi si ritrova a combattere tra sé e sé nel suo piccolo quotidiano.
Abbiamo ricevuto un aiuto da chi ne capiva, ma al di là di questo tutti i nostri video hanno un approccio nuovo alle tecniche utilizzate, anche nel caso dei video di “In un albergo di Milano” e “Quella maledetta estate”, nostri singoli precedenti, era la prima volta che utilizzavamo la tecnica dello stop motion. Ci piace sperimentare, non solo nella musica, ma in tutti i campi artistici che ci sono più congeniali, in questo caso l’immagine e il videoclip.
La noia non finisce mai, è come una nebbia (mi viene da citare Moravia) nella quale il pensiero si smarrisce continuamente. Non finisce, la noia, ma ogni tanto si placa, e allora ti permette di intravedere a intervalli qualche particolare della realtà: è in quei momenti che nascono le canzoni.
Non si esce indenne dall’estate, se ne esce a pezzi, e quando ci sono i sentimenti di mezzo, l’estate ha il potere di ampliare le cose, di render tutto più drammatico, “maledetto”. Se ci si salva dall’estate vuol dire che non la si è vissuta davvero.
Tutti siamo la somma dei nostri lati oscuri e non, quindi ci verrebbe da dire che dietro di noi si celano infinite personalità. Ma qui il discorso sarebbe troppo ampio; ci chiedete quattro aggettivi, ecco qui:
Rafqu: essenziale
Matteo: testardo
Roberto: riservato
Simone: speranzoso
Magari è la lontananza la nostra risorsa (la lontananza è paradossalmente anche quella che ci fotte un po’). L’essere lontani dai grandi centri che contano, fa si che ci si debba impegnare di più, “alzando la voce”, per provare a farsi sentire, anche da qui, per dire “noi ci siamo”. E comunque siamo pur sempre animali sociali, non possiamo fare a meno del contesto che viviamo. La Puglia, bella e dannata, con il suo amore e i suoi problemi, influenza la nostra musica, senza dubbio.
Forse è un po’ tutto questo.
Il nostro “Il tour in un baule” è partito l’undici ottobre dalla nostra città Lecce e da quel giorno non ci siamo mai fermati.
La prossima data in programma è prevista per mercoledì diciannove dicembre, al Cult Music Club di Castrignano De’ Greci (LE). Poi per il periodo natalizio ci fermeremo e riprenderemo a Gennaio. Per tutte le info sulle date, vi invitiamo a seguirci sui nostri canali Instagram e Facebook.
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