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Alessandro Ragazzo: “I ricordi sono le fondamenta delle persone che siamo” | Indie Talks

Fotografie appese alle pareti, lettere conservate nei cassetti, biglietti di autobus, metropolitane e concerti. Tutti elementi che vanno a creare il nostro bagaglio personale di ricordi. 

C’è una parte (più o meno piccola) del nostro cervello in cui si accavallano immagini di feste, persone, appuntamenti, risate, ma anche pianti, delusioni e problemi.

I ricordi sono importanti, contribuiscono a formare chi siamo, permettendoci (a volte) di avere un costante promemoria in grado di farci imparare dai nostri errori. 

Ci sono però momenti in cui ricordare fa male, ci troviamo a ripensare a persone che abbiamo perso, a ciò che è cambiato nella nostra vita e siamo travolti da una strana nostalgia. 

Anche la musica contribuisce a creare ricordi, e non poco. Canzoni che vengono ascoltate per un periodo e che poi finiscono nel dimenticatoio finché ad un certo punto riascoltandole riesumano una scia di ricordi che possono anche essere dolorosi. 

E cosa più dell’indie è in grado di sfruttare questa malinconia classica che accompagna i ricordi per creare brani che ci accompagnano nei momenti migliori (o peggiori) della nostra vita.

Sono tante infatti le canzoni indie (e non) che trattano l’argomento. Abbiamo Ricordi di Clavdio, abbiamo Quella maledetta estate (mi ricordi) di Blumosso, Claver Gold con Ricordati di ricordare e ancora Tommaso Paradiso con Ricordami. Ma abbiamo anche Nei miei ricordi di Cannella, Mi ricordo un po’ di me di Gaia e la lista come sempre potrebbe proseguire.
Per non parlare di tutte le canzoni che parlano di ricordi, senza riferimenti espliciti nei titoli.

Questa settimana ho parlato con Alessandro Ragazzo, che ha intitolato il suo ultimo EP Ricordi? e abbiamo esplorato che importanza hanno per lui i ricordi.

INDIE TALKS | ALESSANDRO RAGAZZO

Secondo te quanto i nostri ricordi contribuiscono a formare chi siamo?

Penso che la nostra infanzia e giovinezza, e ciò che abbiamo vissuto, siano le fondamenta delle persone che siamo, coi nostri pregi e difetti, con le nostre forze e le nostre debolezze. 
La cosa che mi affascina, e un po’ mi spaventa, è che comunque i ricordi sono plasmabili in base al tipo di emotività che abbiamo quando li ricordiamo. 

È più facile ricordare avvenimenti positivi o negativi?

Credo che più che questo la differenza la faccia l’intensità di quel momento. 
Se è stato un momento forte e sincero, che sia negativo o positivo, rimarrà nella memoria.

In che modo superi i momenti in cui ricordare qualcosa del passato diventa doloroso?

Li supero scrivendo solitamente.
All’inizio fa ancora più male, ma trasformare i ricordi in canzoni mi aiuta ad esorcizzare la malinconia. 
Anche se in questi giorni, in cui mi sta capitando ogni tanto, guardo “Il signore degli anelli” e vedo che mi aiuta a distrarmi ehe.

Come conservi i tuoi ricordi?

Quasi tutti nella mente, anche perché ho un’ottima memoria. 
E ovviamente attraverso le canzoni che scrivo. 
Non ho tante foto, bigliettini, lettere o cose del genere, anche perché generalmente sono gli oggetti comuni, o i luoghi, o magari gli odori che mi riportano ad un determinato momento della mia vita. 

Sei più tipo da foto sparse in giro o da lettere chiuse in un cassetto?

Assolutamente foto sparse in giro.
Odio il disordine ma sono totalmente disordinato.

Preferiresti avere più ricordi o poterne cancellare qualcuno?

Come dicevo su ho un’ottima memoria, quindi ricordo veramente tante tante cose. 
Questo mi piace eh, però nei giorni più tristi, non sarebbe male dimenticare qualcosa.

Sara Pederzoli

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