Young Decade: La mia squadra è l’Inter | Indie Talks
Young Decade oltre all’amore per la musica è tifosissimo dell‘Inter, squadra alla quale ha dedicato anche una delle sue ultime hit.
Così, visto che tra poco riparte il campionato, il rapper, ci ha raccontato le sue sensazioni in vista della nuova stagione in un viaggio tra i ricordi del nonno e alcune serate indimenticabili.
Indie Italia Mag entra in campo per parlare di calcio e musica, due degli argomenti più discussi dal popolo italiano.
INDIE TALKS | YOUNG DECADE
Come sei diventato tifoso dell’Inter?
Grazie a mio nonno che è un grande tifoso interista e mi ha fatto il lavaggio del cervello da piccolino. Poi mi ha regalato la maglia di Ronaldo quando avevo 6 anni. Maglia che poi, quando Ronaldo se ne è andato, ho fatto distruggere da mia nonna, recuperando logo inter e logo nike per farmi fare dei pantaloncini. Tornassi indietro la terrei, sarebbe bello averla ancora!
Sfatiamo la scaramanzia, chi vince lo scudetto quest’anno?
Dico l’Inter perché se non lo vinciamo quest’anno è dura poi…
Qual è il goal che ti ha emozionato di più?
Al Fantacalcio su quale giocatore nerazzurro punteresti?
Ancora non lo so ti dico la verità, gli altri anni passavo l’estate a pensare a chi prendere e sono sempre puntualmente arrivato o ultimo o giù di li. Quest’anno vado all’asta ubriaco e mi lascio ispirare dal vino!
La tua top 11 old time?
Julio Cesar, Maicon, De Vrij, Samuel, Zanetti, Cambiasso, Barella, Pandev, Sneijder, Eto’o, Milito.
L’inter del triplete con Barella e De Vrij ahahah
Quando riapriranno gli stadi?
Spero presto, anche se aprire con 10mila persone non è il massimo, il clima vero a San Siro è quando ci sono 40/50K spettatori!
Derby o cena fuori con la ragazza, come te la cavi?
Diciamo che la mia ragazza sa con anticipo le sere in cui gioca l’Inter e quindi la cena si organizza in un’altra serata. Usando una metafora calcistica, gioco d’anticipo!!
Secondo te la trap potrebbe piacere al Mister Antonio Conte?
Secondo me no, me lo immagino tutto il giorno a pensare al calcio senza mai ascoltare la musica proprio in generale.
L’amore per il calcio è un po’ come quello per la musica indie: ci si affeziona di più nei momenti di difficoltà?
Assolutamente si, forse il periodo più bello del mio tifo è stato quando andavo a San Siro in curva a vedere giocare titolari Tommaso Rocchi e Riky Maravilla Alvarez. Ricordo un Inter-Novara 0-1 pieno di poesia e bestemmie.