La teoria svedese dell’amore: Recensione del documentario di Erick Gandini

Titolo: La teoria svedese dell’amore

Anno: 2015

Genere: documentario

Durata: 1 h

Regia: Erick Gandini

Sceneggiatura: Erik Gandini

Recensione pubblicata su TeleFilm Central

Nel 1972 in Svezia, si instaurò un sistema socio-assistenziale  il cui fine era quello di assicurare  autonomia e indipendenza a ciascun individuo.

La teoria svedese dell’amore, documentario di  Erik Gandini, sceneggiatore italo-svedese, analizza i pro e i contro dell’architettura sociale della Svezia, il paese in cui il 40% della popolazione preferisce l’uno al due. 

La teoria svedese dell’amore, facendo un excursus dal 1972 ai giorni nostri, riporta le origini e le conseguenze di questo stile di vita basato sull’indipendenza e sull’autonomia della persona.

La più grande ricchezza è nel bastare a se stessi.

(Epicuro)

Ogni rapporto umano autentico, libero da condizionamenti materiali e psicologici, si deve basare sulla sostanziale indipendenza delle persone e dalle persone.

Siamo gli altri, ci nutriamo degli altri.

In una società  in cui si avverte il costante bisogno di ricercare il consenso all’esterno, attraverso la frenetica condivisione di frammenti di vita quotidiana; La teoria svedese dell’amore si pone all’esatto opposto.
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Non è di certo l’elogio della solitudine, bastarsi, come spiegato anche dalle testimonianza delle donne e dagli uomini presenti nel docufilm, non comporta l’annullamento dei rapporti sociali, anzi.

Le relazioni interpersonali sono indispensabili nell’ottica dell’autoaffermazione dell’individuo e della sua felicità, tuttavia, l’intensità di tali legami, non dovrebbe tramutarsi in dipendenza dall’altro.

Erik Gandini che nel 2009 aveva stupito tutti  il controverso Videocracymontaggio concitato e iconico sulla televisione italiana dagli anni ottanta ad oggi, con La teoria svedese dell’amore ci offre una visione chiara e neutrale su un fenomeno sociale insolito, poco conosciuto: il carattere distintivo della Svezia, nazione del welfare e dell’assistenza sociale.

La teoria svedese dell’amore, disponibile anche su Rai Play, è un documentario, un report, intervallato da scorci di vita quotidiana di persone, non di attori, che ci aiutano a capire meglio la società svedese in tutti i suoi aspetti.

Interessante, e per cesti aspetti, anche un pò inquietante l’approfondimento sul business dell’inseminazione artificiale. Molte donne in Svezia, acquistano il seme online su portali specializzati in cui è possibile non solo scegliere l’etnia del nascitura ma anche consultare file, foto e registrazioni audio dei donatori.

la teoria svedese dell'amore

Erick Gandini spiega minuziosamente il making off della pratica di inseminazione fai da te: scelta, prenotazione e applicazione casalinga (da effettuare rigorosamente entro i 20 minuti dall’apertura del pacco).

Un altro aspetto che fa riflettere riguardo alle conseguenze de La teoria svedese dell’amore è che molti anziani muoiono dimenticati da tutti, in anonime residenze in cui ognuno è chiuso nel suo piccolo alloggio.

Per le persone che muoiono senza che nessuno se ne accorga e di cui nessuno si preoccupa, esiste un’apposita agenzia governativa che investiga sulle circostanze e cerca i parenti prossimi, ma, a volte, risulta difficile contattarli o impossibile rintracciarli.

Un progetto ambizioso e ben riuscito quello  di Erick Gandini , classe ’67, che nel 2003 è stato premiato con il Lupo d’argento all’IDFA, il Festival internazionale del cinema documentario di Amsterdam, con il film Surplus: Terrorized into Being Consumers, che ha ricevuto nel 2004 anche il primo premio all’International Festival of Environmental Films di Goiás, in Brasile.

Un regista sensibile ed empatico che analizza con perizia e originalità i mutamenti della società di oggi.

Conciso, visivamente efficace, profondo.

La teoria svedese dell’amore è un documentario che ha un buon ritmo e che presenta degli ottimi contenuti: indipendenza dell’individuo e auto-realizzazione, surrogazione del concetto di nucleo famigliare, solitudine e felicità: emblemi del modello sociale della Svezia di oggi.

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