Avete presente il detto una ciliegia tira l’altra? Ecco le canzoni di Scapigliati hanno proprio lo stesso effetto.
Ciliegie è il nuovo singolo di Tiziano Scapigliati, rocker cantautore nato a Roma nel 1993. Questo pezzo è una storia d’amore mai nata, la distanza che esiste prima di abbracciarsi, ma anche sensualità e passione.
La successione di accordi fa muovere la canzone in maniera soft per poi sfociare nello stile Scapigliati che accarezza la sua parte rock in ogni brano.
Come il testo anche l’arrangiamento è idea dell’artista che considera questa traccia particolarmente estroversa e comunicativa.
Per girare il video sono state usate circa 30 kg di ciliegie, diventate poi marmellate.
Dopo aver ascoltato il suo ultimo singolo viene voglia di recuperare i vecchi brani; tra questi vi consigliamo America, Figlio di e Mostri.
Innanzitutto grazie per avermi concesso quest’intervista.
Dunque, considero la mia musica intima e senza regole, da interpretare senza chiedersi troppo perché l’arte va ascoltata e guardata lasciandola entrare.
Ascolto generi diversi e mi piace variare!
Un album è qualcosa che va affrontata con le “spalle coperte”, attualmente non ho un team che mi sta dietro per progetti a lungo termine e finché non avrò questa opportunità continuerò a sfornare singoli concentrandomi su ognuno di essi.
Attualmente ho diversi brani sui quali sto lavorando e definendo l’arrangiamento.
Concettualmente esprime la volontà di rimettere le cose a posto come se non fosse successo niente.
Ma è chiaro che data l’impossibilità di poter risistemare un frutto su un albero, le cose non torneranno mai come prima. Al massimo, kintsukuroi!! (con questo termine giapponesi si vuole evocare la pratica di riparare la ceramica attraverso l’utilizzo dell’oro)
L’amore è l’unione di ragione ed emozione coinvolti nella stessa direzione.
Direi mentale dove la parte fisica è fondamentale.
Dai mostri non si scappa mai!
Ho scelto di fare musica perché così posso concedermi di mascherarli tra gli arrangiamenti e le parole per affrontarli o farmeli amici.
Ho bisogno di esprimermi in maniera diversa, per questo faccio musica.
La canzone è legata al problema dell’inquinamento ambientale ed è nata grazie a una vittoria di un concorso Honiro.
Una posse track che coinvolge i cinque vincitori del premio nella stesura di questo brano. Ognuno ha scritto la sua parte, io ho scritto anche un’intera canzone che forse registrerò.
È stata una cosa divertente!
Wow, S’inkazza degli 883! Quasi hard rock!
Ho sempre avuto un carattere un po’ ribelle ma calmo nella sua libertà. Con loro ho un buon rapporto
sono divorziati da che avevo otto anni. Mia madre più oppressiva mio padre meno.
Ci sono stati dei contrasti, ma col tempo si definiscono gli spazi e le cose si sistemano.
È sicuramente un simbolo di indipendenza. Ma ha un’indipendenza propria. Ho scelto il carrello perché è una gabbia facile da aggirare. C’è una base di contrasto alle regole sbagliate, alle oppressioni della giornata, della vita.
Ma non ha fini anti capitalistici o accenni politici.
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