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Kœli: “È difficile resistere davanti alla bellezza” | Intervista

“Tutto si svolge in un locale notturno avvolto dall’ atmosfera estiva. Kalì è una giovane dalla bellezza mediterranea a cui non piace obbedire alle regole dettate dalla relazione amorosa che sta vivendo e seduce un giovane ragazzo tra la folla. Lui conosce la situazione, da sempre avrebbe desiderato di trascorrere una notte con lei,  ma inizialmente preferisce restare fuori da questa situazione, riuscendo a resistere alle sue provocazioni. Poi però la tentazione diventa sempre più grande e così è costretto a cedere davanti al suo fascino.

La nuova coppia decide così di abbandonarsi ad  una notte di fuoco sotto lo sguardo incredulo della folla, dov’è prigioniero anche il suo stesso fidanzato”

Kœli, artista calabrese, ci racconta la storia di una particolare serata in discoteca, alzando la temperatura con un brano provocante dedicato ad una misteriosa ragazza che è pronta a scombussolare la vita di chi incrocerà il suo sguardo. Il titolo scelto “Kalì”, riprende il nome della protagonista,  simboleggiando anche una divinità indiana, benefica e maligna allo stesso tempo, che può proteggere, ma anche punire.

Se ci riflettiamo un secondo anche l’amore ha questo duplice potere, sta a noi umani cercare di capirlo, goderselo, senza però cadere vittima di qualche strano incantesimo che, nel peggiore dei casi, si può rivelare fatale.

INTERVISTANDO KŒLI

Cosa significa il tuo nome d’arte Kœli?

Kœli non rappresenta per me solo uno pseudonimo per cui essere riconosciuto artisticamente, bensì è un modo per esprimere il multiculturalismo che mi caratterizza soprattutto a livello musicale, sinonimo anche della mia terra natia quale la Calabria, luogo in cui le popolazioni nei secoli si sono fuse creando un “Mash-up” di usanze e tradizioni uniche nel suo genere.

Kœli , è un nome indiano indice di spiritualità e misticismo, ma anche di amore, passione e di continua ricerca della verità. Tra l’altro, piccola chicca, secondo la numerologia il nome Kœli rappresenta il numero sette, che è lo stesso risultato che si ha sommando la mia data di nascita.

“Kalì” è desiderio e tentazione?

Beh non solo. “Kalì” è sì desiderio e tentazione, ma anche trasgressione e tradimento. Nella società moderna in cui viviamo penso che l’occidente la faccia ormai da padrone. Con il passare del tempo ci stiamo tutti “americanizzando” sempre di più, e siamo sempre più abituati a vedere come normalità tutto ciò che ci passa davanti agli occhi, anche le cose più incredibili.

A mio avviso la musica è una delle cause principali di questa evoluzione se si pensa ai ritmi latini che ogni estate caratterizzano ormai da tempo i brani italiani. E mi piace.  Non è una critica, anzi, penso sia un processo irreversibile, certo è che il tradimento, per quanto “moderni” vogliamo essere, è sempre qualcosa che fa male dentro, ovviamente se visto dalla prospettiva di chi lo subisce. Ma Kalì rappresenta soprattutto la bellezza, e si sa, dinnanzi a qualcosa di bello è sempre difficile resistere.

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Che effetto fa avere gli occhi di tutti addosso?

Questa è una di quelle domande alle quali non esiste una risposta univoca. Per quanto mi riguarda avere gli occhi di tutti addosso in una situazione di disagio, come quella vissuta nel brano in questione ti lacera un po’ dentro, sei avvolto fisicamente in un’esperienza di piacere ma mentalmente hai pensieri contrastanti che non ti permettono di sentirti libero e viverti al meglio il momento.

Non è poi, a mio avviso, così lontano dall’essere un’artista di successo, poiché per quanto il tutto possa sembrare naturale c’è sempre un grande lavoro dietro, ovviamente utile per esprimere al meglio il proprio messaggio e farlo arrivare dritto al pubblico. Per autocitarmi nel mio singolo “Huntsville” c’è una barra in cui scrivo: “Mi sento come l’oceano versato in un lago”. Questa è una sensazione che ho provato spesso nella mia vita. Però è anche vero che se hai addosso gli occhi di un pubblico che ti ama perché ama ciò che scrivi, beh, penso non ci sia esperienza migliore. 

Come si reagisce ad un 2 di picche?

Bisogna fregarsene. Dovrebbe però servire a farci capire chi siamo e cosa vogliamo. Se qualcuno ti rifiuta è perché probabilmente non ha capito il valore che potresti avere tu nella sua vita, e ti assicuro che arriva sempre il momento in cui ci si ripensa. Almeno in base alla mia esperienza in merito. Certo è che bisogna anche saper riconoscere quei segnali che l’altra persona ti fa notare ancor prima di dichiarare il tuo interesse, quindi anche in questo bisogna essere pazienti. Non so dare molti consigli a riguardo poiché non sono uno che si dichiara facilmente. Però posso anche dire che in ambito musicale i 2 di picche forse fanno scrivere anche più delle storie a lieto fine.

Come si fa ad essere seducenti nel 2022?

Essere se stessi, in ogni situazione. Certo in ambito artistico c’è sempre la figura del divo, del bello impossibile, però se si dà uno sguardo alla quotidianità le persone si innamorano della semplicità e della spontaneità, salvo eccezioni ovviamente. Sicuramente se ad oggi siamo tutti un po’ più spontanei è anche grazie ai social, che permettono di mostrarci nella vita di tutti i giorni. E poi essere gentili sempre. Certo sarei ipocrita a  non dire che in qualche occasione sono stato anch’io arrogante, ma non ho mai ottenuto nulla di buono.

Penso che poi valgano oggi più che in passato le seguenti regole: credere in se stessi (ma sempre con i piedi ben piantati al suolo), dare importanza a ciò che si fa, un pizzico di cura dell’aspetto fisico e genuinità.

È facile ricordarsi “Tutte le volte” in cui si è felici? 

Credo sia più facile ricordarsi delle volte in cui si è tristi. Un momento triste crea una ferita interna che anche una volta guarita lascia comunque un segno. Ovviamente la mia è una visione alquanto artistica, magari per molti non è così e me lo auguro.

Ricordo comunque molti momenti felici, forse il più felice è stato il giorno in cui mi  diplomai in conservatorio e vidi mio padre davvero commosso. Un altro momento felice fu quando conobbi Marco e Arianna del Tape Lab Studio di Cosenza e in realtà quando penso a loro mi sento sempre felice perché so di essere nel mio mondo.

Citando un tuo brano come descriveresti l’estate?

Beh il periodo estivo è quello che amo di più, anche se dura poco, ma citando “Tutte le volte” mi viene da dire “Che non è normale, ho ancora il mal di testa per le sbronze al mare.

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