Di Salvatore Giannavola e Ilaria Rapa
Alcuni sostengono che il passato vada distrutto, demolito, ridotto a brandelli per dare spazio all’inesorabile cambiamento dettato dal vento retroattivo del futuro che alimenta il fuoco del presente.
Tuttavia, esiste un albero che non abbia radici per sostenersi e sostentarsi? Una casa senza solide fondamenta destinata a perdurare nel tempo?
Ma andiamo a noi, alla musica, all’espressione artistica e a tutto ciò che ci fa sognare attraverso suoni, parole e immagini.
Nell’arte, come nella storia del genere umano, anche il progetto artistico più all’avanguardia, per quanto corrosivo e dirompente, trae linfa da un movimento artistico che lo ha preceduto, dalla rivelazione emotiva in musica, in versi, in sentimenti scolpiti o disegnati da un altro uomo o da un altra donna, facenti parte a epoche anteriori.
“La Stanza del Tempo”, un viaggio tra le rotte entusiasmanti della musica italiana dal 1950 a oggi, ha proprio questo intento: narrare, celebrare il passato glorioso della canzone, attraverso la reinterpretazione di un/un’artista che rappresenta la contemporaneità, se non il futuro, dello scenario musicale odierno in Italia.
La musica, molto spesso, funge anche da amplificatore delle vicissitudini e delle caratteristiche socioculturali delle epoche da cui scaturisce. Per tale ragione, ogni numero di questa rubrica sarà corredato da un riassunto del contesto storico dell’anno di riferimento.
Ogni numero de “La Stanza del Tempo” ci darà la possibilità di conoscere un brano del passato scelto tra la top 20 dei singoli di maggiore successo di ciascun anno a partire dal 1950. Per questa selezione ci siamo avvalsi dell’immensa libreria digitale di HIT PARADE ITALIA.
Diamo il via al nostro viaggio nel tempo partendo dal 1950, l’inizio dell’era del Miracolo Economico.
Ad inaugurare questo nuovo e interessante format c’è la giovane artista ruvese Rosita Brucoli che ha scelto di deliziarci con una sua personalissima cover della canzone “Nulla” di Nilla Pizzi.
“Nulla” di Nilla Pizzi
Chi meglio di lei insomma avrebbe potuto reinterpretare una delle più grandi cantanti degli anni Cinquanta come Nilla Pizzi, artista emiliana che fin prima di giungere sul palco sanremese ha saputo far conoscere la sua voce, apprezzata da molti ma criticata dalle radio dell’epoca fascista perché considerata troppo sensuale.
Dunque, il 1950 e il 1951 rappresentano per Nilla gli anni di maggior successo, non solo per via della vincita del primo Festival di Sanremo, quanto piuttosto perché è da quel momento in poi che la Pizzi può tornare finalmente ad incidere i brani col proprio nome. Come ultimo appunto, ma non meno importante, il 1950 è anche la data di incisione di “Nulla”, il brano non a caso scelto dalla cantautrice Rosita Brucoli.
“Nulla” in realtà è stata scritto non dalla Pizzi (la quale ne è solo l’interprete) bensì composta da Casasco, apposta per lei. La versione originale prevede l’accompagnamento dell’orchestra “Otto Strumenti” diretta dal Maestro Cinico Angelini ed è stata incisa precisamente il 20 luglio 1950. Nulla può farmi tornare da te, nulla nemmeno il tuo pianto, così recita l’incipit della canzone; un brano che appare forte e fiero se si pensa sia cantato da una donna che, al contrario dello stereotipo alla Ingrid Bergman in Io ti salverò, sembra invece voler (finalmente) sovvertire i ruoli. Non è più la donna che piange dopo un amore finito male, e non è nemmeno la donna a dover cercare un contatto con l’altro, perché ormai la disillusione è terminata, tant’è vero che la strofa continua con: non lusingarmi tanto sei sempre uguale, oggi sei nulla per me.
Rosita Brucoli
Partiamo con una breve presentazione della giovane cantautrice Rosita Brucoli, tra le voci più interessati per il futuro della musica italiana, che coltiva il suo canto con una cura costante sin da bambina. Il culmine della sua carriera si ha nel 2018 quando Rosita viene chiamata a far parte del “Reset”, festival musicale dell’Off Topic di Torino: momento di svolta questo perché permette alla cantautrice, allora ancora diciannovenne, di lavorare alla sua musica sotto la guida dell’autore Niccolò Fabi.
Da quell’istante la sua vita, specialmente in ambito artistico non ha fatto che migliorare, e insieme alla sperimentazione musicale nei suoi inediti, la Brucoli non ha risparmiato uno sguardo al passato, accompagnando ai brani scritti da lei, dei tributi ad artisti come Battisti durante i suoi live.
Vediamo insieme l’excursus storico che riassumente i fatti politici, sociali e culturali del 1950: l’anno che segna la ripartenza dell’Italia dopo la seconda guerra mondiale tra spensieratezza, intraprendenza e voglia di futuro.
Luigi Einaudi
Insediato il: 12/05/1948
Cessato il: 11/05/1955
Alcide Degasperi (Partito: Democrazia Cristiana)
Il reddito pro-capite nel 1950 era tornato ai livelli del 1938. Parla correntemente l’italiano solo 1/5 della popolazione (quasi il 13% è analfabeta).
Inizialmente la tv viene vista solo in Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Umbria e Lazio.
Negli anni 50 in Italia è avvenuta una rivoluzione tecnica e industriale che in termini di progresso non si è mai più verificata negli anni a seguire.
I Pil aumentò a ritmi più che significativi: numeri che sopresero l’intera economia mondiale che non si aspettava un avanzamento tecnologico così impressionante da parte del popolo italiano dilaniato dalla guerra. La produzione dell’industria siderurgica crebbe del doppio, il comparto chimico si sviluppoò diventano il settore più influente considerando la produzione e i tassi di occupazione.
Questo fenomeno influì nell’aumento vertiginoso dei consumi. Se durante la guerra gli italiani spendevano gran parte del loro reddito per esigenze alimentari, durante il Miracolo Economico iniziarono ad acquistare soprattutto beni durevoli. L’Italia divenne una delle più importanti potenze industriali del mondo occidentale. Gli italiani quindi abbandonarono in massa le campagne per trasferirsi nei centri urbani.
Quell’anno la cronaca rosa nazionale e non si concentrò sulla narrazione di una storia d’amore da film che vedeva come protagonisti Roberto Rossellini e Ingrid Bergman. Alla Mostra del Cinema di Venezia 1950, infatti, fotografi e pubblico catalizzarono l’attenzione sull’annunciata prima apparizione pubblica della nuova coppia formata dal regista Roberto Rossellini e dalla bellissima Ingrid Bergman.
Il nostro viaggio nel tempo è appena iniziato! Segui i prossimi numeri de “La Stanza del Tempo”.
Un ponte è una costruzione che unisce due sponde di un fiume, attraversarlo significa quindi…
Se possiamo immaginare la vita come un percorso che parte dalla nascita e finisce, ahino,i…
Non la avverti tutta questa realtà ovattata? Tutto così CUTE, tutto così giusto, TOP! Ne…
Lorenzo Dal Zotto o meglio dalz8, è un cantautore umbro che ha pubblicato come brano…
Capita di sentire l'esigenza di dover dare sempre un giudizio su tutto, senza prendersi il…
“I like the way you kiss me. I like the way you kiss me, I…