AngeliKa: “La musica è condivisione” | Intervista

AngeliKa di nome, ma non di fatto. O meglio, una ragazza che, come tante, ha passato momenti bui ma ha trovato più vie per condividere le proprie esperienze ed emozioni. Ce l’ha con chi è tanto fragile da non essere fragile, con chi è tanto insicuro da non saper esternare la propria sofferenza. Insomma, con i deboli mascherati da forti. Dal suo singolo di debutto “Cilekka” si evince tutto il gusto, la veridicità e la forza di una ragazza ha reso arte le proprie ceneri, scegliendo di condividerle con più persone possibili.

INTERVISTANDO ANGELIKA

Ciao! Sei giovanissima, a che età hai cominciato a scrivere musica?

Ho iniziato a scrivere all’età di tredici anni. La mia insegnante di canto iniziò a farmi fare una

serie di esercizi di scrittura; si metteva al pianoforte con me e mi suggeriva di lasciare fluire le

idee. La scrittura è, per me, uno strumento potentissimo e delicatissimo al contempo; le parole

hanno un peso enorme o comunque, personalmente, questo peso l’ho sempre sentito.

Sostituire la lettera K alla C è da sempre un simbolo di protesta. Tu contro cosa protesti?

In generale per me la cura emotiva di chiunque mi circondi è fondamentale a prescindere dal

ruolo che una data persona può ricoprire nella mia vita. Protesto contro chi pecca di premura, di

ascolto attivo e di delicatezza. Siamo sempre portati a nascondere le nostre fragilità e per

quanto mi riguarda non c’è cosa più sbagliata; le nostre fragilità ci rendono forti e unici, ci

spingono a confrontarci con i nostri limiti, a superarli e soprattutto esternare fragilità. Anche

davanti ad una seconda persona, ci dà la possibilità di capire chi si ha di fronte.

“Cilekka” è la rottura di un silenzio, un invito a ballare e parlare di ciò che ci ha tenuti in gabbia. Oggi ti ritieni libera?

Sono fortunata in questo senso. Ho una famiglia che mi ha sempre accolta, ascoltata e

soprattutto spinto a lavorare su me stessa per comprendermi. La vita è fatta di momenti e ci

sono momenti memorabili e momenti che, anche volendo, non si possono dimenticare. Mi sento

di dire che ci sono stati episodi più difficili di altri da digerire che fortunatamente con un lavoro

d’introspezione sono stati capiti e accolti. Mi ritengo libera da molti schemi e sovrastrutture che

mi hanno accompagnata per anni, ci sono cose sulle quali devo ancora lavorare ma si sa che

non si finisce mai d’imparare.

Oltre alla musica c’è qualcos’altro che ti appassiona?

Studio recitazione da due anni ma è una passione che ho sempre avuto. Da piccola facevo

teatro, ma la musica ha sempre avuto la meglio. Sto concludendo l’università e, con la fine di

questa, spero di potermi dedicare a trecentosessanta gradi alle mie passioni.

Cosa ti auguri possa rappresentare la tua musica nel panorama italiano attuale?

Fare musica per me è condivisione. Quando ascolto un brano e mi ci ritrovo mi sento in

condivisione con l’artista; come se lui mi capisse e parlasse per me e con me. Mi auguro

questo, mi auguro di poter continuare a condividere emozioni con più persone possibili.

Stai lavorando a qualcosa al momento?

Stiamo lavorando, con la SuperSugo Dischi, a diversi brani e, al momento, ci stiamo

focalizzando sul secondo singolo.

Ascolta AngeliKa nella playlist di Indie Italia Mag!