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Viaggio cosmico nella “Magica Musica” di Venerus | Recensione

Di Benedetta Fedel

Siamo nello spazio, siamo nella giungla, siamo nel deserto, siamo in una camera d’albergo, siamo ovunque immaginiamo di essere e da nessuna parte.

Il lancio del nuovo disco di Venerus non è stato solo musicale, ma anche fisico, e non è certo un caso. L’artista milanese ha difatti spedito nello spazio un pallone aerostatico che portava con sé un messaggio, “in cerca di forme d’amore nell’Universo”, col sigillo di Magica Musica, uscito il 19 febbraio.

Questo gesto – o, per meglio dire, questo manifesto poetico – appare molto coerente con il contenuto del disco, un grande e psichedelico viaggio introspettivo che vuole toccare tutti gli aspetti del cosmo e della natura per diffondere amore.

Dalle prime note il cantante ci prende per mano e ci fa esplorare mondi diversi, passando da uno scenario all’altro, palcoscenico che sembra quasi di avere visivamente davanti mentre ascoltiamo. È una musica magica ed una musica “viva”.

È stato difatti più volte definito una boccata d’aria fresca perché, dopo un anno come quello passato, l’unico luogo in cui possiamo ancora liberamente viaggiare è dentro noi stessi. Magica Musica non vuole però essere un malinconico cammino tra i ricordi, ma un percorso tra emozioni diverse, positive e negative, vissute con la leggerezza e l’innocenza di un sogno e del dialogo interno.

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In tutto il disco si percepisce un’attenta ricerca musicale che tocca generi diversi, in un’ottica quasi sperimentale nell’uso dei suoni, che pure si mescolano e si influenzano vicendevolmente in modo talmente consapevole che ogni canzone, ogni perla, pur essendo un mondo a sé, appare perfettamente concatenata alle altre, creando un gioiello davvero originale.

L’album si presenta come una collezione di 16 tracce molto studiate tra featuring con artisti come Rkomi, Frah Quintale, Gemitaiz, Calibro 35 e collaborazioni potenti, come quella sempre presente con MACE o quella con i Crookers.

Partendo da Ogni pensiero vola, primo singolo uscito il 22 gennaio e vera e propria dichiarazione di intenti in cui Venerus afferma di appartenere “a un mondo un po’ magico”, troviamo sulla stessa linea brani come Eden, in cui l’artista ci offre la sua personale idea di paradiso, o l’onirica Fuori, fuori, fuori…, dove una voce di sirena lo chiama e “risale dal profondo la voglia di sciogliermi e di amare più il mondo”.

Da una ricerca introspettiva e da questo “cantico della natura”, con sonorità stralunata, l’artista compie anche importanti riflessioni sulla solitudine. In questo universo si percepisce un’incapacità degli altri di capirci davvero o una nostra di ascoltarci, sentimento universale più che mai al momento, come nel caso di Brazil, Una certa solitudine, in cui il legame con il mondo si smarrisce, o Ck, dove tutto sembra aver perso il senso, ma rimane il desiderio che ciò che il cantante ama non lo lasci andare.

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Per Venerus è proprio l’amore, infatti, ciò che lascia sempre uno spiraglio di speranza e lo vediamo in tutti i brani, dai più dubbiosi e problematici, come Buyo (feat. Gemitaiz), fino ad arrivare a tracce come Namasté, in cui Rkomi chiede provocatoriamente “Sei spesso dentro il mio sguardo, ma chi ti credi di essere?”.

In questo viaggio alla scoperta di un nuovo spazio siderale, l’amore non fa perdere la dimensione di sogno, anzi, apre ancora più possibilità di scoperta. A questo proposito ci sono brani come Sei acqua (feat. Calibro 35), che ha la dolcezza di una ninnananna e un velo di iniziale incertezza dove “Se questo non è amore, di certo ci somiglia”, Lacrima=piccolo mare, Luci, in cui sentimento e cosmo si mischiano del tutto, “Perché quando tu mi pensi forte ad un tratto sento l’aria che si muove tutt’attorno”, e Solo dove vai tu.

Nel suo mondo colorato, fatto di ponti, tappe e percorsi diversi, dalla relazione intimistica sullo stile di Appartamento (feat. Frah Quintale), si arriva fino all’esaltazione dell’amore, come nel caso di Lucy, citazione dalla beatlesiana Lucy in the Sky of Diamonds, un vero e proprio inno alla gioia, con una ritmica e una potenza sonora irresistibile.

E se è vero che l’amore ha tante forme, una delle più importanti è di sicuro quella dell’amicizia. Partendo dalla sensazione di solitudine, in Canzone per un amico l’artista ci ricorda che c’è sempre qualcuno che, quando avremo bisogno e tutto ci sembrerà andare male, possiamo chiamare amico.

Con Magica Musica Venerus fa certamente un salto di qualità, ampliando una ricerca che aveva iniziato ai tempi di Love Anthem, non andando però in linea retta, ma muovendosi in mille direzioni diverse, con un risultato che, data la difficoltà della sfida, non può che stupire.