New Indie Italia Music Week #119

Che finimondo
Per un capello biondo
Che stava sul gilet
Sarà volato
Ma com’è strano il fato
Proprio su di me (Finimondo – Myss Keta)

Eh che sarà mai! Un soffio di vento ha scombinato i piani: ma che colpa abbiamo noi?

L’Estate sta gradualmente prendendo il sopravvento su tutti, anche sui più scettici grinch ferragostani. Ma una cosa è certa, sia chiaro: le hit estive non potranno mai appagare la nostra sete di musica: sfiziosi antipasti per momenti fugaci di felicità, nient’altro. Sono le canzoni con la C maiuscola a lasciare i segni e i graffi sull’abbronzatura così da ricordarci di questi momenti anche quando questa favola rovente finirà.

 

Vieni a ballare in Puglia

La Queen del nu jazz italiano rivisita “Vieni a ballare in Puglia”, il celebre brano di Caparezza, attraverso un sound ricco di contaminazioni tra sonorità ambient e chillout che trasportano l’ascoltatore verso atmosfere oniriche e sognanti, almeno nella parte introduttiva del singolo.

Nella seconda parte, esplode il realismo e la critica nei confronti della terra natia dell’artista, la Puglia; tra bellezze, tradizioni e contraddizioni. Emergono temi sociali importanti come il caporalato, ad esempio.

Un esperimento artistico non fine a se stesso e  dall’alto coefficiente di difficoltà che risulta innovativo e azzeccato sia da un punto di vista musicale che da un punto di vista contenutistico.

(Salvatore Giannavola)

Serena Brancale: 8

 

Strana felicità

“Dimmi da che parte si va quando perdi il controllo, ti svegli di colpo, ma nessuno lo sa”
Marchettini, con il suo sound pop pulito e mai invasivo, ci racconta quella “Strana felicità” che caratterizza la maggior parte delle persone e con cui ormai abbiamo imparato a convivere (purtroppo).
Vedere il sorriso forzato sul volto delle persone che amiamo, che non si estende agli occhi e che quindi riconosciamo come sintomo di felicità solo apparente, ci provoca fitte al cuore e ci trasforma in cavalieri con un’armatura scintillante, pronti a combattere tutti i demoni altrui, se ci permetteranno di entrare condividendo con noi i loro turbamenti. La sensazione di sentirsi inadeguati, le mani che tremano e le spalle che si abbassano, come per proteggersi dall’urto con la realtà: questo ci trasmette il nuovo brano di Marchettini, ma c’è un messaggio di speranza: non siamo mai davvero soli, c’è sempre qualcuno pronto anche solo ad ascoltarci, per farci stare meglio nella nostra “Strana felicità”.

(Margherita Ciandrini)

Marchettini: 8,5

 

Fidati di me

Mida, con la collaborazione di Olly, ci fa riflettere e ballare con “Fidati di me”, una richiesta tanto semplice a parole quanto complessa nei fatti. Vorremmo davvero fidarci dei due artisti e non guardarci più indietro, ma non è facile quando una parte di noi è ancora legata al ricordo di quello che è stato o all’idealizzazione di ciò che è accaduto solamente dentro la nostra testa.

Dopo ogni delusione per aver messo il nostro cuore nelle mani sbagliate è sempre più difficile fidarsi delle persone ed aprirsi di nuovo, le paranoie ed i dubbi che ci assalgono sono amplificati e tendiamo a rinunciare dal principio piuttosto che metterci di nuovo in gioco. “La vita è troppo corta per stare sempre in ansia, non importa” ripetiamoci questa frase come un mantra e risvegliamoci da questo torpore che ci siamo autoimposti: non pensiamoci e balliamo, prima o poi supereremo le nostre paure.

(Margherita Ciandrini)

Mida, Olly: 9

 

Dipendenza

“Tu sei una dipendenza, non so stare senza”
La cantautrice romana Marte, tra beat accattivanti ed un ritornello che ci entra in testa già dal primo ascolto, con “Dipendenza” ci canta proprio di quella sensazione che ci suscita un legame tossico da cui non riusciamo a staccarci, e ci ritroviamo inevitabilmente occhi dentro occhi, di nuovo.

Anche nel buio riconosceremmo quello sguardo che ci trafigge ogni volta e crea un nuovo nodo che ci lega insieme sempre di più e ci fa stare in bilico in questa situazione di equilibrio precario che parte dal nostro cuore e si estende fino alla nostra mente. Non c’è una soluzione semplice per uscire da questa situazione, siamo profondamente assuefatti e, anche se chiediamo la solitudine, sappiamo che finiremo nuovamente in quel turbinio di emozioni che ci fa impazzire, per provare di nuovo quella sensazione che ci fa spegnere i pensieri, proprio come una qualsiasi dipendenza.

(Margherita Ciandrini)

Marte: 8,5

 

Rasoterra

Balla per dimenticare, balla per evadere dalla stasi del quotidiano. Balla e non pensarci più.

“Rasoterra” è il nuovo singolo di Petullà, accompagnato dalla voce della giovane Anna Castiglia, un brano lento e dolce che ben si allontana dalle hit estive. E va bene così. Lenta e armoniosa “Rasoterra” ricorda il movimento della nostra galassia, un po’ come accade per i nostri satelliti, che continuano a girare all’infinito ma con la stessa perfezione di sempre.

(Ilaria Rapa)

Petullà, Anna Castiglia: 8

 

Evidente (Album)

Che cosa è evidente per te? È evidente che in questo periodo abbiamo bisogno di staccare e pensare a divertirci, di metterci un paio di occhiali da sole e un vestito provocante e fare tutto quello che ci pare.

Questo è il monito degli Aspettativa, la band fiorentina che ci fa ascoltare ad estate inoltrata il suo EP d’esordio: il sound fresco e colorato è proprio quello che ci vuole per queste calde giornate di fine agosto, il mood estivo e spensierato aiuta sempre in questi casi!

(Ilaria Rapa)

Aspettativa: 7

 

Quando puoi

Da casa Maciste Dischi arriva un altro pezzo del pop-rapper (ndr) Novelo dal titolo “Quando puoi”, nel quale il narratore racconta un pezzo di vita in cui incontra una “lei” che, come di consueto perturba il corso della vita.

“Quando puoi, puoi, puoi lasciami da solo senza vivere dentro me” canta il ritornello riflettendo sul fatto che l’amore deve essere vissuto anche con grande libertà nel rispetto di se stessi e dell’altra persona. Non ha alcun senso, infatti, prendersi in giro, essere delusi o deludersi. Questo ammetterebbe che “sono in molti ad odiare l’amore”.

Amatevi e non dimenticate chi siete!

(Alessandra Ferrara)

Novelo: 7,5

 

Tormentato estivo

Santoianni firma l’antitesi di qualsiasi tormentone estivo che incalza ovunque durante queste calde giornate estive, mettendosi nel panni di chi odia l’estate con il suo nuovo singolo “Tormentato estivo”.

“Odio il sole, odio nuotare, il reggaeton mi fa vomitare”: una provocazione, un’ironia sottile quella nel testo del cantautore classe 1993 che si confonde ad un arrangiamento tutt’altro che non estivo.

Difficile mettersi nei panni di chi non vede l’ora che l’estate finisca “come ogni anno”!

(Alessandra Ferrara)

Santoianni: 8

 

Città Foresta

La rockeggiante band romana che prende vita dalle ceneri di Cenere (progetto di cui facevano parte alcuni membri in precedenza), esce con il suo secondo singolo. La città foresta è un luogo ameno e utopico, non alla Thomas More, ma un luogo dove poter stare bene con la persona desiderata. Il gruppo ci tiene a sottolineare che però “stare bene non significa stare meglio”, ma è solo una circostanza di pace interiore che si può vivere in un lasso di tempo determinato, uno spazio in cui le difficoltà lasciano il posto all’allegria. Per affrontare ciò però ci vuole coraggio, provare felicità pura quando non si è abituati spaventa. La canzone è una richiesta a fare questo passo enorme, e lascia un senso di ricerca di libertà non indifferente.

(Bianca Cela)

Alemoa: 8,5

 

Povera me

 

Un pezzo allegro malinconico dedicato a tutti quelli che fanno spesso a botte con se stessi, in un ring che vede da un lato la coerenza, mentre dall’altro la totale illogicità. 

“Povera me” è una ballata pop tanto piena di energia quanto si trasforma in un esame di coscienza, in quanto la protagonista del pezzo deve ricostruire la sua vita, senza immaginare quale sarà il destino. Rimane però, a lei e a chi ascolta, la curiosità di vedere come andrà a finire. 

(Sara Pederzoli)

Caterina: 7,5

Foto hot

Un pezzo molto sensuale il nuovo singolo di Matilde, dal titolo “Foto hot” in cui una camera di hotel diventa il nido di un amore che toglie l’aria, che tiene svegli tutta la notte.

“Senti ma mi sogni mai? dimmi se mi sogni mai”: amare è sognarsi, desiderarsi, starsi accanto ogni istante e non per una sola notte.

Cerate l’amore, trovatelo ma quello vero!

(Alessandra Ferrara)

Matilde:7

 

Il meglio di te

Primo singolo dell’artista genovese dopo l’uscita dell’album di successo “Oro Blu”, “Il meglio di te” vede la scrittura di Bresh supportata dalla produzione di Zef e SHUNE.

Il brano parla di tutti quei ragazzi che non sanno ancora quale sia la loro strada, avendo tutta la vita davanti. In questi momenti, canta Bresh, le uniche certezze che si hanno sono i piccoli gesti grazie ai quali si riconosce la persona a cui si vuole bene e che può essere fondamentale nell’affrontare i dubbi del futuro.

L’amore spesso sta proprio nell’apprezzare i silenzi, il lucidalabbra rosa o il picchiettare delle unghie lunghe sulle superfici. Nel non trovare le parole davanti agli altri perché è quando si è soli che ci si può permettere di mostrare quello che siamo veramente.

(Sara Pederzoli)

Bresh: 8

Millefiori

La distanza è forse una delle cose che più ci spaventa, ogni metro di distanza affonda sempre più il coltello nella paura e nella sofferenza. Lozzy con “Millefiori” ci parla di come a volte la distanza, paradossalmente, possa farci sentire più vicini attraverso i metodi che troviamo per non prenderci mai di vista.

Il sound di questo brano ricalca molto lo stile anni 80’ unito a influenze pop che lo rendono moderno e unico nel suo stile.

Lozzy rappresenta una delle giovani promesse della scena musicale italiana.

(Filippo Micalizzi)

Lozzy: 8

 

MATADOR

Più di ogni altra cosa la musica è condivisione. Ne è un esempio “MATADOR”, nata da un confronto tra la band e Rodrigo D’Erasmo. Il brano prende ispirazione dal racconto “La capitale del mondo” tratto dalla raccolta “I quarantanove racconti” di Hemingway.

I Bengala Fire decidono di utilizzare questo racconto come strumento narrativo per spiegare il proprio rapporto con la musica. prendendo il posto del protagonista Paco, la band ci racconta cosa significa sognare di diventare un “matador” o più precisamente una Rockstar.

Il sound è ricco di virtuosismi e musicalità che ricordano molto quelle dinamiche degli “Strokes”. In aggiunta una fantastica ritmica tipica spagnola che crea un’atmosfera perfetta.

(Filippo Micalizzi)

Bengala Fire: 9

 

Cuore Sporco

Con musica chill e malinconicamente romantica, la ventiquattrenne Elisa Calogiuri ci racconta di un amore finito. Non se ne fa una colpa a nessuno, ma da quando l’altra persona se ne è andata la vita inevitabilmente cambia, e ci si accorge che un po’ dipendevano da quell’altro individuo. La mancanza è ovviamente anche affettiva, ci si sente addirittura disposti a cambiare il mondo pur di tornare indietro per vivere quei momenti magici, e invece ci si ritrova sdraiati a letto a rimuginare su ricordi indelebili. Delicata e profonda, è perfetta per far scendere quella lacrimuccia che incornicia un volto sorridente, poiché al di là di come sia terminata, ci ricordiamo solo delle cose belle che quella relazione ci ha regalato.

(Bianca Cela)

Kahlo: 8

 

Città Foresta

La rockeggiante band romana che prende vita dalle ceneri di Cenere (progetto di cui facevano parte alcuni membri in precedenza), esce con il suo secondo singolo. La città foresta è un luogo ameno e utopico, non alla Thomas More, ma un luogo dove poter stare bene con la persona desiderata. Il gruppo ci tiene a sottolineare che però “stare bene non significa stare meglio”, ma è solo una circostanza di pace interiore che si può vivere in un lasso di tempo determinato, uno spazio in cui le difficoltà lasciano il posto all’allegria.

Per affrontare ciò però ci vuole coraggio, provare felicità pura quando non si è abituati spaventa. La canzone è una richiesta a fare questo passo enorme, e lascia un senso di ricerca di libertà non indifferente.

(Bianca Cela)

Alemoa: 8,5

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