I “Lara”, duo formatosi nel 2017, da poco più di un mese hanno pubblicato il loro primo singolo “Panna Spray”, prodotto dall’etichetta “Nufabric”.
Il singolo è caratterizzato da un sound contenente moltissime contaminazioni, che sono diretta conseguenza del background musicale degli stessi “Lara”.
L’elettronica si fonde in maniera melodica alle sezioni strumentali, richiamando da una parte l’elettro-pop anni ’80 e dall’altra il cantautorato italiano degli stessi anni.
Il risultato è una canzone che rispecchia in pieno le caratteristiche proprie dell’attuale scena indie italiana. Una canzone che parla di “sesso e amore ingenuo“, di un rapporto leggero ma allo stesso tempo importante, da vivere senza restrizioni e costrizioni (né fisiche, né emotive) o come dicono gli stessi “Lara”, “senza diete light” .
Il video, diretto da Glenda Trubiano, vede i due protagonisti (Elena Chester e Davide De Camillis) che si alternano in pose più o meno ambigue e promiscue con un taglio “amatoriale”.
Il video sembra infatti che sia stato girato negli anni ’80. L’effetto vintage che ne deriva è decisamente apprezzabile e per tutti i tre minuti e cinquanta secondi di video-clip, il brano scivola via in maniera fresca e leggera restituendo bene la passionalità che deriva da questa relazione da viversi senza censure.
Un esordio che lascia intravedere delle prospettive interessanti per i “Lara” in attesa dell’uscita dei prossimi lavori. Abbiamo dunque contattato personalmente i “Lara” per parlare con loro di questo primo singolo e dei progetti futuri.
Io, Ivan, e Emidio siamo amici e suoniamo insieme da tanto tempo ormai, ma il progetto dei “Lara” nasce a fine estate 2017, quando ci chiudiamo una settimana in una casa di montagna per lavorare ai primi provini. Abbiamo subito capito che dovevamo confrontarci con la nuova scena italiana, che quell’esigenza di trasformare emozioni ed esperienze in parole e musica andava urlata a più persone possibili.
Tantissimi ascolti, tanti anni di sala prove, tante produzioni in home studio, siamo cresciuti con le atmosfere degli U2 (e quindi di Brian Eno), con il pop italiano anni ’80, Lucio Dalla, con i mantra dei Beatles, con le batterie dei Kasabian, con i Lunapop etc.
Vuol dire mettersi a nudo, mostrare le proprie fantasie e debolezze, e sfamarsi l’un l’altro, di sesso e amore senza limiti, senza badare troppo alla “linea”. Vuol dire non aver paura di essere sé stessi, vuole dire fare indigestione di tutto.
Il merito è della nostra regista Glenda Trubiano.
Contessa, Paradiso, Calcutta, uno dopo l’altro, hanno sicuramente dato, per primi, una svolta alla musica italiana, un nuovo lessico che parlasse al petto di una nuova generazione di ragazzi. Per questo li apprezziamo molto, ci piace anche l’attitudine da band dei Canova, i giochi di parole dei Coma Cose, la vita di borgata di Franco 126, gli anni ’80 “vaporwave” di San Diego ed Enne. E tanti altri.
Alla registrazione di Panna Spray in studio (al Nufabric Basement di Fermo) hanno partecipato Lucio Enrico Fasino al basso (ha registrato, ad esempio, i bassi dell’ultimo album dei TheGiornalisti, “Love”), Marco di Nardo alle chitarre (mente dei Management insieme a Luca Romagnoli).
Stiamo già lavorando per l’uscita del secondo singolo, che è prevista per fine maggio. Ma già c’è tutto l’album pronto, per questo ne riparliamo in autunno.
Certamente, abbiamo già delle date che annunceremo presto.
Live suoniamo tutto il cd in anteprima.
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