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LowJohn: “Blue Sky ed il mio mondo di alone aesthetic” | Intervista

LowJohn, all’anagrafe John Nociforo, fa parte di quella generazione di ragazzi cresciuti a pane e hip hop. Per lui la musica rappresenta una vera e propria passione, maturata sui banchi di scuola e consolidata nel tempo. Nella sua scrittura è riuscito, seppur giovane, a far confluire il personale tormento per un’infanzia non facile e le emozioni che prova quotidianamente, raccontandole con un linguaggio proprio dei millennial. Una direzione musicale, la sua, che si colloca in quel territorio oramai ben definito di Rap e Pop.

“Blue Sky”, è il nuovo singolo di LowJohn, che si avvale del contributo del rapper Filistad e della cantautrice emergente Matilde. Prodotto dallo stesso LowJohn, il brano nasce dall’idea dei tre artisti di creare qualcosa che non si concentri solo sul messaggio da trasmettere, ma anche sull’ambiente sonoro che si vuole ricreare attorno ad esso. La base del pezzo è composta da suoni contemporanei e ambientali che invitano l’ascoltatore a chiudere gli occhi ed intraprendere un viaggio metaforico.

 

Intervistando LowJohn

Come nasce Blue Sky?

Il brano nasce dall’idea di noi tre di creare un brano che non si concentri solo sul messaggio da trasmettere, ma anche sull’ambiente sonoro che si vuole ricreare attorno ad esso. La base del pezzo è composta da suoni contemporanei e ambientali, che contribuiscono a creare un ”alone aesthetic”, che invita l’ascoltatore a chiudere gli occhi ed intraprendere un viaggio metaforico proprio sotto il “Blue Sky” menzionato nella canzone.

Filistad ed io ci siamo conosciuti nel mio studio anni fa. Era venuto a registrare un suo pezzo, il primo di molti. Data la reciproca stima che si è instaurata nel tempo, ci siamo sempre ripromessi di collaborare in un featuring e finalmente eccoci qui con Blue Sky. Questo progetto c’è piaciuto fin da subito e abbiamo deciso di inserire la voce di Matilde, che aveva già fatto parte di alcuni progetti di Filistad.

Tre personalità diverse in un unico brano: come ci siete riusciti? Raccontaci la collaborazione tra te, Filistad e Matilde.

Questa è la mia prima collaborazione a tre, di solito ho sempre collaborato con un solo artista alla volta; è stato interessante unire le nostre idee in fase creativa e creare un “mix” bilanciato dentro il brano sfruttando le nostre tre voci.

Cos’è che più ti affascina nella musica? In che modo scrivi i tuoi brani e come scegli le persone con cui lavorarci?

La musica mi ha sempre affascinato perché è un linguaggio universale per esternare i propri sentimenti/emozioni, ognuno può farlo nel modo che preferisce di più e che rispecchi il proprio sound, riuscendo a trasmettere qualcosa a chi lo ascolta.
I miei brani li scrivo quasi sempre di getto, quando sono molto triste, molto felice o comunque qualche emozione intensa. Butto tutto fuori sotto forma di testo e melodia; ho un team fisso col quale lavoro ai miei progetti, se decido di inserire qualcuno in featuring o di prendere parte a una collaborazione di solito è perché il genere si avvicina a quello che faccio io o comunque sono persone che stimo artisticamente.

Qual è stato il tuo clutch più grande?

Sono sempre stato un romanticone e la frase che dico in Blue Sky  “Se ti bacio clutcho questa sera’’  l’ho scritta pensando ai primi baci scambiati con la mia ragazza Ludovica, ci ho messo molto tempo a conquistarla e per me è stato uno dei miei più grandi clutch.

I miei clutch di tutti i giorni sono le persone che ascoltano la mia musica, sapere che qualcuno ascolta i miei brani e percepisce il messaggio che voglio trasmettere è per me già una grande vittoria.

Se chiudi gli occhi ed immagini il tuo futuro, cosa vedi?

Vedo un ragazzo più maturo, che continua a fare ciò che ama e a coltivare il suo sogno, perché sognare non costa nulla.