Il Primo Maggio di Indie Italia Mag

Abbiamo seguito in diretta dall’area stampa la ventinovesima edizione del Concerto del Primo Maggio

Da ventinove anni, il giorno del Primo Maggio, significa anche concerto in Piazza San Giovanni quale evento celebrativo della Festa del lavoro. Quest’anno il tema del concerto è: “Lavoro, Diritti, Stato Sociale: La nostra nuova Europa”.

La rassegna musicale, da sempre dedicata alla difesa dei diritti, in questa edizione vede una line-up
completamente italiana (ad eccezione dell’ospite internazionale Noel Gallagher) volta a promuovere quello che è il nuovo cantautorato italiano nelle sue varie declinazioni. La conduzione, come lo scorso anno, è affidata alla coppia composta da Lodo Guenzi e Ambra Angiolini.

L’arrivo in Piazza San Giovanni Laterano

E’ circa mezzogiorno quando arriviamo a Piazza San Giovanni Laterano.
La maestosità della Basilica riflette il sole che da li a breve abbandonerà il cielo di Roma. La piazza è semi gremita grazie agli spettatori più mattutini che hanno evitato la chiusura temporanea della piazza, riaperta poi intorno alle 13.30.

L’accredito in nostro possesso ci permette di superare agevolmente i controlli e recarci direttamente nello spazio adibito ad area stampa.  L’area è ampia e già qualche ora prima dell’inizio del concerto si intravedono volti noti della televisione e del giornalismo, come la splendida e bravissima Giorgia Cardinaletti di Rai sport.

Essendo il backstage diviso in più aree (Area Stampa – Area produzione – Sottopalco) ed essendo il nostro pass valido esclusivamente per la prima area (nonostante i diversi accordi presi con l’organizzazione) non abbiamo potuto documentare in diretta ciò che è avvenuto nelle altre aree, dove, per la maggior parte del tempo, gravitavano tutti gli artisti.

L’area stampa è principalmente gremita di “addetti ai lavori”. Addetti stampa, editori e semplici appassionati attendono gli artisti che ogni tanto si affacciano per interviste, foto, per fare quattro chiacchiere con gli astanti o, semplicemente, per bere e mangiare. Infatti, prima dell’inizio del concerto, l’organizzazione apre il buffet (che resterà aperto fino al termine del concerto) e girando lo sguardo verso la fila per il vino, si intravedono in prima linea i Fast Animals and Slow Kids, che quando si tratta di bere non sono secondi a nessuno.

Tra i più richiesti per le interviste sicuramente ci sono stati i Canova e gli Eugenio in via di Gioia, trattenuti per lunghi momenti dalle principali radio e testate.

Canova

Gli addetti stampa dei vari artisti cronometrano al secondo lasciando purtroppo poco spazio a testate web ancora in “via di sviluppo” come la nostra.

Nonostante questo, nel corso della giornata, riusciamo a strappare vari saluti ai nostri lettori da molti artisti.
La Rappresentante di Lista oltre a confermare la loro eccezionale bravura sul palco, si dimostrano davvero disponibili, ricevendo apprezzamenti generalizzati da tutta l’area stampa.

La rappresentante di lista

Il Concerto

Alle 15 inizia il concerto con un omaggio a Franco Battiato e, dopo le prime esibizioni degli artisti che hanno partecipato al contest che li ha portati a suonare sul palco del Primo Maggio (da segnalare secondo noi la bravissima Ylenia Lucisano), “Giove Pluvio” decide di voler diventare il protagonista del concerto. Ed è cosi che la bella e significativa esibizione di Fulminacci va in scena sotto un pioggia battente.

Fulminacci

Da segnalare anche le esibizioni degli Eugenio in Via di Gioia, apprezzati moltissimo dal pubblico presente, del bravissimo Dutch Nazari e dei Fast Animals And Slow Kids che, oltre a presentare in anteprima il loro nuovo singolo “Radio Radio”, accennano con Lodo Guenzi alla chitarra il riff iniziale di “My Sharona”, in quella che lo stesso Aimone definisce “una tamarrata”. Durante l’esibizione dei F.A.S.K. nell’area stampa del backstage abbiamo potuto vedere una Camihawke, visibilmente emozionata, cantare a squarciagola le canzoni del suo Aimone.

Dopo i Fast Animals and Slow Kids si esibisce La Municipàl. Ai quali, poche ore prima del concerto, hanno rubato parte della strumentazione ponendo un grande interrogativo sull’effettiva possibilità di esibirsi del duo salentino.

Grazie alla solidarietà degli altri artisti (soprattutto La Rappresentante di lista), che prestano ciò che serve, La Municipàl può salire sul palco. Ed anche se con un sound che risulta un po’ contaminato la loro esibizione rimane, a nostro avviso, una delle migliori. Con La Municipàl abbiamo anche avuto modo di scambiare qualche parola. Gli abbiamo chiesto quanto è difficile per una band come loro, che vengono dal sud dove le possibilità e le opportunità di emergere a volte latitano, arrivare a calcare palchi così importanti come quello del Primo Maggio.

E il duo Salentino ci risponde dicendo che la cosa fondamentale è suonare tanto nella propria terra, così da potersi autofinanziare e superare il confine geografico. Facendo anche un ironico e simpatico appello al Ministro Salvini per abbassare il prezzo della benzina (così come la promessa poi disattesa fatta in campagna elettorale).

la municipàl

Ed a proposito di politici, nel pomeriggio, fa il suo arrivo anche l’attuale Presidente della Regione Lazio, nonché neo Segretario Nazionale del Partito Democratico, Nicola Zingaretti. Da subito viene circondato dai giornalisti delle maggiori Tv e Radio e si intrattiene solo per pochi minuti. Rilascia però alcune interessanti dichiarazioni. Parla di una Europa che va cambiata e del pericolo che rappresentano i nazionalisti.

Inoltre il Presidente, visto il contesto, parla anche di musica, dichiarando di amare molto “Fateme cantà” di Ultimo, perché si riconosce nel messaggio che manda, e confessa di aver apprezzato moltissimo anche “Una vita in vacanza” de lo Stato Sociale perché prende in giro l’ossessione derivante dal culto “dell’apparire”. Nell’area stampa si intravedono altri volti noti dello sport e dello spettacolo come Frank Matano e Bebe Vio, venuti appositamente per assistere al concerto. Le esibizioni vanno avanti spedite fino alle 19.

Rancore

Coma Cose, Canova, Rancore e Zen Circus si esibiscono prima della pausa con delle performance che esaltano il pubblico, soprattutto nel simpatico siparietto tra Lodo Guenzi ed Andrea Appino in cui i due amici si stampano un significativo bacio sulle labbra. L’ultimo artista a suonare prima della pausa (e prima dell’attesissimo ospite internazionale) è Omar Pedrini che ripropone alcuni brani dei suoi Timoria come “Sole Spento” e “Senza Vento” in un esibizione quasi toccante che “mamma Rai” ha ben pensato di tagliare, scatenando così un polemica con lo stesso Pedrini, al quale l’organizzazione avrebbe anche chiesto di rientrare sul palco dopo la pausa (per rimediare all’errore) per soli tre minuti. Ottenendo però un secco rifiuto da parte del cantautore che, già provato dalla lunga giornata, non se l’è sentita di ledere ulteriormente la sua dignità.

L’ospite internazionale

Verso le 20 il concerto riprende con l’esibizione della bella e brava arpista “Micol” che propone le cover strumentali del “Pescatore” di Fabrizio de Andrè e della classica “Bella ciao”.

Sul palco fa poi capolino la bandiera del Manchester City, feticcio inseparabile del super-ospite di questa edizione del concertone: Noel Gallagher e i suoi High Flyin’ Birds. La rockstar britannica ci mette pochissimo ad incendiare il pubblico e quando partono “Wonderwall” e “Don’t stop cryin’ your heart out”, le emozioni sono all’apice. Il pubblico in piazza San Giovanni canta a squarciagola sotto una pioggia battente e nell’area stampa del backstage si affastellano addetti ai lavori ed artisti davanti al maxischermo per assistere all’esibizione, ritrovandosi poco dopo, a cantare tutti insieme. Da segnalare come La Municipàl abbiano seguito sotto la pioggia tutta l’esibizione di Noel Gallagher cantando anche loro come dei giovani fan.
La chiusura con la cover di “All you need is love” è semplicemente da brividi.

Verso la fine del concerto

Dopo l’esibizione di Noel sarebbe stato difficile per chiunque mantenere una intensità dello stesso livello, ed a pagarne lo scotto è Carl Brave, che si esibisce subito dopo l’ex chitarrista degli Oasis. Nonostante questo però la sua esibizione risulta allegra e scanzonata, ed il giovane cantautore romano da davvero del suo meglio per offrire una prestazione degna del palco del Primo Maggio.

Le successive esibizioni di Manuel Agnelli (in un set acustico con Rodrigo d’Erasmo al violino) e Daniele Silvestri (con Fabio Rondanini alla batteria e Adriano Viterbini alla chitarra) sono potenti ed emozionanti.
Tra i tributi a Kurt Cobain e a Lou Reed di Manuel Agnelli, ed una toccante versione dal vivo di “La mia casa” di Silvestri, si ha modo anche di ascoltare live “Argento vivo”. Brano presentato a San Remo e che, anche questa volta, ha visto l’incursione di Rancore sul palco.

I sempreverdi Subsonica fanno saltare tutta la piazza prima dell’arrivo di un altro cantautore romano attesissimo in questo Primo Maggio: Gazzelle. Anche lui regala emozioni a tutta la piazza al netto di una esibizione che è sembrata forse un po’ breve.

Gazzelle
E’ proprio l’ossigenato Gazzelle ad aprire la strada al prorompente ingresso sul palco di Achille Lauro accompagnato da Boss Doms alla chitarra e da Sergio Carnevale (Bluvertigo) alla batteria. Con questa esibizione Achille Lauro conferma di essere quanto di più “punk” ci sia oggi nel panorama musicale italiano.
Il duo Lauro/Doms purtroppo non transita nell’area stampa ma si limitano a rilasciare una breve intervista alla radio nazionale che segue in diretta l’evento.

Achille Lauro
Il concerto sta volgendo al termine, ma c’è ancora tempo per le esibizioni di Ghali e di Motta, vincitore quest’ultimo del premio SIAE consegnato, da Dori Ghezzi.
L’Orchestraccia chiude un concerto del Pirmo Maggio molto intenso e che ha portato con successo su palco “la nuova musica popolare italiana” per usare le testuali parole di Lodo Guenzi. Successo sia in termini di pubblico presente in piazza (nonostante la pioggia) sia per quanto riguarda i dati relativi allo “share” televisivo.

Piazza San Giovanni

Nel ricordo di Stefano Cucchi

Ci sembra doveroso chiudere però con le parole di Ilaria Cucchi, intervenuta anche lei sul palco e che ci ha regalato, senza ombra di dubbio, il momento più significativo di tutta questa giornata:

“Sentirvi applaudire e gridare il suo nome è per me un’emozione indescrivibile. Stefano è morto come ultimo tra gli ultimi, ma sentirvi significa che la battaglia di tutti questi anni non è stata inutile, forse abbiamo aperto un varco, forse abbiamo dimostrato che non bisogna mai smettere di crederci e di indignarsi, mai cedere al pregiudizio o voltarsi dall’altra parte. Voglio dirvi che i diritti umani non sono per nessun motivo sacrificabili.”

Onestamente non crediamo ci siano parole migliori che incarnino quello che è lo spirito insito alla festa del Primo Maggio: Uguaglianza e diritti.