Dora Maar: I sentimenti sono tossici, ma non per forza negativi | Intervista

L’amore è una questione d’equilibrio che muta a seconda di sentimenti tossici che affronta. Secondo Dora Maar questi non devono essere considerati solo in maniera negativa e dannosa,  ma anche quelli positivi alterano la nostra percezione di realtà provocando inevitabilmente una reazione chimica.

L’uso delle chitarre diventa uno sfogo per liberare contemporaneamente gioia e dolore, rendendo la rabbia con dolcezza e viceversa.

“Tossica” è il singolo che ha inaugurato questo progetto che l’autore vuole descrivere cosi, sempre mantenendo un certo mistero sulla sua identità: “Parole che pugnalano al cuore, musica che graffia la pelle, distorsioni reali.
Testi connotati da un certo simbolismo abbinati ad una musica con visioni post grunge ma in certe sfaccettature anche cantautoriale. La ricerca nell’ordine del caos caratterizza il mondo e le mie canzoni testimoniano l’intenzione di non appartenere a nessuna etichetta in particolare.”

INTERVISTANDO DORA MAAR

Com’è nato questo progetto e il nome è un omaggio alla pittrice del novecento?

Si, il progetto prende il nome da una artista del Novecento rimasta nell’ombra per molto tempo e riscoperta soltanto recentemente. Dora Maar è anche il simbolo dell’importanza del femminile nella vita di ognuno, del concetto universale di musa ispiratrice dell’arte di qualcun altro. 

“Tossica” a chi è dedicata?

“Tossica” non è dedicata a nessuno/a in particolare, sapevamo che avrebbe generato una domanda di questo tipo. Il sentimento, come una sostanza o una droga può portare ad uno stato di intossicazione ma non per forza nel senso negativo del termine, l’esperienza può anche essere piacevole e in un certo qual modo liberatoria. 

Possiamo dire che in questa canzone esprimi rabbia con dolcezza?

Ho cercato una sintesi tra queste forze contrapposte, spinto dall’esigenza di raccontare uno stato d’animo legato al periodo che da un anno a questa parte tutti noi stiamo attraversando ma in modo da conferire carattere universale all’esperienza personale.

Cosa vuol dire trovare il proprio equilibrio?

Credo di non avere mai raggiunto questo obiettivo che comunque resta tale. Posso solo sottolinearne l’importanza e il fatto che sia fondamentale per vivere al meglio ogni attimo che questa vita ci regala.

Quanto è rischioso innamorarsi?

Personalmente ritengo sia molto rischioso perché ovviamente ci si mette in gioco sapendo che non sempre va a finire come vorremmo, ma è un rischio che bisogna correre se non si vuole vivere soltanto a metà. 

Sei mai stato conquistato da un difetto?

Sono attratto solo dai difetti. A parte gli scherzi, i difetti  esasperano e conquistano allo stesso tempo, ci mancano più di ogni altra cosa quando una relazione finisce e sono una parte importante del gioco, questo è innegabile. 

È difficile ammettere di aver sbagliato?

È sempre difficile, chi può dire il contrario, io per esempio sistematicamente sbaglio e non imparo nulla dagli errori commessi ma quanto meno lo ammetto con molta sincerità.                      

La vittoria dei Måneskin dimostra che è possibile essere rock nell’Italia del 2021?

I I Måneskin indubbiamente la dimostrazione che ciò è possibile. Un vento nuovo di ritorno alle origini è quello che in tanti aspettavano, hanno sicuramente talento e la giusta attitudine nel loro genere e questo è sotto gli occhi di tutti.