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Nervi: “Nelle incertezze nasce il futuro” | Indie Talks

Erano tutte parole vuote, erano tutte parole dettate dalla paura di perdere qualcosa – “Ciò che non uccide ferisce”.

Siamo vittime di nevrosi collettive che nascono dal desiderio, si sviluppano dentro le circostanze e invece di morire e lasciarci liberi, riescono spesso a trasformarsi in altro, diventando qualcosa di sempre più complesso.

Siamo padroni di un mondo che vive d’incertezze e di una certa inquietudine, anche generazionale, che intacca addirittura la bellezza come aggettivo, come misura di un qualcosa che può stupire e illuminare la banalità del quotidiano.

Nervi raccoglie tutta questa sofferenza, dentro il suo disco “E poi svegliarsi presto”, esorcizzandola con un linguaggio sonoro e poetico che a tratti illude mentre in altre circostanze ferisce ed emoziona. Questo lavoro però nasconde una speranza che lotta sì con la realtà, ma allo stesso tempo diventa realtà, e coincide con quello che sarà domani. Ognuno è partecipe del qualcosa che accade, abitando il momento non tanto per quello che razionalmente è, ma più rispetto a come viene percepito, entrando in competizione con il contesto.

NERVI X INDIE TALKS

“E poi svegliarsi presto” nasconde però una speranza?

Certo, dipende dalla prospettiva con cui si guarda questo cambiamento. Non credo che “E poi svegliarsi presto” voglia dire arrendersi, vorrei semplicemente fotografare l’azione senza troppi giudizi. È qualcosa che accade, e mi interessava soffermarmi su questo.

Ti senti di far parte di una generazione sospesa?

Credo che la “sospensione” sia qualcosa che faccia parte dell’essere umano in generale. Si è sempre sospesi anche quando pare di non esserlo. Non credo ci sia tanta stabilità nella vita umana, può davvero cambiare tutto da un momento all’altro, e il fatto che per lunghi periodi ciò non succeda, conferma quanto tutto sia precario. Basta poco.

PH: Lorenzo Torricelli

L’equilibrio è una scelta o un processo?

Credo che sia entrambe le cose. E credo non esista un equilibrio assoluto. Non è nemmeno un valore al quale do troppa importanza: per me è un obiettivo, ma comprendo le persone che non sono interessate all’equilibrio.

Come si ci salva quando arriva la Noia Mortale?

Volersi salvare probabilmente è il problema. Potremmo darci questa sfida: accogliere la noia. Quando si vive una vita sempre di fretta e riempita fino all’orlo dagli impegni, è un’occasione da valutare.

Anche troppe opzioni possono essere un problema, generando confusione?

È un problema che sento di aver sempre vissuto, soprattutto nei miei vent’anni. Bisogna aver coraggio anche di compiere delle scelte, di lasciare indietro qualcosa. A vent’anni si può rischiare di volere tutto, senza rinunciare a nulla.

Quanto feriscono i giudizi e perché si da cos’ tanta importanza ai pensieri degli altri?

È una domanda davvero complicata… in alcuni casi si vive costantemente sottovalutando l’influenza dell’altro, si vive sempre focalizzati su noi stessi, ed il giudizio altrui ci fa male perché ci ricorda quanto in realtà l’altro sia importante nella nostra vita.

PH: Lorenzo Torricelli

Ci sono conflitti interiori difficili d’accettare?

Ognuno ne ha. Tuttavia, nel conflitto io vedo anche qualcosa di positivo. Mi fanno più paura le certezze, l’immobilità, la sola ricerca di conferme.

Da cosa nasce una dipendenza?

Nel disco mi sono limitato a tentare di descrivere l’aspetto esteriore delle dipendenze, senza andare troppo a ritroso. Descriverne le cause è un lavoro che non mi sento in grado di fare. Mi interessava dare luce ai “come” piuttosto che ai “perché”. Ho lavorato tanto per cercare di parlare di cose forti senza un tono morale. È una sfida.

PH: Bluemarshans
Nicolò Granone

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