dile: dall’America a Venezia, un viaggio nell’album Rewind | Intervista
Classe 1989, Francesco Di Lello, in arte dile, nel 2019 ci regala il suo primo singolo Perdersi. Da quel momento non si è più fermato: brano dopo brano siamo giunti a Rewind, album d’esordio uscito il 20 Novembre 2020, che comprende tutti i singoli precedenti dell’artista, da Rewind a Vodka.
L’album nasce in collaborazione con produttori e autori del calibro di Federico Nardelli, Marta Venturini, Francesco Rigon, Michael Tenisci e Federico Galli.
Rewind è un viaggio dell’anima di dile, tra le delusioni e i momenti no, accompagnati da troppe sigarette e qualche bicchiere di troppo. Un album in cui ognuno di noi riesce a trovare almeno una canzone (se non molte di più) in cui immedesimarsi pienamente.
Noi abbiamo voluto approfondire ulteriormente e scavare più a fondo nella penna delicata del cantautore, cercando di scoprire i dietro le quinte del suo primo album.
INTERVISTANDO DILE
Ciao dile! Ascoltando il tuo album Rewind, non si può fare a meno di percepire una certa dose di malinconia, sofferenza e delusione. Scrivere dei tuoi sentimenti ti aiuta ad affrontarli?
Mi sono sempre detto di si, in realtà non lo so. Molte volte uso carta e penna come valvola di sfogo, ho sempre scritto per esigenza e non perché dovessi farlo.
Già da piccolo buttavo i miei pensieri su fogli di carta e non sentivo ancora il bisogno di capire il motivo per cui stessi scrivendo.
Nel brano Perdersi canti “Accolliamoci il destino e tutti i suoi difetti”. C’è stato un momento particolare nella tua vita in cui hai effettivamente pensato “questo si che è un segno del destino”?
Faccio molta fatica a prendere una posizione a riguardo, mi piace pensare che siamo solo noi i responsabili di ciò che ci accade ma non posso fingere che certe cose non siano collegate da loro da un filo invisibile. Se uno vuole i “segni del destino” li può trovare in ogni singolo avvenimento, ma altri si presentano come schiaffi in faccia e non si può far finta di niente.
La confusione della mia risposta dimostra quanto io faccia fatica a prendere una posizione sul “destino”.
Nel primo lockdown è uscito il videoclip di America e hai concluso il brano Venezia, brani che parlano di chilometri, difficoltà e posti lontani. Come hai vissuto, a livello artistico e non, il periodo della quarantena?
Onestamente non molto bene, credo di aver avuto diversi crolli emotivi. L’album sarebbe dovuto uscire a Maggio e accettare di mettere tutto in pausa e rinunciare a tutti i live in giro per l’Italia inizialmente è stato parecchio difficile.
A livello artistico il primo periodo ero completamente bloccato, ho passato più di un mese senza scrivere una riga. I miei testi sono sempre autobiografici, racconto ciò che vedo e ciò che vivo, puoi immaginare l’effetto che può avere restare chiusi in casa. Per fortuna poi sono riuscito a sbloccare alcuni brani come ad esempio “Venezia” che tratta appunto il tema della distanza e delle difficoltà.
Per farci un po’ gli affari tuoi, scegli un brano dell’album (il tuo preferito, se ne hai uno) e raccontaci la sua storia.
Non credo di avere un brano preferito, credo però che “Rewind” è sicuramente quello a cui sono più legato emotivamente.
Questo pezzo racchiude forse il periodo più brutto della mia vita, non è semplicemente una canzone d’amore ma nasconde tanto altro.
E’ venuto a cercarmi lui, non lo stavo cercando, le parole uscivano da sole e in poche ore era già tutto scritto. Ancora oggi faccio fatica a cantarlo, un mix di odio e amore che lo rende in qualche modo magico.
Parliamo di duetti: c’è qualche artista (emergente e non) con cui ti piacerebbe duettare in futuro?
Il primo album l’ho chiuso senza collaborazioni per scelta, dopo tutti gli sforzi e i sacrifici ci tenevo tanto ad avere una cosa tutta mia, il primo album non si scorda mai.
Anche se in realtà mi intriga l’idea di poter unire e mescolare le idee con altre persone, infatti ci sono tantissimi artisti con cui mi piacerebbe collaborare.
Perdonatemi, ma anche per scaramanzia, preferirei non fare nomi troppo in anticipo.
Il 2021 è appena iniziato, incrociando le dita, che progetti hai per quest’anno?
Sto scrivendo come un pazzo, quindi sicuramente ci sarà tanta musica nuova, come ad esempio il mio nuovo singolo previsto per questo febbraio.
Mi auguro soprattutto che si possa tornare a fare i live, abbiamo tutti bisogno della musica dal vivo. Non vedo l’ora di portare un po’ in giro il mio primo album.
Vi ringrazio tanto della chiacchierata e vi abbraccio forte.
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