Di Filippo Micalizzi
La primavera è la stagione della rinascita. I fiori che tornano a risplendere illuminati dalla luce del sole, il sottile venticello che ti sfiora il volto rinfrescandoti e quel pensiero che inizia a ronzarti in testa che presto, fra qualche mese sarà estate. È doveroso però tenere conto anche di chi la primavera la odia. Anche perché possiamo dire, che anch’io faccio parte di quella categoria che sa che il 21 marzo l’inv(f)erno arriverà sulla terra.
Perché si, la primavera è la stagione della rinascita, ma anche quella delle allergie. Tre mesi di naso che cola, prurito agli occhi e antistaminici che ti riempiono le tasche.
Ho deciso di fare questa lista quindi, anche per chi soffre, sperando di alleviare per certi versi l’angoscia di questa stagione.
Ecco a voi 10 canzoni per vivere al meglio la primavera.
È passato quasi un anno da quando Andrea Lazlo De Simone decise di lasciare la musica, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore degli ascoltatori. La sua musica era unica e riusciva a trasmettere una sensazione di pace e tranquillità nonostante lo spessore dei suoi testi immensi.
“Vivo” è il suo ultimo capolavoro. Un avvolgente sentimento di benessere che fa bene all’anima e ti convince a far pace con il mondo. Sbocciare come fa un fiore, perfetta per questa primavera.
“Vivo
Ma non ho scelta né un motivo
Il mondo è un tipo irrazionale
Fa come vuole
Non dà nessuna spiegazione”
Il buon Niccolò Contessa negli ultimi anni ha deciso di giocare a nascondino, muovendosi dietro le quinte e lasciando la sua scia di qua e di là ogni tanto.
C’è da dire però, che ogni volta che decide di uscire allo scoperto, non lo fa mai in modo banale. Ne è un esempio “Fiore”, ultimo singolo del progetto “I Cani” rilasciato unicamente su Youtube e su nessun’altra piattaforma.
“Fiore” rappresenta tutta la fragilità dell’essere umano che, come un fiore delicato, rischia di essere spazzato via con poco. Contessa in questo brano affronta l’inevitabilità del dolore. All’inizio non lo accetta, ma poi capisce che è inutile ribellarsi. Nessuno può scappare dalla gioia e dal dolore.
“ma non c’è niente da fare
anche se fa così male
però persino il dolore
se ne va come un fiore”
I Neutral Milk Hotel sono stati fondamentali per il genere Indie Rock. Soprattutto per merito del loro secondo disco, “In the Aeroplane over the Sea”, considerato uno dei maggiori capisaldi della musica rock anni ‘90. Al suo interno è presente l’omonima canzone che ho deciso di inserire in questa lista.
“In the Aeroplane over the Sea” è forse per me una delle canzoni d’amore più belle mai scritte. Ciò che la rende tale è una serie di componenti vincenti, come il sound delle chitarre folk quasi picchiate con forza, la poetica che si cela dietro e soprattutto la voce graffiante di Jeff Mangum che vorrebbe urlare il più possibile ciò che prova fino a perdere la voce. Per il resto c’entra poco la primavera, ma ascoltarla mi ricorda i particolari di questa stagione.
“But for now we are young
Let us lay in the sun
And count every beautiful thing we can see”
Hit degli anni 80 ritornata recentemente in voga per il film “Call me by your Name”. Love My Way è un inno all’amore in tutte le sue forme. Un invito a lasciarsi andare e ballare senza alcun freno inibitore.
Il sound ti entra subito in testa e ascoltandola non vedi l’ora di poter uscire, circondato dai mille colori della primavera e il sole che ti riscalda.
“Love my way, it’s a new road
I follow where my mind goes.”
Nick Cave non ha bisogno di presentazioni. Tutto quel che esce dalla sua mente è straordinario all’inverosimile. La peculiarità di questo fenomenale cantautore è quella di porre al centro dei suoi brani il tema della dualità tra l’uomo e il divino. Una gotica religiosità nei testi che lo rende unico nel suo genere.
“Nature Boy” ci fa comprendere quanto il mondo sia al tempo stesso disgustoso e meraviglioso, e di come fare affidamento sulla sua bellezza sia l’unico modo per trovare la salvezza. Fondersi con la natura diventando così un’unica entità. Un monito perfetto per godersi a pieno questa primavera.
“And she moves among the sparrows
And she floats upon the breeze
She moves among the flowers
She moves something deep inside of me”
Non so per gli altri, ma nella mia testa l’accostamento natura, fiori, sole e Vasco Brondi è automatico. “Terra” è uno dei lavori più importanti degli ultimi anni nella scena indipendente. Un po’ come precedentemente Nick Cave, Brondi è capace di farci assaporare la bellezza del mondo soltanto immaginandola attraverso le sue splenditi parole.
“A forma di fulmine” è Fragile. Leggera come un alito di vento che sfiorandoti ti fa sentire vivo. Perfetta per questa lista.
“Possiamo illuderci, ballare stando fermi
E fare caso a quando siamo felici”
Non credo ci sia altro da aggiungere qui, basta solo il titolo per farci sentire più liberi e spensierati che mai.
“Little darling
It’s been a long, cold lonely winter
Little darling
It feels like years since it’s been here
Here comes the sun”
Gli Eugenio In Via Di Gioia sono una delle realtà più uniche del panorama italiano degli ultimi anni. Non penso sia mai successo prima che una band porti avanti una battaglia così importante, come quella ecologica attraverso la musica, e soprattutto riuscendo davvero a smuovere le coscienze.
“Altrove” nasce dal bisogno di dover evadere da una realtà opprimente che giorno dopo giorno consuma sempre di più l’anima. Gli Eugenio decidono di aprire gli occhi e fuggire il più lontano possibile senza far caso nemmeno alla destinazione.
“Mi perderò altrove
A un passo dalla città
Chissà dove
Mi perderò altrove
Senza messaggi e senza le mail”
Diventare un tutt’uno con la natura è un tema che più volte è stato espresso in questa lista. Può sembrare ridondante però in fondo è questo il senso che la primavera dovrebbe trasmettere.
I Fask con “Tenerà Età” invece, più che farci fondere con la natura, ci dimostrano quanto al suo cospetto in realtà risultiamo infinitesimali. Quel che ne viene fuori è una vera e propria preghiera nei confronti di una natura spaventosamente bella, elevata quasi a divinità, a cui tutti dovremmo esser grati.
“Grazie natura per avermi reso
essere incerto
Che si può godere
La tua creazione
La tua grandezza”
Il Punk di oggi me lo immagino così. Trombe, pianoforti e urla stonate.
We begged 2 explode c’entra poco e niente con la primavera, ma il crescendo e la rabbia che contiene mi hanno fatto sempre sentire più vivo che mai. Perfetta per settare una mentalità giusta per affrontare la stagione della rinascita.
“Just waiting for someone to come and save me
Won’t somebody fucking please come and save me?
Oh please, hurry up, someone, come and save me”
"Ma la vita, ma la vita, ti rivela sempre un mare di cose. Sotto i…
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