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phixre: “I giovani ballano tra le fiamme” | Intervista

“Milano in fiamme” è il primo disco di phixre prodotto da Tom Rix e il concept dietro questo Ep è un immagine cinematografica di una città che brucia, metafora della sofferenza dei giovani oggi che devono sopportare i propri disagi.

Il fuoco rappresenta un elemento che può far male, pericoloso, ma in alcuni casi necessario come fonte di energia, scavando dentro noi stessi abbiamo la possibilità di scoprire una nuova ispirazione che ci permette di incanalare la forza per raggiungere un obiettivo.

Se le canzoni di phixre hanno un sotto testo triste e malinconico, in realtà nascondono una luce diversa. Il dolore e la rassegnazione possono essere usati per alimentare i sogni, in modo da ribaltare ogni paradigma per dare spazio alla propria voce in un mondo che a volte, da la sensazione ai giovani di non stare ad ascoltare.

phixre butta benzina sulle proprie fragilità, per poi ballare attorno al fuoco, e se tutto sta per crollare è giusto godersi lo spettacolo dalla giusta prospettiva.

INTERVISTANDO PHIXRE

Qual è l’essenza di phixre e chi vive dentro le sue canzoni? 

 phixre è un bambino che disegna con i pastelli ad olio quello che vede in giro (sui muri di casa, per poi venire sgridato dai propri genitori).  

 Con la mia musica non voglio sempre parlare di me, ma voglio anche trattare storie e vicende che vedo o che sono successe a persone che conosco.  

Penso che questa esigenza nasca anche dal fatto che mi piace scrivere storie. Infatti se non avessi studiato fashion design all’università avrei forse optato per sceneggiatura. 

Cosa rappresenta per te il fuoco? 

 Il fuoco rappresenta un elemento essenziale di cui non bisogna abusarne perché ci possiamo solo farci male. 

 In questo EP, “Milano in fiamme”, ho voluto associarlo ad una connotazione negativa perché i pezzi di cui ne fanno parte rappresentano al meglio quest’immagine che avevo in testa durante la creazione dell’EP. Le fiamme rappresentano i disagi che io ed il mio socio Tom Rix affrontiamo ogni giorno.  

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 La fine del mondo è una soluzione drastica per superare ogni problema? 

Può darsi, io la vedo più come un ammirare qualcosa di bello sgretolarsi minuto per minuto. Penso che ogni problema vada affrontato con pazienza e determinazione. Nessuno vuole arrivare ad una soluzione drastica, ma se è l’unica scelta che bisogna prendere per risolvere un problema c’è poco da fare. 

Le nuove generazioni si stanno abituando ad amori usa e getta? 

Penso che la pandemia abbia influito molto questo aspetto. Ora abbiamo tutti una soglia dell’attenzione molto bassa e ci annoiamo facilmente, questo vale anche con le relazioni, ci stufiamo subito dopo un po’ senza mai cercare di approfondire l’interesse verso l’altra metà. 

Secondo te il mondo  mostra la stessa faccia sia ai giovani sia  ai più grandi? 

 Il mondo mostra la stessa faccia, ma cambia la nostra percezione. Da giovani siamo più spensierati ed abbiamo più tempo da poter dedicare ai nostri sogni, invece da grandi diventiamo più responsabili, consapevoli e realistici perché sappiamo che non sempre è tutto rosa e fiori. La gioventù ha quella magia che è difficile da ritrovare quando si è adulti secondo me. 

Ti senti disilluso? Perché? 

 Direi di sì. In questi ultimi anni ho capito che non bisogna mai farsi troppe aspettative da nessuno perché poi ci rimani male il doppio. 

 Nella musica di oggi molti artisti hanno scelto di indossare una maschera per ottenere più facilmente il successo? 

 Penso di sì, ma non vuol dire che sia un aspetto negativo. Anzi alcune persone riescono anche a trasmettere un messaggio positivo indossando una maschera.  

Certo, pecchi di personalità, ma se riesci a creare un tuo personaggio col quale ti trovi bene a creare la tua arte non ci vedo nulla di male.  

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