MateMatt fin da bambino amava la Domenica, lo definiva il giorno più felice della settimana. Crescendo ci ha scritto un brano che si trasforma in un dedica per tutte quelle persone con cui condividere questo giorno di relax.
La domenica diventa un contesto nel quale ognuno si sente parte della famiglia, e così trascorrere la giornata insieme diventa un si alla domanda“vuoi condividere con me un po’ di serenità?”.
MateMatt ha 27 anni, e scherzando dice che lui non fa parte della celebre maledizione per la quale molti artisti sono morti alla sua età, ma anzi lui è solamente all’inizio.
“Domenica con te” infatti è il secondo singolo dopo “Comodo sul beat” brano rap che esprime una certa critica sociale alle mode.
Con queste due versioni di se stesso, romantico e dolce contro una arrabbiata e cupa, si racconta attraverso la musica, dimostrando di saper coltivare senza paura i propri sogni.
La matematica è una cosa che mi ha sempre fatto ammattire. Quando ci si addentra nel concetto filosofico della matematica, ciò che di più concreto crediamo che ci sia, diventa esclusivamente astratto, forma del nostro pensiero.
Leggevo che ci sono due teorie sulla nascita della matematica e dei numeri: una è che siano stati inventati; l’altra invece che siano delle “idee innate”, alla Platone per intenderci, che fanno parte del nostro universo quasi come un’altra dimensione, assimilabile allo spazio-tempo. La risposta alla domanda principale, potrete tranquillamente dedurla da questa risposta a vostra discrezione.
Ma in realtà, la Domenica non è né un luogo, né ha una collocazione temporale. La Domenica è quel contesto in cui essere insieme ti rende famiglia. Essere insieme a chi si ama, agli amici, ai familiari. Se passo la Domenica con te, mi sto dichiarando; è come se ti dicessi: “vuoi condividere con me un po’ di serenità?”.
Avrò sicuramente consegnato la mia anima all’inferno per quante ne ho dette mentre trasportavamo i letti sulla neve, ho preso un febbrone per aver girato il video scalzo a 0 gradi, ho girato una scena a torso nudo per poi scoprirla inutilizzabile per via della cenere che l’Etna aveva appena eruttato, ma sì, un po’ aiuta.
La neve serve a questo. La musica può servire sia a sfogarsi, sia a farsi male, sia a tutte e due cose contemporaneamente.
Non mi danno fastidio i clichè, né chi li segue, né mi da fastidio seguirli se mi piacciono. Io credo che qualsiasi cosa sia questione di gusto personale. Se va di moda il viola e a me piace lo metto, ma se a me non piace non riesco a farmelo piacere, diciamo così.
Sul beat puoi metterti in che posizione vuoi, se ci stai comodo, ci stai comodo sempre! Il senso del brano è proprio questo: ovunque io sia, con chiunque mi trovi, qualunque cosa io faccia, non mi trovo mai a mio agio come mentre sto sghembarando (termine invetato da MateMatt ndr) qualcosa che se la tocco suona.
Difficilmente esprimo un mio punto di vista così diretto. Non so di cosa si parla, non so quali potrebbero essere le conseguenze di ciò che vorrei e di ciò che ritengo giusto. Ho degli ideali che sono molto variabili. Potrei trovarmi a pensarla in un modo e in un altro contemporaneamente. Non so scegliere per gli altri, non credo sarei un buon politico, ma se a un certo punto iniziassi a pensare di esserlo… fermatemi immediatamente.
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