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Lil Greem | Intervista Indie Italia Mag

A cura di Benedetta Minoliti

Scopre l’hip hop a 13 anni e non riesce più a farne a meno. Oggi questo ragazzo è LIL GREEM, rapper 19enne di Brescia. Tra jam e freestyle per strada, con il passare del tempo ha iniziato a scrivere, cercando uno stile che lo rappresentasse a pieno, con l’obiettivo di raccontare momenti veri e vissuti. Il suo video del suo ultimo singolo, “Lacrime”, è uscito lo scorso 19 dicembre e conta già più di 13 mila visualizzazioni su YouTube. 

INTERVISTANDO LIL GREEM

La prima domanda sorge spontanea: perché hai scelto questo nome?

Da piccolo mi piaceva leggere favole e racconti dei fratelli Grimm, non ricordo l’esatto momento in cui l’ho scelto ma diciamo che é arrivato da solo, ho voluto renderlo mio introducendo la doppia “E” in modo che suonasse all’inglese, Lil é semplice, sono sempre stato il più piccolo tra i soci.

Chi ti ha fatto avvicinare al mondo dell’hip hop e del rap?

Tutto è iniziato in un garage, durante una festa, ricordo ancora che era il periodo di Pasqua, io e altri due cari amici abbiamo provato a fare freestyle in cerchio, tutto molto per scherzo. Dopo quel momento non ho mai smesso di fare musica fin’ora.

C’è qualcuno che ti ha ispirato da quando hai iniziato ad oggi?

In realtà la musica che ascolto e anche che faccio, è quasi un tutt’uno con il mio stato d’animo, di conseguenza non c’è un artista a cui mi ispiro, sicuramente alcuni mi hanno segnato, più di tutti Mecna direi.

Hai scelto di fare rap in un periodo forse un po’ complicato per il genere, vista la forza con la quale si sta imponendo la trap sulla scena musicale italiana. Pensi che prima o poi questo genere ti influenzerà?

Io credo semplicemente che sia evoluzione, personalmente ho sempre fatto quello che più mi sentivo di fare,per questo penso che potrei fare qualsiasi cosa, cercando di lasciare un messaggio.

Il rap e la trap sono state recentemente criticate per i messaggi “negativi” che, secondo alcuni, influenzano in modo sbagliato il pubblico, soprattutto i ragazzi più giovani. Tu cosa ne pensi?

Credo che la musica sia lo specchio dell’anima, non il contrario.

Le tematiche che affronti nel tuo ultimo singolo, “Lacrime”, mi sono sembrate varie. Dall’amore alla delusione, qual è il vero significato di questo brano?

Sinceramente ho attraversato un periodo difficile e buio della mia vita, la musica é stata la mia salvezza in quel momento più che mai, in pratica è come se l’avessi scritta per lei.

La tua città quali spunti ti ha dato nella scrittura dei tuoi brani? Credi che sia una città aperta alla musica, in particolare al tuo genere?

In realtà vengo dalla periferia, quindi potrei essere un po’ estremista, credo che la mentalità stia cambiando, rimane comunque una città concentrata su altro.

I video dei tuoi brani, da “Killa” a “Lacrime” sono interessanti e girati molto bene. Quant’è importante che il prodotto video sia di buon livello?

Al giorno d’oggi credo moltissimo, inutile nascondere che l’immagine é fondamentale se vuoi puntare in alto.

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