New Indie Italia Music Week #114

“Holdin’ me back
Gravity’s holdin’ me back
I want you to hold out the palm of your hand
Why don’t we leave it at that?
Nothin’ to say
When everything gets in the way
Seems you cannot be replaced
And I’m the one who will stay, ohIn this world, it’s just us
You know it’s not the same as it was“ (As it Was – Harry Styles)

La forza di gravità declinata alle emozioni e ai ricordi segue logiche sconosciute alla fisica. Il futuro ci strattona mentre il passato ci stringe a sé con palmi di velluto per condurci verso fermi immagine, parole e suoni che non avremmo voluto lasciare.

Non guardarti indietro e vai avanti prendendo il meglio di ciò che è stato e ricorda, scegli una colonna sonora adatta alla tua nuova avventura.

Scopri i migliori brani #IndieItalia della settimana scelti e recensiti dalla redazione.

 

Diva

Palermo, Pizza della Vergogna. “You’re a special diva”.

La Rappresentante di Lista con il video clip del loro nuovo singolo dal titolo “Diva” infiammano una delle piazze simbolo di una città piena di bellezza, colori, diversità riflettendo sul tema che il pezzo stesso nasconde tra luci psichedeliche e note dance: non dobbiamo provare alcuna vergona quando siamo consapevoli di essere noi stessi al 100%, quando sentiamo di mostrare o di nascondere ogni nostro lato nascosto, ogni fragilità, ogni emozione, ogni stravaganza.

Veronica e Dario riescono nell’intento di farci comprendere che ognuno di noi è un essere umano sia se si trovi al centro dell’attenzione comune, sia che si rifugi in se stesso: tutti abbiamo bisogno di ballare “per ore quando ho voglia di stare con me”.

(Alessandra Ferrara)

La Rappresentante di Lista: 8

 

Traffico bestiale

Le parole non dette, pensante e ripensate ma mai pronunciate a volte ci uccido più di ogni altra cosa. “Questa fila, in testa di parole, c’è un traffico bestiale” canta il ritornello del nuovo singolo di Bravo Bravissimo invitandoci a riflettere che dobbiamo smettere di tenerci tutto dentro, che parlare è la migliore via di uscita.

Conoscere una qualunque verità ci consenti di capovolgere quella condizione in cui “mi sento solo in questo mondo gigante”.

(Alessandra Ferrara)

Bravo Bravissimo: 8

 

Sogni

“Sogni” è un pezzo che riflette lo stato d’animo di noi ragazzi di provincia o di città che sia. “Forse troppe domande che sogni” perchè il domani ci spaventa, non riusciamo a viverci i momenti e a vedere oltre.

Il duo Generazione Futura con il loro nuovo singolo si fa porta voce di un sentimento comune che a volte ci porta a chiuderci in noi stessi gettando “al vento tutti quei sogni”.

L’invito del pezzo è, allora, quello di provare a vedere le cose da un altro punto di vista, di credere di più nei nostri sogni perchè potrebbero realizzarsi!

(Alessandra Ferrara)

Generazione Futura: 8

 

Gli eroi non escono il sabato (album)

Nicolò Carnesi dimostra che anche la musica leggera può avere un suo peso specifico.

“Gli eroi non escono il sabato” è un disco studiato bene da tutti i punti di vista.
Musicale, perché gioca sul classico ma non è scontato nemmeno per un secondo – un po’ alla Bersani a inizio anni 2000 -. Testuale, perché ciascuna parola pronunciata ha una sua importanza e una sua posizione: nulla è mai detto a caso. Sui featuring, perché ogni artista che condivide con lui lo spazio è perfettə per fare la sua parte e per far parte di questo gruppo.

Un disco coerente senza risultare monotono, pregno di significato, di contenuto raro. “Gli eroi non escono il sabato” sa essere irriverente, commovente, triste e felice insieme, come lo sono gli esseri umani: sorprendenti e rassegnati.

(Benedetta Fedel)

Nicolò Carnesi: 9

 

Se chiedo la luna

Grace Cambria torna prepotentemente con una dedica che risuona sicura sul beat ritmato come il martellante volto di qualcuno che non sa dimenticare, neanche se il karma la prende a sberle. Martellante come il ritornello che suona e risuona nella nostra testa fin dal primo ascolto.

E ci ha provato in mille modi Grace a scordare, lei che dimentica le serie ma quei due occhi no, e “verso un altro gin ma non mi scordo di te”.

Se Fiordaliso cantava “Non voglio mica la luna”, Grace Cambria la chiede, solo perché “sa di te” e non sembra intenzionata a lasciare andare. 

(Benedetta Fedel)

Grace Cambria: 7,5

 

Besame

Besame è un tormento d’amore che vive d’incertezza e illusione, i baci non sono solamente un gesto affettuoso ma una richiesta d’aiuto. All’inizio di una relazione i pensieri sono interconnessi,  però mentre da una parte aumenta la voglia di vedersi dall’altra sale l’ansia per capire se davvero ci potrà essere un dopo insieme. Quando si conosce qualcuno bisogna dire tutto ma non troppo, essere attraenti senza passare per egocentrici, mischiare passione e curiosità in un mix di sensualità e coraggio.

Camilla, omaggiando le sue origini latine, ci trasporta in una danza tribale, a tratti ipnotica, nella quale l’amore diventa un sacrificio da soddisfare per trovare riparo dentro una nuova anima.

“Hàblame llàmame, paso el tiempo querièndote. Mírame bèsame, lo quiero y lo sabes bien”

(Nicolò Granone)

Camilla: 7

 

Odissea / Astronave

Il duo PALMARIA, abbandona la confort zone della lingua inglese gettandosi in un salto nel nuovo che gli porta fino alla luna, esplorando nuovi suoni grazie all’uso della lingua italiana.

Ognuno di noi, partendo da un pensiero rotto nella testa, può crescere rimettendo in ordine vari pezzi di vita, scegliendo così di mettersi in viaggio verso una nuova meta. Le deviazioni possono diventare scorciatoie, però bisogna fare attenzione, perché sbagliando strada si rischia di tornare indietro, fino al punto di partenza.

Questo brano è una creatura eterea che abita tra lo spazio e il mare, luoghi dove l’essere umano non ha ancora capito come si fa a vivere.

(Nicolò Granone)

PALMARIA: 8-

 

Bestof2020

T vernìce sfoglia l’album dei ricordi e si ferma sulle pagine datate 2020. Esatto, mentre tutti scrivevano frasi come “andrà tutto bene” facendo amicizia con il proprio vicino del balcone affianco, lui se ne stava lì a riflettere, cercando di trovare un senso a tutto. La risposta a questo quesito, senza dubbio complicato, è composto da  7 tracce che ondeggiano tra malinconia ed ironia. L’ombra di un amore finito ci accompagna dolcemente in questo viaggio post indie, dal sapore dolceamaro.

“Sto benissimo” è il manifesto della società di oggi, dove abituarsi ad ogni situazione, forse anche in maniera passiva, è diventata una semplice consuetudine, anche se a volte sarebbe meglio provare a cercare una svolta. Si preferisce però rimanere lì a non lamentarsi, invece di alzare la voce.

T vernìce ci tiene a sottolineare che questi brani sono sopravvissuti ad una pandemia, diventando canzoni vere da liberare, spoilerando per la gioia dei fan che a breve ne arriveranno altre, dimostrando che il termine resilienza è una bella parola  per i politici, ma che il mondo intero preferisce la musica e l’arte.

(Nicolò Granone)

t vernìce : 7,5

 

Non va bene

Anticipato da “Green Screen” ecco che torna WISM con il suo nuovo singolo “Non va bene”, brano che fortemente intrecciato al primo va a tessere la tela di quello che sarà il prossimo album. “Non va bene” si caratterizza di fiati, archi e chitarre che creano quell’atmosfera di trionfo in un momento fortemente malinconico. Il brano di WISM è dominato dalla nostalgia e da quell’insoddisfazione nel fatto che le cose non andranno mai come ci saremmo augurate che fossero.

(Ilaria Rapa)

WISM: 7,5

 

VERGOGNA (Album)

La queen della nu dance italiana è tornata, con un’invettiva sovente, stiamo parlando di cmqmartina e del suo nuovo album “Vergogna”. Anticipato dai singoli “123 medicine” e “ambigua”, il nuovo disco dell’artista di Monza è pronto a farci ballare nelle notti più calde.

Questo nuovo lavoro diventa per cmqmartina un modo per mettersi a nudo, paradossalmente, senza vergogna alcuna: un sentimento questo che ha accompagnato l’artista per molto tempo nella sua vita, racconta lei stessa, e un sentimento che finalmente è il momento di trasformarlo in qualcosa di propositivo, ancora meglio se è un disco con cassa dritta e techno. Insomma, “Vergogna” è un album che ci fa sicuramente ballare, ma anche riflettere sulle nostre paure più profonde.

(Ilaria Rapa)

cmqmartina: 8

 

Post nostalgia (Album)

“Post nostalgia” è l’album d’esordio di chiamamifaro, che con la sua luce ci trasporta attraverso questo “Metaverso” che stiamo vivendo, divisi tra un passato a cui non riusciamo proprio a dire “Addio sul serio”, un presente in cui ci sembra di vivere “come un ubriaco che sbaglia strada” (“Paradossi”) ed un futuro che riusciamo a vedere solamente “sottacqua”. “Torno presto o non torno più” (“Pioggia di CBD”) cerchiamo qualsiasi modo per riuscire ad affrontare questa nostalgia del passato che ci travolge ogni volta, per superare quelle esperienze che ci hanno profondamente segnato e che non possiamo toglierci dalla mente, quei sentimenti che sono stati così tanto idealizzati che ci seguono ovunque, anche nei sogni.

Un disco che cerca di affrontare il cambiamento ed in cui chiamamifaro viene a patti con questo presente che non fa altro che riportare alla mente i luoghi del passato (“Marianna”) e di nuovo scivoliamo in questa “Post nostalgia”. La profonda introspezione di chiamamifaro ci colpisce e ci costringe a mettere in loop il disco, che parla anche un po’ di noi.

(Margherita Ciandrini)

chiamamifaro: 9,5

 

TUTTO (con te)

Una svolta dance per Ariete che con “TUTTO (con te)” ci canta di tutto quello che vorrebbe fare con la persona che ha accanto e qualsiasi esperienza al mondo vorrebbe condividerla con lei. Un brano romantico, di una Ariete innamorata, che a modo suo cerca di spiegare i suoi sentimenti, che le sembrano troppo grandi per l’età che ha, ma allo stesso tempo non può fare altro che perdersi negli sguardi, nei movimenti, nelle parole di quella persona con cui vorrebbe condividere tutto, giorno dopo giorno, notte dopo notte: non c’è un momento in cui non la vede accanto a sé.

La più grande prova d’amore è cercare di mettere da parte i propri sentimenti di inadeguatezza, per riuscire ad essere lì, presente, per la persona che amiamo, anche se per noi non è la situazione ideale, ma riusciremo a superare tutto con loro a fianco, basterà prendersi per mano per trovare il coraggio e sentirsi invincibili.

(Margherita Ciandrini)

Ariete: 9

 

Non mi vuoi più bene

Ugo Crepa insieme a Dutch Nazari, uniti alla produzione di foolviho, rilasciano il brano “Non mi vuoi più bene” e va sicuramente bene così. Le voci dei due artisti si alternano e si intrecciano mentre ci raccontano una fine che non è facile da accettare, anche se ormai inevitabile.

La rassegnazione è palpabile all’interno del brano, mentre i due artisti cercano di convincersi che va bene, è andata così, ma la strofa di Dutch ci riporta alla realtà: è difficile autoconvincersi di stare bene, quando incrociamo quegli occhi azzurri che sparano fuochi d’artificio e ci riportano di nuovo in una dimensione in cui siamo ancora “noi” e non “io” e “te” e appena realizziamo che no, non torneranno più da noi, ci sentiamo come un puzzle da ricomporre, il problema è che nessuno ci può rimettere a posto questa volta, possiamo contare solo sulle nostre forze e allora ci ripetiamo come un mantra: “E tu non mi vuoi più bene, e per me va anche bene così”.

(Margherita Ciandrini)

Ugo Crepa, Dutch Nazari: 9

 

Tocco di Lusso

“Facciamo un bagno nel caviale guardando il bosco verticale, che c’è di male?”

È la legittima domanda che si pone Maria Popadnicenko, cantante di origini lituane conosciuta nella scena musicale italiana col nome di Popa. Il suo nuovo brano, intitolato “Tocco di Lusso”, vuole essere una fredda constatazione di ciò che è diventata la società contemporanea, un mondo in cui conta solo l’ostentazione superficiale e poco altro. Se questo tipo di denuncia potrebbe pensarsi accompagnato da una base musicale coerente e urlato da una voce irata, sorprenderà la delicatezza e la soavità con cui Popa decide di esprimersi e questo distacco non può che farci apprezzare ulteriormente il suo “Tocco di Lusso”.

(Eva Ceccarelli)

Popa: 8

 

Per Uno Come Me

Le storie d’amore non sono indubbiamente tutto rose e fiori e con il suo nuovo singolo Destro ha deciso di non cadere nel cliché della banale perfezione che spesso troviamo nelle canzoni d’amore.

“Per Uno Come Me”, infatti, fa luce proprio su un aspetto che troppo spesso viene trascurato: il complesso di inferiorità che si manifesta in alcuni soggetti di fronte a un partner talvolta eccessivamente idealizzato. Dalla voce a tratti tremante si coglie tutta la partecipazione di Destro in questo senso e non si può rimanere indifferenti di fronte a tanta autentica sincerità.

(Eva Ceccarelli)

Destro: 9

 

Ho bisogno di

Non fatevi ingannare dal tono scherzoso e dal riff divertente: “Ho bisogno di”, nuovo singolo di N.A.I.P., contiene tutta una satira pungente rispetto a quei meccanismi sociali che ci portano a necessitare ardentemente cose che si accompagnano a certi tipi di malessere. Dal lavoro all’amore, dal perfezionismo alla salvezza, con pochissimi giri di parole N.A.I.P. affronta il tutto con ilarità e con l’ingegnoso sostegno del dialetto, ottenendo quel duplice risultato che si potrebbe sintetizzare con “fa ridere, ma fa anche riflettere”.

(Eva Ceccarelli)

N.A.I.P.: 8

 

Alcune considerazioni

Giovanni Truppi ha dato dimostrazione di essere una delle penne più interessanti negli ultimi anni. Nei suoi testi è presente un tipo di autorialità così intima che forse solo lui è in grado di narrare. Ne è un esempio “Alcune considerazioni”, l’ultimo singolo uscito in cui il cantautore da voce a tutti quei pensieri, magari banali, a cui ogni giorno non facciamo caso. Il risultato è un lungo flusso di coscienza in cui Truppi, forse annoiato dalla vita, si interroga su temi come “Fino a che età scoperemo da vecchi” o “qual è il Paese del mondo dove è più intelligente andare prima in vacanza”.

Mentre questi pensieri scorrono, resta presente l’inesorabilità del tempo che passa, che forse prima poteva fare paura, ma adesso si è trovato il modo di non pensarci.

“Basta solo non essere in giro quand’è l’uscita di scuola, basta soltanto questo, perché soltanto così puoi pensare che intanto il tempo non passa anche se passa lo stesso.”

(Filippo Micalizzi)

Giovanni Truppi: 8

 

Ho ucciso l’hip hop italiano (EP)

Nello Taver parla di ciò che vuole senza mezze misure e senza censure. Il rapper napoletano per certi versi rappresenta il contraltare del periodo che stiamo vivendo, caratterizzato da una paura collettiva di dire le cose che si pensano per timore di essere sommersi dalle critiche. Quel che gli va riconosciuto è l’aver preso l’hip hop degli ultimi anni – in cui sono presenti temi più pesanti e intimi – e averlo trasformato in un gioco goliardico su temi caldi, come femminismo, cancel culture o razzismo.

A controbilanciare l’ironia e la leggerezza dell’ultimo EP “Ho ucciso l’hip hop italiano”, è la musica. Produzioni di qualità che ci riportano all’hip hop anni Ottanta come nel caso di “VADO A MILANO FREESTYLE”, o più trap come in “VUOLE UNA BIRKIN”.

Nello Taver ha quindi messo giù un EP sincero, che ostenta prendendo in giro la stessa ostentazione dei rapper di oggi.

(Filippo Micalizzi)

Nello Taver: 8

 

Internet (EP)

Perdersi nei meandri del New Music Friday è sempre un rischio. A volte puoi ascoltare fino a 20 brani pensando siano tutti uguali, a volte invece il tasto “next” sembra magicamente pietrificarsi: meta.

Il sound post-punk e le atmosfere underground dell’opera prima del progetto Balvin Boys ci hanno convinto sin dal primo ascolto di “Il mare e le farfalle” (che non si toccano mai, ci hai fatto caso?) brano contenuto nel primo release della band che contiene anche “Internet”.
I Balvin Boys con queste prime produzioni sembrano condurci l’entrata sgangherata di un pub di Berlino. Una volta aperta la porta, si apre un mondo alternativo, tra fumo, luci soffuse e sincopati silenzi di anime metropolitane in cerca di rifugio, in cerca di un suono collettivo catartico in cui rispecchiarsi.
(Salvatore Giannavola)

Balvin Boys: 8

 

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