Cos’è la felicità?
A questa domanda possono essere date centinaia di risposte, tutte giuste, ma diverse a seconda di chi prova a risolvere a questo quesito. Per NIQUE, questo ideale assomiglia molto alla vittoria dei mondiali dell’Italia del 2006, emozioni che ahinoi non potremmo sognare di rivivere quest’inverno quando si disputeranno i mondiali in Qatar.
Tutti i giorni però grazie all’amore corrisposto e reciproco possiamo sentirci speciali, sentendo battere il cuore dentro sguardi, promesse sussurrate sotto voce e dolci baci.
“2006” è un tuffo dentro i ricordi più belli, ma anche la promessa che è possibile prendersi cura l’uno dell’altro, cercando di superare insieme anche i brutti momenti, che inevitabilmente si deve affrontare durante la vita.
NIQUE non sono io. NIQUE sono le parole che da sole compongono i miei testi quando li scrivo. È un concetto strano , lo so, ma non credo di essere l’unico a pensarlo: gli artisti non hanno il controllo di quello che fanno! E io mi sento spesso come un’antenna che intercetta dei messaggi.
Non voglio entrare nel merito. È troppo facile sottolineare gli errori di un fallimento. Sicuramente è una grande delusione. Una figura barbina che potevamo risparmiarci. Speriamo che almeno sia di insegnamento a tutti: “Non si deve mai smettere di lottare!”
Hai detto Mondiale, no? Quindi l’aspirazione più grande di tutte… Allora ti dico umilmente: Stadio Olimpico pieno. E poi un tour negli stadi. Se dobbiamo sognare, perché non farlo in grande?!
Credo molto nelle potenzialità del cervello umano. Sono sicuro del fatto che riusciamo a incamerare una quantità gigantesca di dati e che all’occorrenza, se sappiamo dove cercare, possiamo rievocare qualsiasi cosa. È una tecnica che usavo anche all’università: chiudevo gli occhi e cercavo con tutto me stesso quel ricordo tra le cartelle della memoria. E funziona! Ma solo se lo vuoi davvero.
I dubbi. Viviamo in un mondo con così tanti input (tv, social ecc.) che è quasi impossibile non dubitare di se stessi o degli altri. Per me è stato difficile anche fidarmi dei sentimenti che provavo per la persona che amavo perché, sbagliando, li mettevo a paragone con quello che vedevo. La vera verità è che questo mondo si basa sulla finzione, sull’apparenza e quindi è inutile guardarsi intorno. Si deve solo guardare avanti.
Ci spero. Anche perché fino ad oggi mi sono sempre e solo illuso. Inizio a credere che il vero colpo di fulmine sia quello che si ha ogni giorno quando ci si sveglia felici di aver scelto la persona al proprio fianco. Perché gli sguardi, l’attrazione, la chimica sono solo una piccola parte dell’amore. Innamorarsi una volta è facile. Farlo tutti i giorni è vero amore.
Mi è capitato due volte. Per motivi e persone completamente diversi. E l’unica cosa che mi è rimasta di quelle esperienze è un grande senso di colpa per aver inquinato un momento di felicità. L’ego ci porta a fare pensieri stupidi, ma per fortuna la gioia è sempre più forte della tristezza.
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