
Sei capace di vivere una vita normale? | Fuoriposto
NORMALE
Definizione: Conforme alla consuetudine e alla generalità, regolare, usuale, abituale
“Io cambierò… Metto la testa a posto, vado avanti, rigo dritto. Scelgo la vita. Già’ adesso non vedo l’ora. Diventerò esattamente come voi: il lavoro, la famiglia, il maxitelevisore del cavolo, la lavatrice, la macchina, il cd e l’apriscatole elettrico. Buona salute, colesterolo basso, polizza vita, mutuo, prima casa, moda casual, valigie, salotto di tre pezzi, fai-da-te, telequiz, schifezze nella pancia, figli, a spasso nel parco, orario di ufficio, bravo a golf, l’auto lavata, tanti maglioni, natali in famiglia, pensione privata, esenzione fiscale, tirando avanti lontano dai guai, in attesa del giorno in cui morirai.
Mark Renton
E voi la volete una vita normale? Io probabilmente no ed è per questo che sento che mi manca qualcosa, anche se non ho ancora capito quale strada devo seguire per arrivarci.
Illustrazione di: Paul Earl
SEI CAPACE DI VIVERE UNA VITA NORMALE?
Sei la quintessenza dell’avversione, pare
Ma sotto questa tua corazza lo so
C’è una ragazza che sta lì in bilico
Sopra il solito ancestrale timore
Che hanno tutti di lasciarsi soltanto andare.
Sei uscito di casa, hai comprato il giornale
Hai pensato “che strana la gente normale”
Poi sei corso per strada, ti volevi sfogare, hai pensato “che stronza la gente normale”.
Anni Novanta, Tremors
Le crisi degli zero, i dieci li ho bevuti
E gli Ottanta, persi per un pelo
Ma chi se ne frega, io sto tranquillo
Qui seduto, velluto rosso.
È inutile pensare a come siamo lucidi,
Come polvere che copre questa voglia di
Distinguersi, lo sguardo rende meglio quando punta a terra.
Apro WhatsApp: zero messaggi
Con le persone spero un giorno di il parlarci
La mia vita sociale non connette, va a tratti.
Sono un po’ stanco della quotidianità
Sempre tutto perfetto
Perché rimane intatto e non cambia mai
Ma la staticità ti blocca i pensieri
I progetti futuri.
Un pomeriggio come un altro
Un pomeriggio che non c’è mai stato
Fra pensieri e voglia di te
Immagino quello che ancora non c’è.
Odio quando non c’è niente da fare
Quando provi e riprovi ma continua ad andare male
Esco e cammino senza mai arrivare
Fino a quando il mio destino poi comincia a pesare.
Con i piedi per terra e la testa al cielo
Con le scarpe slacciate e le mani dei sogni legate dietro.
E allora tiriamo a campare col niente che ancora rimane.
BIBLIOGRAFIA
Ti sembra normale – Max Gazzè
La gente normale – The Fottu-tissimi
Nuovo cinema normale – Belize
Quello che mi rende normale – Cara Calma
Ragazzo normale – Kharfi x Garfo
Nulla è normale – Mori