Il nuovo singolo dei Fanoya, “Aloe Vera”, è contenuto in “Le previsioni del tempo”, l’ultimo album del duo.
Attraverso i brani contenuti in questo nuovo progetto, si respira quella sensazione di malinconia che s’incrocia con la paura del futuro, dovuta più ad un instabilità sociale del mondo che ci circonda, ma inevitabilmente questi processi intralciano e scombussalano i nostri sentimenti, destabilizzando allo stesso tempo cuore e cervello.
Ogni tanto però è fondamentale riuscire a inseguire i propri sogni, anche a costo di arrivare a soddisfare certi dogmi che ci vengono imposti come una laurea, un lavoro fisso o fare un figlio.
“Aloe Vera” diventa così una cura di cui abbiamo bisogno per resistere a tutto il casino che si riproduce nella fretta delle grandi città o delle ore che passano finendo a non bastare mai per fare tutto quello che dev’essere, ma soprattutto che avremmo voluto davvero fare.
Alla fine dovrebbe essere normale “essere in ritardo di una vita quando sull’agenda c’è un eclissi del sistema solare” se siamo alla ricerca della felicità!
Bhe, né l’uno né l’altro forse, solo un dato di fatto. Quante volte capita di volere così intensamente qualcosa da remare, inconsciamente, nella direzione opposta? Vale in amore come nelle piccole cose di ogni giorno. Ci piace, nelle nostre canzoni. riportare, immagini di fatti che accadono.
“Aloe Vera” è la cura per i propri mali, per i propri problemi e fa dimenticare ogni cosa. È una ricetta lenitiva, che cura il dolore e ci permette di passare oltre, andare avanti. È bello che possa essere una persona, la nostra Aloe Vera.
Oggi, più che essere, “dobbiamo” essere. Il mondo ci chiede di essere in un certo modo e lo pretende, sembra non ci sia lasciata scelta. Questo si riflette in ogni nostra azione, in ogni nostra scelta. Quando siamo single ci viene chiesto quando troveremo qualcuno, una volta trovato ci viene chiesto quando ci sposeremo, una volta sposati ci viene chiesto quando faremo iil primo figlio, poi per il secondo e così via. Sembra che sia tutto scritto e che la strada sia tracciata senza possibilità di deviazioni. Ma non è così. Basta guardare oltre la nebbia.
Eh già. Oggi più che mai l’essere umano in quanto fisico e tangibile è a rischio. Lo è per una manciata di voti, lo è per una manciata di like, lo è per una manciata di applausi. Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di guardare oltre, oltre ciò che eclissa l’obiettivo da non perdere di vista.
Forse cambia la forma, ma non crediamo cambi la sostanza. Per scappare basta correre, che poi lo si faccia con delle scarpe consumate dai calci al pallone o delle Clarks nuove di pacca, si tratta pur sempre di una corsa.
La televisione oramai è soprattutto on demand. Si è passati dal subirla allo scegliere noi cosa deve proiettarci. È stato un cambiamento epocale, lo stesso che si è avuto tra il broadcast di una radio alla scelta consapevole e mirata di un brano su Spotify. In ogni caso la TV non ha mai rappresentato in toto la realtà, ma solo alcune sfaccettature estremizzate, per come la vediamo noi.
Era da un po’ che non suonavamo live. Dopo opening con migliaia di persone è stata dura e abbiamo vissuto quasi in astinenza. Siamo felicissimi di tornare a suonare davanti ai fan, di tornare a cantare con loro. Abbiamo tanti pezzi nuovi e non vediamo l’ora di scoprire se e come li canteremo insieme.
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