Mobrici:”Ma cosa ci dobbiamo fare se nella vita l’amore finisce?” | Indie Talks

PH: Francesco Levy

Mobrici:”Ma cosa ci dobbiamo fare se nella vita l’amore finisce?” | Indie Talks

Una volta una ragazza con cui mi frequentavo mi ha confessato che era bellissimo fare l’amore dopo essere andati a sentire un concerto dei Canova, ma adesso che certe cose non esistono più è ancora meglio piangere ascoltando le nuove canzoni di Mobrici.

Il cantautore ritorna con un progetto solista,  dove le sue sono storie minime per amori grandi, senza fronzoli e tanto suggestive, così autobiografiche da essere di tutti, che rinascono dentro il suo Album “Anche le scimmie cadono dagli alberi”.

Mobrici celebra le imperfezioni dell’essere umano, ma sopratutto di cuori che continuano a battere per le persone sbagliate, con il tvb che diventa solo una sigla indecifrabile.

Guardando la realtà senza inutili filtri, ammette anche con orgoglio, che è importante non avere paura del concetto di fine, ma sfruttarlo per lasciarsi trasportare dentro nuovi inizi.

PH: Francesco Levy

MOBRICI X INDIE TALKS

Cosa significa il proverbio giapponese, “Anche le scimmie cadono dagli alberi”e perché l’hai scelto come titolo?

È una frase che ho letto su un libro di proverbi e poesie orientali comprato per caso. Leggendola ho avuto la sensazione che fosse il titolo del mio album, subito, senza tanta esitazione.

Il senso è che come le abili scimmie cadono dagli alberi, anche per noi umani, cadere, è concesso e lecito. Ci invita a una vita da vivere in modo più leggero, senza prenderci troppo sul serio, dove l’errore può capitare e se capita può diventare formativo per il nostro futuro.

Per scrivere canzoni d’amore bisogna soffrire?

Bisogna sicuramente lasciarsi andare ai propri sentimenti ed essere il più sincero possibile. La sofferenza è una possibile condizione in amore ma fortunatamente ci sono tante altre sfumature anche molto piacevoli e gratificanti.

Le canzoni d’amore struggenti sono quelle di un sentimento non corrisposto solitamente, ma nel mondo esiste anche l’amore, quello vero, che non ha bisogno di drammi perchè dà spazio a cose belle. È molto raro ma da qualche parte c’è.

L’amore insegna solo quando le cose vanno male?

L’amore insegna sempre. Come dicevo prima, ha tante sfumature e non è uguale per tutti.

Quello che provo io può essere diverso da come lo provi tu o chiunque altro, dipende dalla sensibilità.

Come diceva il poeta, ‘in mezzo ad una foresta, un poeta e un falegname vedono due cose diverse’.

Quale canzone del disco non bisogna ascoltare il giorno dopo una rottura?

Beh credo “Anna Meraviglia”. Il tema del ricordo è interessante se preso da un punto di vista poetico.

Passi del tempo con una persona, si diventa molto intimi, poi finisce tutto e ci si porta dietro parte di quella persona per tutta la vita.

In quella canzone il senso è: semmai un giorno sarai distratta, su una spiaggia, tra una conchiglia e la ricerca di una stella, e mi penserai per un attimo soltanto, sappi che non ti ho dimenticata e che ti porto con me. Penso sia molto bello come messaggio, è rassicurante.

Il tuo cuore a che città assomiglia?

Il mio cuore credo non appartenga a nessuna città o luogo. Ha la libertà di girovagare dove vuole. Quel maledetto si prende anche delle vacanze da me, riesce a non farsi sentire per giorni e poi ricompare come niente fosse.

Siamo in conflitto da una vita perché vuole aver ragione sempre lui, è un cuore molto testardo. Mi da anche dei consigli pessimi, non è che sia proprio un mio amico. Ma sento che prima o poi faremo pace e troveremo un accordo per non allontanarci più.

Perché le lacrime fanno audience?

Probabilmente perché nella nostra cultura il dolore è quasi un tabú.

Sappiamo tutti che c’è ma non si deve dire.

Che facciamo quindi? Nascondiamo i nostri problemi ma finiamo per empatizzare col dolore degli altri e quindi basta sentire o vedere una sofferenza altrui per riportarla su noi stessi.

Che gusto lascia l’ultimo bacio?

È il più brutto di tutti, senza sentimento e senza passione. Completamente inutile.

PH: Francesco Levy

Fine significa fine o sei uno di quelli che la vede come un nuovo inizio?

Ho imparato che la fine sia una porta per un nuovo inizio.

La vita va a cicli: amicizie, amori, carriera, sentimenti, la vita stessa è un ciclo.

La verità è che in questo mondo non c’è niente che duri per sempre e quando lo capisci, ti arrendi e comprendi questo, tendi a godere fino in fondo di tutte quelle situazioni piccole che viste da lontano e col senno di poi appaiono giganti.

Vivere con meno fantasia e più vicini alla realtà credo favorisca all’obiettivo vero di tutti che è quello di essere felici.

Quella con i Canova che tipo di rottura è stata?

Molto dolorosa come tutte le rotture importanti.

I Canova sono stati la mia vita per tanti tanti anni, sono i miei fratelli, è un legame troppo forte.

Siamo cresciuti insieme, partiti dalla provincia per cambiare le cose e poi abbiamo vinto.

Purtroppo come dicevo prima, non sai mai che aspettarti dai cambiamenti della vita e dal mondo che hai attorno, e i Canova non son riusciti a star dietro a questi cambiamenti.

Ma abbiamo comunque fatto cose bellissime insieme, compresi due album di cui sono fierissimo.