Indie Italia Mag

Wel Dan: “Suono indie, scrittura rap e cuore rock” | Intervista

Pontino, classe ’94. Daniele Bellofatto, in arte Wel Dan, è un ragazzo che ha deciso di raccontare, insieme alla sua band, le situazioni in cui inevitabilmente ci si ritrova quando ci si mette in gioco.

Venuto su a suon di cantautori, Daniele prende presto in mano una chitarra ed esordisce nel 2018 con C3 Azzurrina e Stronza, pezzi rock e dall’allure anni 90 che faranno poi parte di Comunque vada, suo disco d’esordio uscito a novembre 2019. “Comunque vada”, conferma, è un po’ il suo modo di vivere: non affidare tutto al caso, ma accettazione delle sfide che la vita ci mette davanti. Un’intimità che diventa estroversione attraverso un ritmo tra il rock e il rap, ma un rap senza la rabbia che solitamente contraddistingue il genere.

Un disco in cui si percepisce una crescita, sentito e vissuto dal primo all’ultimo brano. Una sorta di auto-terapia, un percorso di crescita personale in cui potersi rispecchiare battendo il piede a tempo sotto al tavolo.

Intervistando Wel Dan

Ci spieghi un po’ chi è Daniele?

Domanda da un milione d’euro! Ciò che posso dire in poche parole è che Daniele è un ragazzo leale, sincero oltremodo, amante dell’avventura, del cinema e del buon cibo. Ah, e ovviamente della musica!

Cosa è successo tra “Fammi il favore e almeno ammetti che la stronza sei tu” e “Io ti auguro il meglio comunque vada”? Possiamo dire che questo disco sia stato terapeutico per te?

Assolutamente sì. Ho commesso un errore che fanno in tanti: rituffarmi in una relazione ormai finita perché troppo legato o banalmente troppo codardo da soffrire in quel tempo che serve a superare la separazione. Ovviamente questo ha portato ad un prendi-lascia di 2 anni, nei quali ho composto il disco. Da “Stronza” a “Comunque Vada” c’è una crescita personale e di consapevolezza. Nella prima si legge rancore e un pizzico di spocchia, nell’ultima invece solo affetto per una persona che ha significato tanto e con cui ho condiviso momenti indimenticabili.

“Comunque vada” è un po’ il whatever italiano. Puoi dire che si tratti della tua filosofia di vita?

Se ripensi alla tua ultima vacanza cosa ricordi? Il momento in cui sei tornato a casa oppure il viaggio vissuto? La risposta, ovvia e banale, rivela quanto per tutti noi sia importante il percorso. Sicuramente “Comunque Vada” è un po’ la mia filosofia di vita, che non significa affidarsi al caso, ma vivere pienamente ogni momento, dando il meglio e rimanendo coerenti con se stessi.

Sappiamo che il pianoforte ha rappresentato il tuo ingresso nel mondo della musica. Com’è avvenuto il passaggio alla chitarra acustica e a quello che è il tuo genere attuale? E come lo descriveresti?

In realtà non c’è stato un vero e proprio passaggio perché utilizzo ancora entrambi gli strumenti sia in fase di scrittura che nei live. Devo confessare però che a 13 anni, quando mio padre mi regalò la prima chitarra, ero molto più comodo a suonare quella sul letto che non il pianoforte in salone (sì, ero un pigrone). Per quanto riguarda il genere, posso dire che è molto legato agli ascolti musicali miei e della band con cui ho registrato il disco, e che tengo a citare: Alfredo Trojse alla chitarra elettrica, Andrea Amato al basso e Giuseppe Beghin alla batteria. Il mood è sicuramente it-pop contaminato da rock e rap, due generi che ascolto molto e che sono presenti nella mia scrittura di oggi.

C’è qualcuno della scena emergente con cui ti piacerebbe fare un featuring?

Molti in realtà, è sempre bello unire le penne e sperimentare. Ti faccio due nomi femminili: Nuvola e Giane.

Quale novità pensi di portare nella musica? Cosa trova chi ti ascolta?

Parto con la consapevolezza che nessuno inventa niente. L’evoluzione musicale non è altro che un grande gioco del telefono in cui ognuno cambia e aggiunge qualcosa, e spero in piccolo di averlo fatto anch’io. Chi mi ascolta trova sicuramente una zona sicura, un amico che sa bene quello che provi e non ti giudica, che piuttosto ride e gioca insieme a te con una chitarra, 4 accordi e una bella storia.

Suono indie, scrittura rap e cuore rock: that’s Wel Dan.

ASCOLTA WEL DAN NELLA PLAYLIST DI INDIE ITALIA MAG

 

 

Blog

Recent Posts

New Indie Italia Music #189

"Ma la vita, ma la vita, ti rivela sempre un mare di cose. Sotto i…

1 giorno ago

Via Carlo Alberto, 26 | Indie Tales

Di Stefano Giannetti 23 dicembre 2023, mattina «Sì, vabbè. Se dovevo parlare da sola, venivo…

2 giorni ago

Rocco Cannarsa: “Vai via, come si gestisce l’addio” | Intervista

Scappare è un sintomo di paura, andare via può essere invece l'unica soluzione che rimane…

2 giorni ago

“Guarda il cielo” con Numb | Indie Talks

L'Ep di esordio di Numb, cantautore veronese, porta il nome di un consiglio, della speranza…

5 giorni ago

I Segreti: “È di questo che si vive, di vita come viene” | Indie Talks

Arriva da Parma una ventata d'ottimismo e forte energia positiva grazie a "Bellissimo", terzo album…

6 giorni ago

New Indie Italia Music Week #188

"Please stay. I want you, I need you, oh God. Don't take. These beautiful things…

1 settimana ago