Roccia: “Il rumore del silenzio” | Intervista

Roccia: “Il rumore del silenzio” | Intervista

Fare rumore è un po’ come essere visti. Non tutti riescono a farlo nel modo giusto. In ogni caso, bisogna riconoscere ciò che fa rumore da ciò che attira la nostra attenzione solo in modo superficiale.

Giuseppe Roccia parla proprio di questo nel suo ultimo singolo “Le cose che fanno rumore”. Un brano in qualche modo necessario, dopo un lungo anno di silenzio, per distinguere ciò che davvero conta da ciò che ci fa sentire meglio solo momentaneamente.

INTERVISTANDO ROCCIA

Ciao! Come “Dentro una canzone”, anche “Le cose che fanno rumore” tratta, con toni leggeri e a tratti ironici, un argomento che ci riguarda tutti.

Ciao a tutti! Viviamo in un contesto, compreso quello social, dove siamo costantemente bombardati da immagini che ritraggono persone e oggetti desiderabili. Abbiamo l’impressione che con un like si possa raggiungere tutto e tendiamo a credere che queste siano le cose che più smuovano le emozioni all’interno di noi stessi.

Ma cosa sono, quindi, le cose che fanno rumore?

Le cose che fanno rumore, al contrario, sono tutte quelle cose che stanno in silenzio, come ad esempio i sorrisi sotto la mascherina. Se imparassimo ad ascoltarle con il cuore farebbero molto più rumore nelle nostre vite rispetto alle immagini vane che ci circondano, illudendoci che quella sia la realtà. Il silenzio fa un rumore assurdo, bisogna tenerlo a mente. 

Pensi che la pandemia abbia solo enfatizzato una distanza che già esisteva tra le persone?

Credo che la pandemia abbia generato situazioni di maggiore chiusura in noi stessi, aumentando così il divario interpersonale che già esisteva. Ovviamente non voglio generalizzare, ma si sa che l’individualismo fa parte dell’essere umano. Ora che si intravedono le zone bianche, tutti parlano di voglia di socialità, voglia di “normalità” e di questo ne sono ben felice, mi accodo anche io a tutta questa voglia. Ma bisogna vedere se si concretizzerà oppure non avremo imparato nulla da questo tristissimo momento storico. Detto ciò, voglio essere fiducioso. Anche la fiducia nelle persone è una di quelle cose che fa rumore.

“In una vita dove diamo voce solo a quello che compriamo dovremmo imparare a sfogliarci piano” . Cosa vuoi dire?

Il materialismo è più che mai vivo e non è detto che sia un male, ma spesso si rischia di giudicare le persone in base agli oggetti che possiedono o non possiedono e questo è errato secondo me. La frase da voi citata fa riferimento al bridge del brano, dove ho tentato di paragonare le persone ad un libro che solo sfogliando piano possiamo riuscire a conoscere in tutte le sue sfumature. Il discorso vale anche per conoscere meglio se stessi, bisogna concedersi del tempo, del tempo significativo. Sfogliarci e leggerci, proprio come si fa con un libro, imparando anche a leggere tra le righe, o tra le rime, perché lì si nasconde qualcosa di magico, qualcosa di invisibile agli occhi.

Le prime tre cose “rumorose” che ti vengono in mente.

Nel brano, parlando di una relazione, faccio riferimento ai baci, all’amore e all’odore di quella determinata persona. Se però sposto la mia attenzione in un contesto più generale, mi vengono in mente delle cose che fanno un rumore assurdo come il sorriso, il saper ascoltare gli altri e la capacità di dire “grazie”, che secondo me è andata un po’ perduta.

Stai lavorando a qualcos’altro al momento?

Ho dei brani in uscita per i prossimi mesi, sia in singolo che in coppia. Vi terrò compagnia con la mia musica fino a fine 2021 e oltre, statene certi e restate collegati ai miei canali social per non perdervi nulla!