Non esiste un pianeta B | Indie Talks (Salamantra)
A fine settembre su uno dei grattacieli di New York è apparso un orologio che mostra un conto alla rovescia. Un vero e proprio countdown piazzato lì dove nessuno può ignorarlo. È il climateclock, l’orologio climatico, che segna il tempo che manca all’umanità prima di entrare in un’irreversibile emergenza climatica.
Ci rimangono sette anni. In questi sette anni tocca a tutti noi prendere in mano la situazione e cercare di non distruggere definitivamente il nostro pianeta, già così rovinato dagli errori che gli esseri umani hanno commesso fino ad oggi.
Ad agosto 2018 una ragazzina di Stoccolma, Greta Thunberg, decide che non sarebbe andata a scuola fino alle successive elezioni legislative. La sua protesta aveva l’obiettivo di convincere il governo svedese a ridurre le emissioni di anidride carbonica. A seguito delle elezioni ha continuato a manifestare ogni venerdì, lanciando così il movimento studentesco internazionale Fridays for Future.
Il suo sciopero ha attirato l’attenzione dei media in diverse nazioni e manifestazioni simili sono state organizzate in altri paesi, tra cui l’Italia, i Paesi Bassi, la Germania, la Finlandia, la Danimarca e l’Australia.
Sono stati quindi i giovani a diventare attivisti, per convincere le autorità a combattere insieme un nemico più grande e salvare così il nostro pianeta.
Questa settimana ho parlato con Giulio e Tommaso, che insieme formano il duo bresciano Salamantra, da sempre molto attivi nella comunità e in prima linea nella protesta per l’ambiente.
INDIE TALKS X SALAMANTRA
Il mese scorso avete cantato durante la manifestazione per il Friday For Future a Brescia, come è nata questa collaborazione?
In realtà sembra strano ma è nato tutto grazie al basket. L’anno scorso Giulio si allenava con Francesco Andreetto, che è uno dei più forti sostenitori e attivisti di FridaysforFuture a Brescia, e fra un tiro e l’altro a canestro si toccavano anche questi temi.
È risaputo che il futuro sia in mano ai giovani. Cosa dovrebbero fare questi concretamente per migliorare la situazione?
Purtroppo è una domanda molto difficile a cui rispondere. Sono convinto che quasi tutti se la siano posta almeno una volta. Sicuramente, partendo dal meno utopico degli scenari, cioè la realtà attuale in cui possiamo agire non troppo liberamente, si può fare una piccola differenza se si cerca di dedicare un po’ di attenzione a come si sta vivendo, dal fare la raccolta differenziata, allo scegliere di acquistare un prodotto invece di un altro. Una cosa che dovremmo cercare di non scordarci, dal mio punto di vista, è per quanto possibile di far riparare (o ripararsi in autonomia) e riutilizzare in nuovi contesti oggetti piuttosto che gettarli e ricomprarne di nuovi. E potrebbe essere molto utile rendersi conto delle proprie vere necessità (sto pensando a cibo, vestiti, spostamenti… ) e limitarsi a ottenere/consumare solo ciò che davvero rende sereni e completi. Il troppo stroppia anche nell’immediato e assorbire un pò eccessi di questo tipo può aiutare l’individuo e il suo ecosistema.
E i Salamantra? Cosa fanno per preservare l’ambiente?
Noi cerchiamo con la nostra musica, che è coerente con il nostro modo di vivere, di trasmettere energia da dedicare a ogni aspetto della vita, quindi anche questa attenzione a cui pensavo nella domanda precedente, e cerchiamo anche di aiutare fornendo il nostro punto di vista da osservatori coinvolti ma non arresi, a mettere in discussione questo senso di impotenza che ci pervade, questo sentirsi persone troppo piccole e deboli di fronte ai grandi meccanismi del mondo.
“La nostra generazione spesso non sa dare il giusto peso alle tragedie” scrivete su Instagram parlando del brano “For President”. Con la vostra musica pensate di aiutare i ragazzi a riacquistare consapevolezza?
Certamente, noi per primi siamo su questo percorso, ci siamo incontrati perché entrambi viaggiavamo nella stessa direzione e sappiamo che tanti come noi stanno percorrendo questa strada. Così come per noi sono state fondamentali le parole e le azioni di qualcuno, così abbiamo la speranza di poter essere davvero utili a nostra volta per qualcun altro.
Il brano “Non si respira” può essere letto anche come un riferimento al fatto che Brescia sia una città con un altissimo tasso di inquinamento?
Sicuro. C’è stato un periodo in cui continuavano a girare voci, classifiche, articoli delle città più inquinate in Italia e Brescia c’era sempre, era sempre lì. Poi d’un tratto non se ne è quasi più parlato.
Abbiamo voluto creare una foto manifesto per riaccendere la questione e il posto migliore per lo scatto non poteva essere altro che davanti alla centrale a carbone di Brescia, Lamarmora.
Il pezzo è uscito a fine gennaio di quest’anno e il 16 aprile 2020 è uscito un articolo dell’A2A che recitava questo : “A2A accelera il percorso di decarbonizzazione del sistema energetico e decide di abbandonare da subito l’utilizzo del carbone alla Centrale Lamarmora di Brescia”.
Ci piace pensare, nel nostro piccolo, di aver contribuito a tutto ciò.
Abbiamo parlato del futuro del pianeta, nel futuro dei Salamantra invece cosa c’è?
Uscirà un EP di cui siamo gasatissimi il 27 novembre. Ci stiamo iniziando a prendere bene con le collaborazioni che in passato non abbiamo mai fatto. Ci piace molto l’idea di portare il nostro stile in molti generi diversi perché fortunatamente ci adattiamo bene su tutto, non vediamo limiti in questo. Poi per l’anno nuovo abbiamo in serbo anche dei progetti solisti ma è ancora troppo presto per parlarne.
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