Lord of Misrule | Indie Tales

C’era un tempo in cui i ricchi erano belli, giusti e con reputazioni da difendere e i poveri affamati e sottomessi. Sottomessi ai ricchi a tal punto da far loro da giullari.

Lords of Misrule, così erano chiamati i servi costretti a far divertire i signorotti durante le loro sontuose cene. Veniva loro concesso di prendere in giro i commensali toccando i loro tasti più dolenti e di essere politicamente scorretti. Sempre meglio che mangiare patate al freddo. Il Lord of Misrule era comunque un Lord. Della sregolatezza, ma pur sempre un Lord.
Mio padre era un Lord of Misrule e suo padre prima di lui. Mi insegnò tutto sui giullari, mi spiegò come portare quel copricapo con orgoglio e dignità.

Per quanto mi sentissi privilegiato a far parte di questa tradizione, non potevo non pensare all’ingiustizia delle classi sociali. Giorno e notte covavo dentro di me un forte disprezzo per quegli uomini ricchi e panciuti che ci obbligavano a farli divertire.

Io non ero come mio padre e mio nonno. Loro si accontentavano di quei dieci minuti di popolarità, io invece avrei trovato meno mortificante lavare la loro biancheria.

La mia vita cambiò una notte. Mi apparve un uomo in sogno dicendomi che quando sarebbe toccato a me, quando sarei stato un giullare a tutti gli effetti prendendo il posto di mio padre, sarei stato più di un buffone. Secondo la sua profezia avrei cambiato per sempre le sorti dei Lords of Misrule dando loro una nuova dignità. “Il tuo regno inizierà quando verrà l’inverno”, così mi disse. Mi svegliai stranamente lucido, come se quell’uomo mi avesse detto qualcosa che già sapevo.

Passarono gli anni e più i capelli di mio padre imbiancavano, più sentivo avvicinarsi il momento in cui avrei preso il suo posto.

Facevamo le prove a casa ogni sera, mi insegnava il mestiere facendomi indossare il suo copricapo.

Eravamo troppo poveri per avere specchi in casa, ma sapevo che quel cappello mi calzava perfettamente. A differenza di mio padre, mi faceva sentire importante, un rivoluzionario con uno scopo più grande nella vita di quello di far ridere qualche aristocratico a cena.

Di nascosto dalla mia famiglia, incontravo i giullari delle terre vicine ogni volta che potevo. Facevamo riunioni fomentandoci a vicenda, organizzando nei dettagli la realizzazione del nostro unico obiettivo: fondare il regno dei Lords of Misrule, un regno in cui vigono anarchia e sregolatezza, in cui non esistono classi sociali e distinzioni di alcun genere, un regno il cui simbolo è il nostro copricapo a più punte.

Il piano era praticamente messo a punto quando una polmonite si portò via mio padre. Persino in punto di morte riuscì a far ridere me e mia madre con una delle sue battute.

Il giorno seguente chiamato a palazzo per prendere ufficialmente il posto di mio padre e la sera ci sarebbe stata la mia prima esibizione, nonché l’inizio del regno dei Lords of Misrule. Come aveva predetto il vecchio nel mio sogno, l’inverno era alle porte e l’esercito dei giullari pronto all’attacco.

Quando tutti erano seduti nei loro abiti sontuosi e le pietanze in tavola, le luci si spensero e cominciai il mio show:

 

Un uomo è venuto da me in sogno e ha detto

 

la tua reputazione di baldoria è ben meritata

 

il tuo regno inizierà quando verrà l’inverno

 

sei il signore del malgoverno.

 

Sono l’uomo dei tempi antichi

 

scelto per sovvertire le normali regole di vita!

 

In quell’istante piombarono nella casa più di mille uomini vestiti da giullari, i Lords of Misrule che avrebbero portato alla luce il nostro regno, cambiando per sempre le regole del gioco. Chi lanciava cibo, chi spettinava le signore, chi buttava giù i tavoli. Un vero e proprio spettacolo della rovina.

Occupammo il palazzo per giorni, finché non ottenemmo ciò che volevamo.

Oggi, che non ci sono più serviti né servitori, nessuno è costretto a mettersi in ridicolo, ma ci si diverte come meglio si crede, tutti insieme, senza distinzioni.

Racconto liberamente ispirato al brano Lord of Misrule di The Foolish Wise Man