La cantautrice ECATE (pseudonimo di Silvia Del Buono), ha da poco pubblicato il suo nuovo singolo intitolato “LE COSE CHE HAI PERSO”.
Dopo aver presentato il suo ultimo lavoro “Lacrime” a Settembre, torna questa volta con un nuovo progetto che darà vita ad una serie di singoli nel corso di quest’anno. E’ un brano tagliente, deciso, forte, tipico del suo stile.
Nella strumentale, ideata da Keyami si sentono sonorità trap mischiate al pop, con un tocco di chitarra decisa che rimanda al rock.
Ecate infatti, non si può etichettare in un solo genere, le piace prendere ispirazione da vari artisti e varie correnti musicali, per dare vita a delle sonorità tutte sue e questo, si sente moltissimo nelle sue canzoni.
Il brano in questione vuole essere una sorta di sfogo, parla infatti di un periodo buio che fa crescere una rabbia che si percepisce sin dall’inizio. Nel testo ECATE parla a se stessa e si chiede come sia possibile aver perso così tanto, troppo per via del senso di inferiorità che sempre si è sentita addosso. Ed è proprio qui che entra in gioco la rabbia, verso se stessa e verso gli altri, coloro che l’hanno fatta sentire in questo modo. Perciò grida, sfoga questa emozione nel suo brano che lei racconta così:
“LE COSE CHE HAI PERSO non parla solo di me, ma vuole essere una sorta di manifesto per tutti coloro che almeno una volta nella vita si sono sentiti esclusi, inferiori, emarginati.
Un grido rabbioso, quasi disperato che spero davvero possiate sentire e percepire e che possa diventare, anche per voi, una valvola di sfogo”
Moltissimo, è un brano molto personale.
Parla delle mie insicurezze, ma questo non fa di esso un brano triste, è più che altro un grido di rabbia. Un brano che parla di debolezza, ma che vuole dare un senso di forza e ribellione.
Assolutamente. Per me è stato difficile all’inizio, avevo paura di espormi e di esporre le mie emozioni.
Ma sai quando una cosa è più forte di te? Per me è stato così con la scrittura, ad un certo punto ne ho sentito il bisogno.
Credo che sia più o meno legata ad entrambi i mondi, appartiene al mistero e all’estratto perché fondamentalmente nasce dalla fantasia, ma allo stesso tempo ti dà emozioni vere e reali. Quindi credo sia una sorta di ponte tra i due mondi, così possiamo dire.
Si, in realtà è una sensazione che sento ogni volta che la canto. E spero davvero che possa essere una sensazione che sentiate anche voi.
Spero davvero di sì, ora che la situazione live si è finalmente mossa, di sicuro mi vedrete suonare da qualche parte!
Mmmh.. diciamo che ci saranno dei brani con delle sonorità più “intense” e “graffianti” e brani che saranno più delicati e intimi.
Ma.. lasciamo spazio al mistero, no?
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