i gatti di efrem

I gatti di Efrem: Tra “Botox” e “Razionalismi” a salvarci sarà l’ironia

“Un sodalizio di artisti”: è questa la particolare definizione che i componenti della band danno del loro progetto chiamato “I Gatti di Efrem”.

Enrico Lo Cascio è la mente che si cela dietro questo interessantissimo progetto. Coadiuvato da Alessandro Lonzi (performer e video-maker) e Matteo Marendon (producer e beat-maker), il compositore e polistrumentista originario di Termini Imerese da vita ad un progetto che tra sonorità ItPop e marcate venature elettroniche in stile anni’80, offre all’ascoltatore una esperienza assolutamente originale e coinvolgente.

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Circa un anno fa, I Gatti di Efrem hanno pubblicato il loro primo lavoro in studio: “Epurr“. L’e.p. è formato da cinque tracce e nel corso di questi mesi sono stati estratti già tre singoli con i relativi video-clip. Tutti i video sono auto-prodotti  da I Gatti di Efrem e nascono dalle idee di Enrico Lo Cascio, poi sviluppate insieme al video-maker Alessandro Lonzi. Così come per le loro canzoni, anche i video-clip della band, pur nella loro semplicità, risultano originali ed immediati.

I brani presenti nell’e.p. risultano, sopratutto per sound, molto diversi fra di loro, segno di un lavoro di sperimentazione profondo volto a ricercare sonorità che possano caratterizzare ogni singolo brano. Si passa quindi dalla batteria elettronica ed i synth di “Razionalismi” fino alle chitarre distorte sul finale di “Botox”.

Nonostante queste differenze di sound, tutto l’e.p. de I Gatti di Efrem risulta caratterizzato da una ironia compositiva che emerge sin dal primo ascolto e che rende la loro proposta musicale accattivante e mai banale. Tale aspetto permette ai tre ragazzi de I Gatti di Efrem, di affrontare argomenti assolutamente seri e significativi come l’inquinamento o come l’ansia e la paranoia che siamo capaci di auto-indurci.

A breve I Gatti di Efrem pubblicheranno il video di “Bravo“, in attesa di poterlo vedere abbiamo contattato direttamente l’ideatore della band, Enrico Lo Cascio, per fargli qualche domanda sul loro interessante progetto e conoscere meglio I Gatti di Efrem.

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Intervistando I gatti di Efrem

Ciao Ragazzi. Dalle vostre pagine social si legge che siete “un sodalizio di artisti”. Qual è il vostro background musicale che vi ha portato a dare vita a questo progetto?

Ciao! Il nostro è un “sodalizio tra artisti” perché non solo la musica ha effetto sul nostro background, ma anche l’arte performativa, il cinema… Insomma l’arte in generale.

Io sono Enrico Lo Cascio, compositore, polistrumentista e cantante. I miei ascolti variano dalla classica alla trap, ho militato in vari progetti, prevalentemente Blues, Rock, Jazz e Pop, ma ho sempre avuto la passione per la musica indipendente e alternativa dai Flaming Lips ai Verdena e gli anni 60’.

Alessandro Lonzi (corista, artista visivo, video-maker e performer) e Matteo Marendon (beat-maker e producer) sono i principali collaboratori del progetto. Con loro sperimento e trovano evoluzione le idee per il sound e i video dei brani.

La seconda curiosità è sul nome. Da dove deriva “I gatti di Efrem”?

Ero alla ricerca di un nome per il progetto che rappresentasse i giorni nostri, la solitudine, la massa. Allo stesso tempo volevo un logo che rappresentasse un sound aggressivo ma intimo, tagliente e dolce.

Efrem Lake è lo pseudonimo con cui avevo già firmato alcuni brani, e quando da una chiacchierata con Alessandro è saltato fuori il gatto come simbolo della nostra arte, Efrem è diventato il nostro “gattaro” immaginario.

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Il vostro primo e.p. ha delle sonorità davvero interessanti con brani anche molto diversi fra di loro. Che lavoro di ricerca sonora c’è dietro per arrivare a questa gamma di suoni così particolari?

Il testi e il video sono la parte centrale nella ricerca del suono. Spesso i brani nascono in tutt’altro genere, cosa che mi porta a riproporli live in maniera diversa, ma per la versione studio avviene una ricerca del ritmo e del sound con Matteo rivolta al contenuto emotivo delle parole e delle immagini.

Certe emozioni arrivano meglio con synth, batterie elettroniche e ritmi serrati, a volte con chitarre distorte e suoni più caldi, a volte con il mix dei due… Non è facile definire un confine. Le idee per i video nascono quasi in contemporanea, a volte anche prima del brano vero e proprio, e spesso influenzano la struttura finale e certe sonorità che andiamo a mixare.

I vostri testi sembrano caratterizzati da una grande ironia. Quanto è importante questo aspetto nel vostro modo di concepire e proporre musica?

Penso all’ironia come agli artigli: Rapidi ed affilati.

In questo senso è molto importante nei nostri testi. In un mondo di selfie e meme il contenuto deve essere immediato. In più è un ottimo strumento per indurre al ragionamento, anziché dare risposte dirette apre ventagli di possibilità.

Sia il video di “Botox” che di “Razionalismi” anche se diversi fra di loro sono davvero molto particolari. Da dove nascono le idee di questi video-clip? E chi se ne è occupato?

I soggetti dei videoclip sono sempre miei, ma l’intera fase di sviluppo dell’idea, la sceneggiatura, fino alla realizzazione finale avviene con Alessandro. Non è facile fare l’elenco esatto di chi ha fatto cosa.

Parlando di Razionalismi è nato tutto dall’immagine della “paranoia” come un gioco mentale continuo contro se stessi. Da lì ne è derivata una ricerca, sia concettuale che pratica, dei giochi che più rappresentavano quest’immagine e della tecnica con cui poter filmare il tutto senza avere mai le mani in campo.

Botox è il mio omaggio a madre terra e la denuncia al ciclo che noi stiamo con ogni forza compromettendo. L’idea del video è nata contemporaneamente al brano, è esattamente quello che ho immaginato mentre scrivevo quelle parole: noi, che siamo parte della natura, introduciamo plastica ormai in svariati modi dentro di noi e dentro la natura. Ma questa plastica ci rende più “belli”? Da qui anche l’idea di chiamare Botox il brano. Ho iniziato facendo delle foto in salotto e mettendole in fila per far capire l’idea ad Alessandro e da lì abbiamo iniziato a lavorare ai disegni, sfondi e animazioni.

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A proposito di video, a breve ne uscirà un altro. Vuoi darci qualche anticipazione? Cosa dobbiamo aspettarci?

Il prossimo video sarà Bravo. Di questi sarà di certo il più irriverente. Stiamo unendo video e animazioni per rendere al meglio il concetto che il brano vuole comunicare. Il tema è infatti quello dei talent e dello show business, ed ogni genere rappresenta un diverso concorrente. Sarà come una carnevalata moderna, come essere catapultati in prima fila ad uno show di fenomeni da baraccone.

Dopo l’uscita di questo prossimo video quali sono i progetti successivi?

Stiamo lavorando ad una serie di brani che probabilmente non saranno nello stesso album. Alcune di questi verranno pubblicati presto ma stiamo sperimentando molto sia in studio che nelle esibizioni fondendo pittura, proiezioni e teatro alla musica per ottenere un concerto che ci presenti bene, sia nei sound che nelle varie performance artistiche.

Avremo modo di vedervi live prossimamente?

Saremo di nuovo live nel 2020. Stiamo organizzando varie date tra Roma, Torino, Firenze, Perugia, Genova e Bologna. Seguiteci sui social per tutti gli aggiornamenti.

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