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Luca Notaro: “Rimanere in attesa tra semafori arancioni” | Intervista

Quando abbiamo fretta capita spesso di dover rallentare davanti ad un semaforo arancione, e così, anche nella vita di tutti i giorni, può capitare di doversi fermare un attimo a riflettere. Ogni scelta provoca delle conseguenze ed è difficile sapere in anticipo quali possono essere.

Luca Notaro, in una tarda notte in giro per Roma, si trova davanti ad alcuni semafori arancioni e così, inizia a riflettere sul senso dell’attesa e su quando tempo è facile sprecare indecisi su quale strada prendere.

Le ore e le giornate sfuggono via sempre alla stessa velocità, solamente che la nostra percezione non è sempre la stessa.

Probabilmente bisognerebbe avere più coraggio ad accettare gli errori, in modo da capire che dietro ogni problema si nasconde una nuova opportunità, così come ha fatto Luca Notaro, davanti ai semafori arancioni ha trovato l’ispirazione per una nuova canzone!

INTERVISTANDO LUCA NOTARO

Ti capita spesso di fare a pugni con le tue incertezze?

Ogni giorno, da buon bilancia. Per un periodo ho praticato davvero la boxe e lì ho capito che la chiave sarebbe trasformare le incertezze in forza motrice, l’importante è continuare a dare cazzotti.

Vorresti avere davanti le giuste soluzioni agli incroci della vita o anche gli errori portano a seguire la strada giusta?

Anche se può sembrare retorico, sbagliare strada è l’unico mezzo che abbiamo per comprendere il nostro percorso, e credo che sia così anche quando proponi la tua musica.

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Sembra strano, ma la confusione può portare anche ad una rinascita?

Certo! Con il brano “sospeso, confuso, rinato” io e Calmo ne abbiamo fatto un vero e proprio mantra.

Sembra essere questo il ciclo delle cose e bisognerebbe riconoscere la propria e personale rinascita nelle piccole cose, alle volte non ce ne rendiamo conto ma stiamo cambiando.

L’ispirazione può nascere sempre, anche fermo in coda quando scattano i semafori arancioni?

“Semafori arancioni” nasce proprio così, ero con il mio amico Agostino e tornavamo a piedi da una serata, letteralmente soli in mezzo Roma nel cuore della notte ad attendere che il semaforo da arancione diventasse verde per attraversare la strada e così pensammo…che perdita di tempo!

Le distanze emotive sono sempre superiori a quelle geografiche?

Il mondo ha così tanto da offrire che credo sia importante occuparsi delle persone che ci sono fisicamente accanto. Alle volte però la distanza unisce alcune anime ancora di più, quindi sì, basta non perdersi emotivamente.

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La notte che sentimenti esprime?

La notte mi affascina molto per quanto riguarda la scrittura, è come se si potesse vedere la parte più intima del mondo, quella che si mostra solo se la vai a scovare, in strada, da solo in stanza o con qualcuno.

Quattro artisti per indicare i punti cardinali delle tue influenze musicali?

Gli artisti con cui collaboro (Ugo Crepa e Calmo per citarne due) sono attualmente le mie più forti influenze musicali. Seguo così tanta musica adesso che è difficile scegliere ma l’R&B UK mi sta influenzando molto dal punto di vista melodico, ad esempio adoro Joesef e Pip Millett.