Bocca viola | Indie Tales

Non esistono storie sane e storie tossiche. Esistono storie degne e non degne di essere vissute. E la mia, con Viola, fa parte della prima categoria. Non penso possiamo definirci una coppia, ma sicuramente la nostra è una relazione che entrambi meritiamo.

Lei mi chiama e io ci sono. Anche se è presa a male, io prendo la metro e sono da lei nel giro di mezz’ora. Non ci siamo mai definiti, ma io so nel profondo che ci apparteniamo. Il bello della nostra generazione è che i legami non sono più quelli di un tempo, da rinchiudere in cassetti stretti. O ci si vuole bene o non ci si caga. Punto.

Non si chiama Viola, ma io la chiamo così per il colore delle sue labbra dopo un bicchiere di vino rosso o dopo una litigata al freddo della nostra città. Lei è la mia Viola, il mio fiore che probabilmente non sboccerà mai se non nel freddo delle notti in cui ci sentiamo soli.

Spesso sentiamo il bisogno di dormire insieme, mi chiede “ti prego, resta qui a dormire”. E io non posso farne a meno.

Resto sempre da lei, è più forte di me. Lei mi possiede, in qualche modo.

Io e Viola ci conosciamo da sempre, da quando ogni cosa era una scoperta e ogni oggetto un possibile giocattolo. Giocavamo, ricordo, nel parco dietro casa e lei si distingueva per la sua calma e raffinatezza nello scegliere i giochi, aveva fantasia e spirito si squadra. Vari eventi durante la crescita l’hanno portata a non voler più far parte di un gruppo, ma a preferire il tempo con se stessa e con chi, come me, non ha voglia di perdersi in chiacchiere inutili.

Il nostro è uno di quei rapporti che quando si sta insieme ci si ama come un fiume in piena e si parla della vita e della morte. Ma se ci si incontra, che so, per strada o suo tram, magari neanche ci si saluta. Solo noi conosciamo quel che ci lega e, se prima questa mi faceva male, oggi mi fa solo rendere conto di quanto sia speciale ciò che abbiamo. Grazie, Viola, per dare alla mia vita un sapore speziato, diverso ogni giorno e inimitabile.

Racconto liberamente ispirato al brano Bocca Viola de I Neuroni Specchio