“Premi l’acceleratore soltanto quando vai in salita e poi fai scivolare giù la vita, franando quanto basta per non andare fuori strada, metti la musica migliore che vada al tempo con il cuore ed il motore”: ecco la filosofia di un mondo in continuo movimento per Cosimo “Zanna” Zannelli.
Il cantautore toscano classe ’77, ha da poco pubblicato il suo primo album “Strade Secondarie“, ma tutta l’esperienza musicale e di vita vissuta sui palchi è assolutamente tangibile pur essendo il primo disco solista. Zanna infatti ha calcato i più grandi palchi d’Italia come turnista per artisti quali Piero Pelù, Patty Pravo, Litfiba e Gianni Morandi, soltanto per citarne alcuni.
Ovvio quindi che le canzoni scritte da Zanna richiamino il tema del viaggio, della salita ma anche delle lunghe discese con la musica ad alto volume ed il sole che ti regala “un’abbronzatura da perfetto muratore” (chi è stato in tourneè sa bene che è quello che accade passando la maggior parte del tempo dentro un furgone in giro per la Penisola). Abbiamo intervistato Zanna per saperne di più sul suo nuovo disco, su ciò che l’ha influenzato e cosa vorrebbe per il futuro, imboccando la via del successo, tra Strade Secondarie.
Per me è sempre stata la strada principale…Ma l’ho affrontata spesso con attitudine da strada secondaria…Quindi emozione e cautela allo stesso tempo. Ci sono momenti in cui bisogna anche essere più spericolati, ognuno decide i propri limiti. Ritengo che la via migliore sia tracciare un percorso credibile e di conseguenza duraturo, tramite l’onestà intellettuale.
Sono un musicista e faccio il musicista da un bel po’..Il viaggio è un aspetto tanto pratico quanto ideale in questo mestiere..Andare in tour è quanto di più bello si possa fare… Girare il mondo, conoscere persone, scambiare energie ed esperienze, vivere le emozioni sul palco… A livello metaforico poi, inevitabilmente la creatività richiede un continuo viaggio mentale per restare curiosa ed attiva.
È decisamente un tema che mi attrae perché emblematico di tutto ciò che è vivo e in divenire, che implica evoluzione, voglia di fare ed entusiasmo, argomenti che mi sono molto congeniali… Come se non bastasse vivo ormai fra Firenze, Roma e Milano, per cui non sto mai fermo.
Sono onnivoro ed innamorato della musica…Trovo rifugio in tanti suoni diversi a seconda dei momenti, basta che ci sia qualcosa che tocca l’anima…Battisti ed i Beatles spesso lo hanno fatto e lo fanno, ne cito 2 per non citarne 1000.
Mi aspetto il solito incredibile vortice di emozioni ed esperienze…Se sei generoso verso la musica lei ricambia sempre. Continuando la tua (mia) citazione “..Credere nel tempo che è tiranno e galantuomo”.
Provo una grandissima emozione e soddisfazione. Come chitarrista adoro aiutare altri artisti a realizzare la loro visione…Mi piace giocare di squadra e mettermi a disposizione, se scatta il giusto feeling non mi risparmio. Ho sempre avuto però anche la mia personale visione, in parte realizzata con le mie precedenti band, i Marla Singer ed I Soci.Un po’ di tempo fa ho sentito che era giunto il momento di mettermi nuovamente in gioco con la mia prospettiva, nel frattempo messa sempre più a fuoco…Farlo è stato assolutamente e felicemente catartico.
La famosa “domanda da un milione di dollari” !
Credo che resterei in Italia, pensando a quanto sarebbe bello condividere parole e musica con tutti quelli che mi hanno involontariamente aiutato, con le loro canzoni, a provare un mio modo di scrivere…Battiato, Brunori, Fabi, Silvestri, Vasco, Cremonini, De Gregori…E ce ne sarebbero molti altri, di estrazioni e generazioni diverse…Con una menzione speciale per Piero Pelù, artista a fianco del quale ho imparato moltissimo.
Ai due Lucio un pensiero lo dovevo.Per cui la cover di Com’è profondo il mare nell’album ed il titolo di Lucio e gli altri dedicato a Battisti che “le chiamava emozioni”…Con De Andrè e Rino Gaetano sono ancora in debito.
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