Di Vernante Amarilla Pallotti
Settembre è il mese dei nuovi inizi. Ma prima di lasciar sbiadire gli amori estivi e scivolare di nuovo nel tran tran quotidiano, ci siamo concessi un’ultima evasione musicale al Poplar Festival 2022. Quattro giorni di musica talk e street food, sul cucuzzolo del Doss Trento.
Un parco sospeso sulla città, raggiungibile solo a piedi con una scalinata degna di quella di Pei Mei in Kill Bill. Il programma prevedeva ospiti nostrani e internazionali (vedi foto arcobaleno per la line up) e ce li siamo goduti di brutto.
Il day 1, carichi a molla, abbiamo pure chiacchierato con Tredici Pietro. Ecco cosa ci ha raccontato.
Weiii come andiamo? Sono stato a Trento un anno fa e speravo che la grande energia si sarebbe ripetuta. Ovviamente non sono rimasto deluso. Il live è andato bene grazie alla voglia di divertirsi della gente. La situazione la creiamo noi artisti, certo, ma alla base ci deve essere un amore per la musica che era palese. Abbiamo spaccato un botto. I Fuera soprattutto, sono perfetti, dei robot. C’è poco da fa.
Io sono un tipo mega da monti. Preferisco la vita al fresco le passeggiate. Poi amo la vita solitaria o comunque con un gruppo ristretto, più chill rispetto a quello che ci si aspetta dal mare… il bordello, le feste…
A rendere unico un concerto sono tante cose. Ci vuole una simbiosi tra il pubblico e quello che avviene sullo stage, non necessariamente con un cantante ma con tutto ciò che avviene sul palco. Ci vuole tanto impegno, eh eh…
Questa è una bellissima domanda. Penso la mia energia. È una risposta un po’ banalotta ma è quella la chiave di volta nelle mie esibizioni, tutto ciò che c’è attorno cambia, la mia energia resta.
Gli Psicologi sono i miei fratelli, gli unici veri amici che ho nello show business insieme a Lil Busso. Ci vediamo una volta al mese, io scendo a Napoli da loro o salgono loro a Milano. Siamo andati oltre al rapporto lavorativo da subito. I Fuera li sto iniziando a conoscere, li rispetto un botto artisticamente e quest’estate ci ho fatto varie esibizioni insieme. Hanno un’identità incredibile. Nel mondo Galea e Dasplan sono vergine, userò il festival apposta per conoscerli.
Se organizzassi il mio festival farei 10 stage. Ogni mezz’ora dovrei esibirmi io (ride). Poi avrei bisogno dello stage techno, hip hop, musica italiana, drum and base, jungle music. Farei una roba mega mista e un mega contest per vedere chi chiamare, per trovare chi davvero è valido e merita di salire sul palco… oltre ai miei amici e a chi rispetto umanamente e artisticamente.
Per il futuro prevedo… nuova musica. In arrivo prima della fine del 2022.
☺️
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