Puscibaua: Con il cuore legato alle false promesse | Intervista

L’essere umano ha nella sua natura farsi sedurre da varie promesse, e lo sanno bene sia i politici che gli innamorati.

Puscibaua, con il nuovo singolo “Lega!”, vuole descrivere queste sensazioni, di chi viene sedotto da belle parole per poi fare i conti con la realtà e accorgersi che tutto era costruito su inutili bugie e fragili illusioni.

La critica che viene mossa non è indirizzata solo a Salvini e al suo partito, ma una cultura italiana dove possibili favori e interessi vari sono l’ago della bilancia quando si deve scegliere di votare uno o l’altro candidato.

Puscibaua sembra il protagonista di qualche cartone animato, invece com’è nato questo nome?

In effetti è nato da quel cartone animato che sono le superiori. “Puscibaua” è il soprannome che mi è stato regalato dai miei compagni di liceo ed è nato da una serie di storpiature la cui origine si è persa nel vortice dell’adolescenza. E comunque mi sento figlio di una puntata a caso di Adventure Time.

Perché la politica da sacra filosofia si è trasformata sempre di più a una sagra di paese?

Risposta seria

Secondo me perché la conquista di maggiori diritti non è andata di pari passo con un doveroso sviluppo dell’istruzione.

Abbiamo accesso ad una mastodontica quantità di informazioni e notizie che non siamo in grado di capire, e sulla base delle nostre opinioni nebulose siamo chiamati a fare delle scelte cruciali.

In un tale caos, carisma e capacità di sintetizzare problemi complessi in risposte semplici diventano, ancora più del solito, qualità decisive che gli uomini di potere usano a proprio piacimento.

Il problema è che più una risposta è semplice e più è allettante per chi desidera chiarezza. Ma nella realtà dei fatti più una risposta è semplice e più dovrebbe metterci in guardia.

Risposta quasi non seria

Le sagre di paese sono una cosa estremamente italiana, forse allora la nostra politica ha semplicemente deciso di diventare “più italiana”.

 A Matteo Salvini faresti ascoltare di più “Lega!” o “Afrosirene”? Per quale motivo?

A lui piacciono i tormentoni, perciò gli farei ascoltare “Lega!”…  più orecchiabile e ha meno parole di “Afrosirene”.

Gli ideali politici possono incastrarsi sotto le lenzuola in una storia d’amore?

Ma sì, e poi alla fine le coppie sono mini partiti, con i loro leader, le correnti interne, le scissioni e i voti di fiducia nelle situazioni più complesse.

Destra e Sinistra esistono ancora?

Ti rispondo dicendoti che scrivendo la canzone “Lega” non avevo in testa solo Quel partito e solo Quel leader.

Diciamo che da Quelle parti emergono in modo più spiccato e colorito alcuni aspetti che mi sembra di vedere però anche altrove e non solo in Italia.

Detto ciò non sono neanche dell’idea che tutti i politici siano uguali, o perlomeno lo spero ancora moltissimo.

Per credere nel destino che prove bisogna avere?

Aspetta che finisco di fare il pavone dopo questa citazione da “La terra si muove”!

Lì però dicevo che “sotto i nostri colpi il destino si muove” e quindi sono più propenso a credere che il destino sia un percorso che scriviamo e riscriviamo scegliendo di prendere una strada anziché un’altra.

Forse le uniche prove potremmo averle viaggiando con una macchina del tempo, provando combinazioni diverse e osservando cosa accadrebbe.

Che posto è “ Foligno Nord”?

Geograficamente “Foligno Nord” è una zona di Foligno (PG), la città umbra che frequento di più perché è il posto più vivo nelle vicinanze di Montefalco, il piccolo paese in cui vivo.

Sentimentalmente però “Foligno Nord” è ormai per me un luogo più mitico che fisico: è la parte della città in cui sono conservati alcuni dei ricordi più cari della mia adolescenza. Alcuni anni fa, quando Foligno era una città molto meno vivace, era a “Foligno Nord” che si concentravano alcuni dei miei luoghi simbolo di quel periodo: lo sfigatissimo Bingo, il primo distributore di metano, l’uscita della superstrada da prendere per evadere verso lidi più interessanti o per ritornare a casa, ma soprattutto il Supersonic Music Club, locale di musica live (ora ahimè chiuso) che sentivo come una seconda casa e in cui ho fatto molti dei miei primi concerti.

“La prossima volta” che domanda vuoi che ti faccia?

Hai totale carta bianca! Mi hai già fatto alcune delle domande più interessanti che mi siano state poste finora.

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