1951: “Settembre” di Luciano Benevene attraverso Il Solito Dandy | La Stanza del Tempo

Di Ilaria Rapa

Siamo giunti alla seconda tappa del nostro viaggio nel tempo che ci porta alla scoperta della storia italiana attraverso la musica. Dopo aver rivissuto le atmosfere di rivalsa del 1950 grazie  all’interpretazione di “Nulla” di Nilla Pizzi a cura di Rosita Brucoli, oggi azioniamo gli ingranaggi della macchina del tempo facendo un passo in avanti: benvenuti nel 1951!

I fatti più rilevanti delle cronache del 1951

Il 1951 in Italia si apre con la musica, tra il 22 e il 29 gennaio, infatti, da Sanremo viene trasmessa la prima edizione del Festival, che renderà la città dei fiori icona della musica italiana nel mondo. «Signori e signore, benvenuti al Casinò di Sanremo per un’eccezionale serata organizzata dalla RAI, una serata della canzone con l’orchestra di Cinico Angelini», queste le parole del presentatore Nunzio Filogamo che vanno in diffusione per la prima volta nelle case di tutti gli italiani.

Come si può immaginare il festival non prevede la kermesse a cui siamo abituati ogni anno oggi, bensì i concorrenti in gara sono solo tre, tra questi: Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano. Per un totale di venti canzoni, i tre interpreti devono reggere il palco del casinò difronte alla giuria (composta da sette persone soltanto) e ad un pubblico dimesso e ignaro di quello che sarebbe potuto diventare di lì a poco lo spettacolo a cui stavano assistendo. Vince Pizzi con la canzone “Grazie dei fiori”.

Le donne protagoniste del 1951

E se è una donna ad aggiudicarsi il palco della prima edizione della musica sanremese, nello stesso anno è sempre una donna, nello specifico l’onorevole Angela Maria Guidi Cingolani, ad essere nominata sottosegretario del Ministero dell’industria e del commercio: è la prima volta che una donna italiana entra al governo.

Il boom economico e il Totocalcio

Gli italiani del boom economico iniziano a vedere già in grande, complice la cultura d’oltreoceano, chi può dirlo, ma non possiamo sicuramente non menzionare tra gli eventi accaduti in questo così ricco anno in Italia anche la nascita del Totocalcio, “La schedina a tredici vi porterà fortuna” recitava la dicitura della prima cosiddetta schedina, che lasciava gli italiani liberi di sognare per la prima volta la possibilità di diventare milionari.

Il 1951 nella letteratura e al cinema

Spostandoci sul versante culturale, il 1951 è stato per la letteratura la data di pubblicazione di uno dei più famosi romanzi di formazione, stiamo parlando del Giovane Holden (The catcher in the eye in inglese) di J. D. Salinger, uno tra i maggiori scrittori americani di quel periodo.

Fu un anno segnante anche la storia del cinema italiano. “Miracolo a Milano”, “Bellissima”, “Guardie e Ladri”, “Filumena Marturano” sono solo alcuni dei titoli di pellicole presentate al pubblico proprio nel 1951.

Il 1951 in passerella

Non dimentichiamo che gli albori degli anni Cinquanta sono anche quelli della ripresa economica dopo le due guerre mondiali, che dunque non possono che essere rispecchiati nella moda. Il 1951 infatti è l’anno in cui nasce anche la prima fashion week tutta italiana, inaugurata non a Milano, bensì nella capitale fiorentina.

È Giovan Battista Giorgini ad allestire nella propria casa nell’Oltrarno di Firenze la prima passerella per compratori stranieri. Giorgini, uomo d’affari e imprenditore, ha infatti già capito l’importanza del mettere assieme moda, arte e italianità, che sarebbero diventati gli elementi fondativi del manifesto dell’abbigliamento di qualità made in Italy.

Tra le icone del fashion in quell’anno ritroviamo da una parte l’eleganza bon ton di Audrey Hepburn e Grace Kelly, mentre dall’altra la prorompenza e il sex appeal di Marylin Monroe e Ava Gardner. È proprio dallo stile inconfondibile di queste star della moda che i grandi stilisti prendono in prestito l’idea di far indossare ai corpi femminili abiti eleganti sì, ma che mostrino anche emancipazione.

Il 1951 in musica

A continuare il nostro format c’è l’artista torinese Il solito Dandy che ha scelto per noi “Settembre”, brano di Luciano Benevene che ha segnato le classifiche del 1951, di cui ci farà ascoltare una sua personale cover.

Settembre” di Luciano Benevene

“Settembre” o anche “September song” rientra tra le musiche del film hollywoodiano “Accadde in settembre” (“September Affair”), che, come suggerisce il titolo, narra di una storia d’amore nata per l’appunto in settembre tra una concertista giramondo e un uomo d’affari sposato. La canzone di Benevene, dunque, traspone in musica quello che stanno vivendo i due amanti: ovvero una storia esaltante e fantastica soltanto perché vissuta ai confini del mondo, lontana dai rispettivi impegni lavorativi e coniugali. Mi piange il cuor perduto amor termina mestamente la canzone, e questo potrebbe bastare ad far intuire come anche l’amore tra i due personaggi si sia appassito allo stesso modo delle foglie sugli alberi d’autunno.

Luciano Benevene passa dal suo studio di tipografia a componente dell’orchestra di Cinico Angelini, dopo che quest’ultimo scopre la voce baritonale di Benevene. Da quel momento inizia l’ascesa artistica del cantante, specialmente dopo i vari duetti con Nilla Pizzi (e qui proseguiamo la storia iniziata nell’episodio precedente) con la quale condividerà non solo il palco ma anche parte della sua vita. Tra le sue canzoni più rinomate ricordiamo “Dormi e sognami”, “Estasi d’amore” e il singolo scelto dal Solito dandy ovvero “Settembre”.

Il Solito Dandy: conosciamo l’artista

Già il nome è un tutto un programma, stiamo parlando di Fabrizio Longobardi, alias Il solito dDndy, giovane cantautore piemontese con la passione, oltre che per la musica, anche per lo stile che mira a somigliare a quello di un dandy, per l’appunto. L’eccentrico e l’amore per le camicie colorate e stravaganti sembrano essere il suo marchio di fabbrica, così come la sua attenzione ai dettagli di richiamo vintage.

Alla sua collezione di occhiali anni Novanta e foulard in seta si aggiunge anche il suo piccolo tributo alle cover della musica d’autore anni Cinquanta. Per l’occasione l’artista selezionato è stato Luciano Benevene, non a caso conterraneo di Fabrizio, il quale si sarà probabilmente lasciato influenzare nella scelta dal legame sanguigno per la medesima appartenenza alla città piemontese.