Doré: “Fotografie dinamiche di vissuto” | Intervista

All’oro si associa sempre qualcosa di prezioso, indelebile e ammaliante. Ecco perché Michele Grosso, in arte Doré, ha scelto di definirsi così, dorato come un’alba. Più che testi, le sue sono vere e proprie fotografie in grado di regalare immagini di vita vissuta. Luoghi ed emozioni del suo passato, ma in cui tutti possono scorgere qualcosa di intimo e personale. Il suo ultimo singolo “Scorcio di vita” è proprio questo, una visuale ben precisa su quel panorama che è la vita, e che ci accomuna tutti. Ma anche un brano che, a differenza di tanti, ha l’intento di durare nel tempo.

INTERVISTANDO DORÉ

Ciao! Come mai “Doré”?

“Doré” in francese vuol dire dorato e l’ho scelto come nome d’arte perché in modo metaforico è riconducibile a tutto ciò che per me è dorato: la semplicità, la libertà, l’alba di un nuovo giorno. Con le mie canzoni cerco di fare in modo che la gente possa emozionarsi e che ognuno possa trovare qualcosa di dorato nel ritmo e nelle mie parole.

E non conosco nessuno, ma solo la voglia di respirare”. C’è qualche riferimento al fatto che siamo stati chiusi in casa tutto questo tempo?

Sicuramente. In generale, si riferisce alla voglia di liberarsi per un attimo da tutte le responsabilità, le troppe regole, le ansie, le delusioni, i luoghi comuni e potersi sentire leggeri e senza paura di essere giudicati.

“Scorcio di Vita” regala, come gli altri tuoi brani, immagini ben nitide. Come scegli le parole per far sì che la canzone sia quasi una fotografia?

Non ho una regola precisa quando scrivo una canzone. Mi capita spesso di cercare la chitarra quando sento di aver qualcosa dentro che possa andare oltre l’ordinarietà e lasciare un ricordo indelebile della mia esistenza. C’è una canzone di Vasco che mi ha sempre colpito fin da quando ero bambino, che diceva: “le mie canzoni nascono da sole, vengono fuori già con le parole”.

Marrakesh, l’Africa… cosa rappresentano questi luoghi nella tua vita?

Per me l’africa è arte, rappresenta sentimenti contrastanti e poetici. Forza e vulnerabilità, gioia e sofferenza al tempo stesso. Sicuramente originalità!

Cosa pensi del panorama musicale italiano del momento?

Oggi si punta molto sui tormentoni “temporanei”, credo che bisognerebbe privilegiare maggiormente l’ottica di lungo periodo per avere più brani in grado di resistere nel tempo.

C’è un album o un EP nel tuo prossimo futuro?

Sì, nei prossimi mesi ci saranno nuovi singoli che accompagneranno la pubblicazione del mio primo album, in cui proverò a tradurre i miei stati d’animo scattando fotografie dinamiche di vissuto.