Giuse The Lizia: “L’importante è credere in qualcosa” | Indie Talks

Spesso si sentono discorsi senza senso dove si accusano i giovani di non avere ideali e di vivere la vita giorno dopo giorno senza un preciso obiettivo.  Chi si dà questa risposta dovrebbe interrogarsi meno sulle conseguenze, ma più sul motivo perchè questo succede.

Giuse The Lizia, in questo 2021 è entrato nella scena indie italiana senza nessun tipo di timore reverenziale, con un disco dal titolo “Come Minimo” grazie al quale riesce a raccontare in maniera cruda e realistica,  sogni e speranze di una generazione vittima dell’amore che oltretutto ama, in maniera incosapevole e a tratti freudiana, incasinarsi la vita e poi trovare delle soluzioni a quello che succederà.

In futuro le cose andranno meglio? Forse no, ma per fortuna abbiamo sua la musica come consolazione.

GIUSE THE LIZIA X INDIE TALKS

I giovani d’oggi hanno un loro “Vietnam”?

Credo di poter dire di no. I giovani hanno molti problemi ma fortunatamente (ancora) nessuno che gli mette in mano un fucile e li manda a sparare.

Rabbia e rassegnazione sono due facce della stessa medaglia?

Non credo. Spesso provo rassegnazione senza rabbia, quando qualcosa va male o comunque non come io avevo previsto. La rabbia è tendenzialmente un sentimento da tenere lontano, ti scompone.

 L’amore è una droga?

In un certo senso si, crea sicuramente dipendenza e spesso porta effetti indesiderati.

 Ci sono ideali più importanti di altri?

 Ognuno vive i propri ideali in maniera diversa. Io personalmente nei miei ci credo tantissimo e rappresentano una bussola per orientarmi e vivere la vita. Ho conosciuto gente con ideali distantissimi dai miei ed il punto di vista resta relativo, l’importante comunque è credere in qualcosa che vada oltre la fredda realtà delle cose. De Andrè diceva che un uomo senza ideali è come un cinghiale laureato in matematica pura, mi ritrovo molto in questa descrizione.

A che età diventa difficile riprendersi dalle “Serate toste”?

Appena c’arrivo saprò dirti meglio!

Crescendo si dà più peso alle conseguenze?

No, solo che la gente si aspetta che tu glielo dia.

 Con che slogan definiresti il futuro?

Sta andando tutto male.

 Alla fine “ Magari poi ti passa” è una speranza?

Quando l’ho scritta non vivevo un bel periodo, in quel momento era più un’affermazione rassegnata. A distanza di tempo credo però possa essere interpretata anche come dici tu, come una speranza che qualcosa migliori. L’ultimo anno mi ha dimostrato che le cose alla fine vanno bene, l’importante è crederci e spingere sempre al massimo.

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