Enzo Skap

Enzo Skap: “Bravi a perderci” è per chi vuole e non può più stare insieme

Perché le storie d’amore finiscono? Ci siamo fatti tutti questa domanda, anche se nessuno ha mai trovato una risposta giusta.

Enzo Skap, artista classe 93 made in Napoli, parte da questo spunto descrivendo gli errori che si commettono in una relazione, includendo tutto il percorso che porta alla separazione di due persone, le stesse che magari  fino a qualche giorno prima, si erano promesse di stare insieme per sempre.

“Bravi a perderci” è praticamente un inchiesta tra cuori spezzati, rimpianti e incomprensioni che esplodono all’improvviso. Entrambi gli amanti sono colpevoli, non hanno alibi e hanno sbagliato qualcosa.

Non ci parliamo più ma ci sentiamo spesso
Contiamo ancora i passi ma dal lato opposto
E ci manchiamo ma non ce lo siamo detto

INTERVISTANDO ENZO SKAP

Il tuo stile è “Borderline” tra rap e indie?

Beh, direi proprio di sì. Sono cresciuto con il rap, diciamo che mi sono fatto le ossa tra jam e centri
sociali quando l’aggregazione e la musica si fondevano in un’unica cosa.

Il mio primo approccio con il rap mi ricordo che lo ebbi grazie ai Cosang e Mondomarcio. In seguito con il culto del rap americano, ma si, ricordo che il primo disco dei Cosang lo consumai, forse proprio da lì è nata lamia passione.

Però devo ammettere che non sono mai stato crudo e diretto come l’underground insegna, anche nelle battle di freestyle apprezzavo più la metafora che la punchline, in effetti ho sempre avuto un debole anche per il cantautorato italiano e la musica leggera, forse per questo che
probabilmente sono “Borderline” tra più generi. Le mie influenze mi hanno segnato.

C’è un filo (o una persona) che lega “Mi perderò” con “Bravi a perderci”?

Un filo diretto vero e proprio lega tutti i miei brani non solo questi due. Cerco di raccontare una
storia, che va a prescindere della tematica e che cerca di trasmettere un’emozione. In “Mi perderò
canto del mio essere insicuro e di tutti i dubbi che ti travolgono durante una relazione, in “Bravi a
perderci” questo diventa realtà.

“Contiamo ancora i passi ma dal lato opposto” questa frase più la canto più mi piace, credo che racchiuda tutto il mondo che c’è dietro due persone che si vogliono, ma che non sono fatte per stare insieme.

Enzo Skap

 

Quanto sono stupidi i sentimenti?

Eh si, qui dovremmo metterci comodi berci qualche birra e parlarne per ore. Credo che i sentimenti non siano stupidi, molte volte lo siamo noi, che non riusciamo a capirli e ci facciamo travolgere da ansie e paure che non esistono.

A volte credo che dovremmo vivere tutti con un po’ di leggerezza più, ma in pratica sono il primo che non ci è mai riuscito.

“Sara Lyyn” è nata dopo ore e ore davanti a Bojack Horseman?

Sono follemente innamorato di Bojack Horseman. Credo che quella serie sia uno spettacolo e tutti
dovrebbero guardarla. Forse si, mi rivedo un po’ in Bojack, nel suo distacco con il mondo, e in
alcuni suoi modi.. però ho anche qualche difetto!

Mi piace molto. Beh forse non sono così una merda ahahaha però si, Sarah Lynn è nata proprio da questo amore “impossibile” e no sense tra BoJack e Sarah, che mi ha dato ispirazione per scrivere quel brano.

Quali canzoni consigli contro il “Mal di testa”?

Io sono uno che ascolta qualsiasi tipo di musica. Da Tupac a Pino Daniele, da Drake a De Andrè. Si
fanno un po’ ridere questi accoppiamenti, ma è per farti capire che non mi sono mai precluso nulla.
Se un pezzo è bello è bello, e io lo ascolto volentieri.

La musica è un toccasana non solo per il “Mal di testa”, ma credo che curi proprio l’anima

L’amore cosa ti ha insegnato?

L’amore mi ha insegnato molte cose e credo che ancora ne ho da imparare… parecchie! Ci sbatti la
testa mille volte, ma ogni volta è sempre più bello, forse è proprio questo il bello?

Enzo Skap

Le relazioni purtroppo finiscono. Secondo te qual è la causa più frequente?

Credo che la causa più frequente per cui finisce una relazione sia la mancanza di fiducia. Il problema è che però molte volte non si ha il coraggio di ammettere i propri sbagli e di ritornare indietro. In “Bravi a Perderci” dico “Ma quanto siamo stupidi, perché non sapevamo come prenderci. E non abbiamo alibi, siamo stati bravi solo a perderci”. Credo che questo racchiuda un po’ il senso di quello che volevo dire.

I giovani hanno ancora la voglia di essere “Ribelli”?

Forse perché nel mio piccolo dentro lo sono sempre stato, ma la ribellione credo che sia la più forte
forma di arte attualmente esistente. Essere ribelli non nel suo significato più banale, ovvero quello
di “andare contro la legge”, ma essere ribelli nella vita, far valere la propria opinione, non
sottostare a chi ti dice che non sei capace e che non puoi farcela, insomma essere ribelli per me
significa essere se stessi e distinguersi dalla massa.

E quello che dico in “Ribelli” è proprio questo, il ritornello si conclude con “Pisciamo sopra al mondo” che è una frase tanto cruda quanto bella, perché a parer mio esprime al massimo la voglia di ribellione e di rivalsa di due giovani (coppia e non) che sono stanchi di vivere in una società che non li valorizza.

Se potessi fare solo una chiamata che numero di telefono digiteresti?

Non so risponderti, non sono uno che parla molto o che si apre facilmente. Dovrei trovarmi nel
momento stesso per poterti rispondere. Ma si, credo che al 90% chiamerei mia mamma. Poi
dipende dalla situazione, se non è nulla di tragico, di certo chiamerei un amico per fumare e bere
qualcosa insieme ahahah.

Anche nel mondo della musica c’è un po’ di pregiudizio verso Napoli?

Per quanto si voglia mascherare, ci sarà sempre un po’ di pregiudizio nei confronti di Napoli.
Purtroppo dovrebbe cessare l’ignoranza del mondo per porre fine al razzismo che quotidianamente
si sopporta, che sia nei confronti di una città, di un’etnia, o di un genere. Il razzismo mi fa cagare, e
mi mette una rabbia assurda.

Ci tengo molto alla mia città, Napoli è una città di arte e di cultura, molte volte passa in secondo piano e si parla solo di ciò che non c’è di buono, è vero, forse qui la povertà e l’ignoranza giocano un ruolo importante lo ammetto, ma questo non può marchiare un intero popolo che vive di storia.

Napoli è una città ribelle e lo ha sempre dimostrato, forse per questo che la porterò dentro sempre. Se vuoi andiamo a bere una birra al centro storico e te la mostro tutta ok?

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