Dovremmo prendere un cane

Dovremmo prendere un cane | Indie Tales

Mai avrebbe pensato che sarebbe potuto succedere a lui. E invece boom. Accade veramente in un secondo come dicono tutti.

Alla tenera età di 32 anni, Teo si è innamorato. Andato, partito, ciao ciao.

Circa una settimana fa un incidente gli fu fatale. Urla, insulti alle rispettive madri si trasformarono in poco tempo in una birra dietro la stazione, un’altra in centro, il vino in quel posto che se non lo conosci che hai fatto finora? E cannetta a casa.

In quell’incidente non è morto lui, ma sicuramente il suo io cinico e diffidente nei confronti del gentil sentimento si è dovuto arrendere.

Lei è perfetta cazzo. Mi ha urlato in faccia cose che non oso ripetere anche se era evidentemente colpa sua. Grazie, Dio, per aver inventato gli STOP e i romani che non li rispettano.

Non sapeva come definirlo fino a quando Daniele gli ha fatto notare che, se dopo una sola settimana che conosci una persona pensi già al nome del cane che adotterete insieme, beh, quello è amore.

Niente ha più senso ormai. Quando è con lei il mondo smette di esistere e senza di lei la sua mente è piena di fumo: il fumo che esce dallo loro bocche in quella camera che in soli sette giorni ne ha vista una più del diavolo.

Lulla, l’amica psicologa, dice che è solo infatuazione e che passerà, prima o poi. Che è solo attrazione fisica. Che quello che gli altri hanno vissuto durante l’adolescenza, lui lo sta vivendo ora.

Goditelo e basta! Dice Marianna con gesti poco eleganti.

Avete tutti ragione. È l’unica risposta che Teo si sente di dare, lo sguardo perso mentre si annusa le dita che sanno ancora di lei.

Luisa è tutto ciò che non ha mai osato desiderare. La famiglia che non ha mai avuto. Il motivo per cui vivere il momento presente. La parte croccante del Maxibon.

Non importa se finirà. È successo proprio a lui! Ora finalmente potrà comprendere le conversazioni, i film e le canzoni su quella parola con la A che ha ancora difficoltà a pronunciare.