ALYCE: “Sperimentare e sperimentarsi” | Intervista
A darle un genere pensateci voi, perché ALYCE non sente di averne uno in particolare. Sicuramente il suo è un immaginario street con evidenti influenze dal mondo della trap, ma la voce è dolcemente penetrante, soave al punto giusto. Il suo ultimo singolo, uscito il 24 luglio,si chiama “4LIFE” ed è un brano che porta a chiedersi quando è che, nella vita, si cresce davvero e se è possibile star bene da soli. È prodotto da JVLI, con il quale ALYCE ha già alle spalle altre collaborazioni, forse perché entrambi amano sperimentare continuamente, senza entrare davvero a far parte di un genere musicale. Un sound unico e una voce che, attenzione, potrebbe creare dipendenza.
Intervistando ALYCE
Ciao! Come definiresti il tuo genere musicale?
Ciao! Non saprei bene come definirlo: io sono una cantante, ma per una questione di amicizie e conoscenze sono stata catapultata nell’ambiente urban/rap/trap, quindi assorbo molte di influenze da chi mi sta intorno. Anche negli studi che frequento è il genere di punta, quindi mi trovo spesso a comporre le mie canzoni su basi propriamente trap che, mischiandosi alla mia penna e alla mia voce, formano un genere che non saprei se definire pop o indie. Mi piace il termine urban pop o graffiti pop.
Sei tu a scrivere testi e musica?
Solitamente i testi partono da idee mie o dei ragazzi con cui lavoro in studio e poi, spesso e volentieri, diventa un lavoro di gruppo. Non solo i produttori con cui lavoro, come MOKA o JVLI, ma anche altri artisti con cui ci si ritrova in studio, o addirittura il mio manager, aiutano spesso nella costruzione del brano. La musica, invece, è sempre arrangiata dai miei produttori, io strimpello la chitarra solo ogni tanto.
“Però com’è che tornare indietro sembra il nuovo trend”. Cosa vuoi dire con questa frase?
“4LIFE” è un brano che parla di esperienze molto adolescenziali che, a volte, si ripropongono nella vita. Ad esempio nelle relazioni, anche quando si è grandi, spesso si torna bambini comportandosi in modo infantile, come fosse di nuovo una prima esperienza. In quella frase si racchiude tutto il senso di questa cosa: mi chiedo come sia possibile, nonostante abbiamo già vissuto certe cose e siamo già stati scottati promettendoci di non dare più un certo tipo di fiducia a qualcuno… e poi alla fine cediamo. Nessuno è in grado di stare davvero da solo, almeno io la penso così.
Tre singoli pubblicati. L’ultimo, “4LIFE”, uscito solo qualche giorno fa. C’è un album o un EP tra i tuoi progetti futuri?
Stiamo sicuramente lavorando, con il mio team e con Believe, per creare un progetto ed un percorso che mi porti a rilasciare qualcosa di più corposo. Non penso di poter dire altro al momento, sicuramente comunque non si parla di un qualcosa nel breve periodo.
“4LIFE” come “Un Bacio Alla Luna” sono prodotti da JVLI, che con te sperimenta sonorità più indie/pop rispetto ai progetti con altri artisti. Com’è nata l’idea di una collaborazione tra voi?
È una storia molto carina: pubblicai a tempo perso una cover reinterpretata di “Malibù”, un brano trap di Vegas, rivisitato in chiave acustica. JVLI, con il quale avevamo già conoscenze in comune, sentì quella cover su YouTube e mi chiamò intenzionato a fare musica insieme complimentandosi per la mia voce. Sicuramente rispetto ai progetti con Boro Boro, Mambolosco ecc. siamo proprio altrove. Penso che lui sia un artista con la necessità di non avere limiti di genere e che voglia, in primis, sperimentare e sperimentarsi.
Cosa pensi della scena Indie italiana del momento?
In realtà non seguo molto la scena musicale italiana in generale, soprattutto per il poco tempo a disposizione (siamo quasi sempre in studio a lavoro). Conosco Maciste Dischi di cui ho apprezzato il geniale accostamento di ottima musica e video super particolari con idee molto originali (come i lavori di Fulminacci ad esempio). È una delle realtà migliori in Italia secondo me, includendo anche Gazzelle che mi emoziona sempre.
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