I Moor sono un complesso complesso, nato dai nascosti, ma ardenti focolai di Jam sessions della Brianza e dall’esigenza di portare sul palco musica suonata con la classica formazione da band, ma sempre cercando nuove sonorità.
Guido Cerliani alla voce, Matteo Galimberti alla chitarra, Aronne Pleuteri al basso, Riccardo Peverelli alla tastiera e Davide Battello alla batteria hanno deciso di autoprodursi e gettarsi nella mischia a suon di groove. In Svelta, primo singolo in italiano c’è anche la partecipazione di Francesco di Mauro, con la tromba.
Riescono così a creare sonorità inedite, mischiando rock, funk, soul a un più classico cantautorato indie.
Dopo i primi due brani in inglese usciti a novembre 2019, Come See My Love, e Once I Was a Traveller ,giugno 2020, stanno lavorando a un Ep che uscirà a breve.
Corri svelta, il diavolo ti cerca, gambe lunghe più di te
Tutti commettono errori, l’importante è riuscire a rimediare.
Che è una band del cazzo, di prime donne e gran bastardi, ma insieme nutrono il seme del suono
della musica suonata del nuovo secolo.
La storia di chi sbaglia, e rimedia ai propri errori sommandoli ad altri, per rimandare il
giorno in cui dovrà farci i conti, pur sapendo che arriverà, presto o tardi.
La vita è il tempo che trascorre tra questi due frangenti.
È la storia di tutti, nessun escluso.
Chi scende a patti con il diavolo non lo fa di proposito, nessuno si vuole così male.
Bisogna caderci, lui ci tende delle trappole, e una volta dentro non si torna indietro.
Quel che è certo è che tutti noi veniamo a compromessi con il male, prima o poi.
Noi non siamo ancora riusciti a capire se fare musica per noi sia un patto con il diavolo o
una promessa a Dio.
Mistero della fede.
Lasciamo libere le interpretazioni.
Se conosceste Francesco di Mauro A.K.A oneciuh vi verrebbe in mente il suo gran faccione
Di non guardare indietro, nei viaggi veramente importanti non si torna mai al punto di
partenza, no?
Una volta abbiamo suonato dentro a un camion, magari la prossima volta lo faremo anche
scannare.
A chi ci ascolta, è un invito, un invito a vedere il nostro amore, in tanti sensi diversi…
oppure è dedicata a una donna, ma alle femmine si dedica già tutto quindi non diciamolo.
Guido inciderà le voci a breve, abbiamo già un’idea di quali brani potrebbero essere in
inglese e quali in italiano, ma la verità è che è un prepotente e non ci consulta. Non
sappiamo mai cosa stia per fare e lo scopriremo solo in studio, perché è un lunatico
bastardo.
Sarà una sorpresa tanto per noi quanto per voi, staremo a vedere.
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