Trovare un prodotto originale che non segua esclusivamente logiche di mercato è diventato abbastanza difficile ultimamente. Il panorama musicale italiano negli ultimi anni ha avuto un grande slancio permettendo a tanti artisti emergenti di ritagliarsi spazio. Di contro però, a volte, sembra di ascoltare artisti che ricercano spasmodicamente la chiave commerciale per arrivare al successo.
Beppe Malizia e i Ritagli Acustici sono una piacevole eccezione a questa tendenza.
Giri rock che si fondono a ritmiche e campionamenti rap rendono il sound di questo progetto, attivo da ormai molti anni, particolare e decisamente non scontato. I brani dell’ultimo e.p. di Beppe Malizia e i Ritagli Acustici (Asocial Network vol.1) sono impreziositi dai testi dal forte richiamo cantautoriale dello stesso Beppe Malizia che giocando con la voce alterna il suo “rappare” a momenti più “cantati“, rendendo in questo modo ancor più personalizzato il prodotto finale.
Attivi dal 2011, Asocial Network vol.1 è il terzo lavoro in studio per Beppe Malizia e i Ritagli Acustici e sembra il prodotto più maturo della band, sia a livello di arrangiamenti che a livello di liriche. L‘e.p. vede varie collaborazioni ed è accompagnata dal video-clip del brano “Stand by“.
Anche nel video-clip Beppe Malizia e i Ritagli Acustici dimostrano originalità. Nel video infatti possiamo assistere ad una enorme battaglia di cuscini che si scatena in piazza, che vedendola vien quasi voglia di partecipare.
In attesa di poterli vedere dal vivo per sentire la resa live di Asocial Network vol.1, abbiamo contattato Beppe Malizia e i Ritagli Acustici per scambiare due chiacchiere e conoscerli meglio.
Assolutamente sì, profondi cambiamenti a partire dal 2011, quando fra Matiz mc (precedente progetto di Beppe Malizia) e Narratore, produttore della Bunker Cafè, nasce una collaborazione dalla quale prenderà poi vita nel 2013 il primo disco come Beppe Malizia e i Ritagli Acustici (#BMeiRA), un lavoro “cantautoriale” e orchestrale nel quale compaiono diversi musicisti alessandrini di indubbio talento, che ci ha costretti (nel bene) a studiare una formula live che non fosse la classica formazione rapper + dj.
Nei due anni seguenti abbiamo affrontato svariati live inserendo un batterista (Gianni “Gino” Malizia), un chitarrista/cantante (Marco “Scoo” Scurria) e lo stesso Narratore al basso acustico formando così di fatto la band che ci ha portati nel 2015 alla realizzazione del primo disco come gruppo, “L’amore non esiste”, caratterizzato da sonorità folk/rock e rap “cantautoriali“. Nel 2016 il chitarrista ha lasciato definitivamente la band che, distorto il basso e rivoluzionato gli arrangiamenti si è trasformata nel power trio attuale che nel marzo 2019 ha pubblicato “Asocial Network vol. 1”
Tutto questo, per spiegare che la nostra maturazione, volutamente intesa come tale, è stata frutto più delle difficoltà che delle virtù portandoci ad avere meno preconcetti sulle modalità compositive.
Riallacciandoci alla risposta precedente, più che ricerca si tratta di arrangiamento, dettato dai limiti della formazione attuale e dalla libertà di creare ogni produzione col fine di renderla funzionale e funzionante, senza la paura di esagerare, attingendo ad un bagaglio culturale tutt’altro che moderno (dai Beastie Boys ai Rage against the machine).
In poche parole non siamo noi ad aver ricercato un suono ma è il suono ad aver trovato noi.
In realtà, nessuno dei due aspetti vince sull’altro ma è l’uso dell’ironia a permetterci di affrontare e descrivere la realtà con disillusione.
Avendo iniziato col rap nel momento peggiore per questo genere in Italia, non abbiamo mai prodotto qualcosa con finalità commerciali ma bensì per esigenze espressive, portandoci, vent’anni dopo, a realizzare canzoni principalmente per noi stessi con l’effetto inatteso di riuscire a catturare l’interesse di ascoltatori, spesso lontani dall’avere i nostri stessi gusti musicali.
Non vorremmo ripeterci ma, sicuramente, non inseguire fini commerciali e formule di successo, ci può portare e ci ha portati a realizzazioni più originali che forse colpiscono meno ma colpiscono meglio.
Anche in questo caso, il caso ha fatto al caso nostro.
La Pillow Fight di Acqui Terme, ideata e ripresa dal regista e videomaker acquese Valerio Marcozzi (amico col quale avevamo già collaborato in alcuni dei suoi precedenti lavori) sarebbe stato un flash mob al quale avremmo comunque preso parte. Combinazione, in quel periodo erano già iniziate le produzioni dell’ultimo disco e, quindi, non abbiam fatto altro che presentarci col brano più adatto e tre scatoloni in testa.
In primis, nel 2020, pur continuando l’esperienza live, proveremo ad ultimare il secondo volume di Asocial Network, che rappresenterà il completamento dell’attuale formula che non vogliamo abbandonare ma vorremmo trasformare in uno spettacolo non solamente musicale (spoiler: teatro, proiezioni, stand up comedy).
Certo. Abbiamo in calendario, per ora, i seguenti appuntamenti:
– 23/01 “Torino Sotterranea” Chivasso (TO)
– 18/04 “Le Segrete” Strevi (AL)
– 01/08 “Quattro Festival” Pey (PC)
Di Stefano Giannetti 23 dicembre 2023, mattina «Sì, vabbè. Se dovevo parlare da sola, venivo…
Scappare è un sintomo di paura, andare via può essere invece l'unica soluzione che rimane…
L'Ep di esordio di Numb, cantautore veronese, porta il nome di un consiglio, della speranza…
Arriva da Parma una ventata d'ottimismo e forte energia positiva grazie a "Bellissimo", terzo album…
"Please stay. I want you, I need you, oh God. Don't take. These beautiful things…
Un ponte è una costruzione che unisce due sponde di un fiume, attraversarlo significa quindi…