New Indie Italia Music Week #109
Dopo una settimana di pop internazionale, tra alti e bassi, ritorniamo nel nostro habitat naturale: lo scenario #IndieItalia che non ha nulla da invidiare alle pompose e spesso inconsistenti produzioni che abbiamo visto e sentito all’Eurovision.
Realizzando questo numero abbiamo avuto la stessa sensazione che si ha rientrando a casa dopo una bella vacanza: bello viaggiare sì, ma quanto mi piace tornare?
Ecco a voi i migliori brani della settimana selezionati dalla redazione di Indie Italia Magazine!
Liberato II (Album)
Con il suo nuovo album lo chef Liberato ha preparato una bella pastiera musicale. Tra i folli ingredienti abbiamo: 1 kg di Napoli, 40 g di Hong Kong, 250 g di Stati Uniti, un cucchiaino di dance e trance anni 90, tarantella candita, una spolverata di influssi francesi e momenti alla Sufjan Stevens (ascoltare Anna per crederci). Il risultato? Un album iper calorico, ma dal sapore eccezionale.
È la dimostrazione vivente che non c’è miglior modo di essere universali che parlare della propria terra. Un viaggio tra il presente di sbronze e di whatsapp e un mondo magico dove re e sirene vivono le loro avventure. Liberato II è un miracolo. Non c’è altro da dire: ascoltatelo.
(Vernante Pallotti)
Liberato: 9
Camminare e Correre (Album)
“Come si scrive io, come si scrive tu, come si scrive specchio, mi viene voglia di coprirlo adesso”.
È questa la frase che alcuni anni fa ci fece innamorare dell’impronta artistica di Rosita Brucoli. Da quando ascoltammo la versione live, pubblicata sulle piattaforme digitali soltanto venerdì scorso, non abbiamo più smesso di seguire le evoluzioni del percorso di Rosita che finalmente ci regala il suo primo album dal titolo “Camminare e Correre”.
Una raccolta di 7 brani tra inediti e singoli già presenti sulle piattaforme, attraverso cui Rosita si presenta ufficialmente al pubblico.
Un album introspettivo caratterizzato da due elementi: la demonizzazione di un passato personale e familiare che non vuole rinnegare. Una linea di eventi da tenere a mente e da interrompere per vivere il presente con spensierate e il futuro con positività. E poi, la voglia di continuare a crescere, sbagliare, sperimentare il bello che la vita ha da offrire.
Rosita vuole essere protagonista di una storia inedita e ci trasmette questa sua intenzione con proprietà canore eleganti e raffinate e con liriche che portano l’ascoltatore a riflettere anche sul proprio percorso di vita e sul rapporto famiglia, educazione e autodeterminazione.
(Salvatore Giannavola)
Rosita Brucoli: 7,5
Touché (Ep)
Il nuovo ep di Frambo è un progetto ambizioso in cui tutte le potenzialità del giovanissimo artista si prendono prepotentemente – e forse caoticamente, in un’accezione però positiva, divertente e “personale” – il loro spazio sotto i riflettori.
In una parola: bello. In due parole: non scontato. Frambo crea un suo pop.
Ogni pezzo è ben studiato, rimane coerente con gli altri e ha una sua fortissima identità. “Karma” è una riflessione su come scappare dal karma e da una pericolosissima lei, “Terrazzo”, in un mood più r&b, recita una grande verità: “Quanto cazzo stiamo bene quando stiamo male?”. Tra storie che vanno bene e male, come “Perdonami e “Non mi spingere” (di cui non vi scorderete facilmente i fiati), Frambo canta anche la bellezza di ritrovarsi e in “Vaniglia” dice: “Non mi interessi proprio più, non ce la faccio a stare giù”.
“Touché” è sicuramente un disco che ha una sua maturità e anche una sua complessità e Frambo è sicuramente un artista sorprendente.
(Benedetta Fedel)
Frambo: 9
Diviso due (Album)
La delicatezza e la capacità di Bais di esprimere con la musica sensazioni ed emozioni ci colpisce in “Diviso due”, prima parte del nuovo disco dell’artista. “Che ne sarà di noi”? (“Un attimo”) Bais ci racconta storie, relazioni e la sensazione di sentirsi sempre come diviso a metà, fisicamente diviso tra due città e psicologicamente diviso tra la percezione che le persone hanno di lui e come lui si percepisce.
Suoni indie pop con accenni elettronici e sperimentali aumentano il nostro coinvolgimento fino a farci perdere il filo della realtà, soprattutto quando arriviamo al pezzo “Diviso due” che taglia l’album e che ci trasporta in una radura per farci raggiungere “Repubblica” in cui Bais ci confessa “non faccio l’amore da due anni luce” e questa affermazione ci fa pensare: quand’è l’ultima volta che abbiamo davvero fatto l’amore? Non ci resta che accogliere la preghiera dell’artista “trovami una cura, dai” (“Trovami una cura”) mentre torniamo “indietro nel tempo con lo sguardo fisso” (“Che fine mi fai”) e facciamo ripartire in loop l’album.
(Margherita Ciandrini)
Bais: 9
Ok boomer
La nostalgia del passato e la consapevolezza del fatto che alla fine dei conti, i ragazzi di oggi non sono poi così diversi dai ragazzi dell’oggi di 20-30 anni fa. Siamo fatti della stessa pasta, quella di chi non sa ancora chi vorrà essere e brama il futuro, quella di chi vuole vivere la vita appieno prima di raggiungere l’età degli impegni, delle responsabilità.
Sono questi i punti focali di Ok Boomer, il nuovo brano intergenerazionale di Brunori Sas e Zen Circus. Ma la domanda è: finiremo anche noi augurare il “Buongiorno” con meme dal retrogusto cringe tra gattini e caffè fumanti?
(Salvatore Giannavola)
The Zen Circus ft Brunoris Sas: 6,5
Bar Mediterraneo (Album)
A quattro anni da “Nuova Napoli”, i Nu Genea tornano con “Bar Mediterraneo” disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali (NG Records su licenza Carosello Records).
Un nuovo album e un nuovo viaggio, che proietta ancora più lontano i suoni del duo composto da Massimo Di Lena e Lucio Aquilina.Il Bar Mediterraneo dei Nu Genea è l’idea di uno spazio comune, dove le persone si incontrano e si fondono. Un luogo con le porte sempre aperte ai viandanti e alle loro vite, sempre esposte ai capricci della sorte. Lo si prova ascoltando la moltitudine di suoni che caratterizzano i brani: strati di strumenti acustici, voci e sintetizzatori che si uniscono in una miscela unica di timbri.
Nu Genea: 7
Più mi odi più mi amo
Terzo singolo estratto dall’album prossimamente in uscita per i Management. La band torna con il suo modo di fare provocatorio — ormai marchio di fabbrica — con “Più mi odi più mi amo”. Un brano che porta all’attenzione l’importanza di amare se stessi, e il prendere il concetto di hater trasformandolo in carburante per alimentare la propria voglia di far musica.
Con spiccata ironia i Management ci tengono a farci sapere che a loro non frega niente, continueranno a suonare e utilizzare chi li critica come monito per fare sempre di più.
“Poi un giorno ho pensato “ma vaffanculo”
Chi mi parla alle spalle mi guarda il culo”.
(Filippo Micalizzi)
Management: 7
Mondocane
Una storia d’amore, o meglio, di ciò che resta. Di questo canta dile nel nuovo singolo “Mondocane”. “L’ho fatto anche con lei, ma lei non t’assomiglia”, il buon vecchio chiodo-scaccia-chiodo, a cui tutti almeno una volta abbiamo fatto ricorso per sfuggire ai fantasmi delle relazioni passate. Il problema è che ogni volta ci ricordiamo solo di quello che abbiamo perso. dile canta proprio quell’illusione che certe ferite possono essere curate da una nuova persona, ma alla fine sappiamo tutti che il tempo non cancellerà i ricordi. Però forse farà meno male.
(Sara Pederzoli)
dile: 9
108
Un salto nel passato di Bartolini, ripercorrendo a ritroso la sua vita, fino al quartiere dov’è nato. Il quartiere si chiama appunto 108, a Trebisacce, nella provincia calabrese. È un luogo molto importante per l’artista, che l’ha segnato a tal punto di ritrovarselo anche in sogno. Un sogno ricorrente, che lo riportava ai palazzi dove ha abitato e dove è cresciuto e in quei momenti onirici ritrovava ansia, ma anche euforia e una nostalgia contro la quale difficilmente si vince.
Questi stati d’animo li ritroviamo nel sound e nel ritmo del pezzo, che esprimono molto bene quella guerra di Bartolini con il sé stesso del passato, in una montagna russa di emozioni.
(Sara Pederzoli)
Bartolini: 7,5
Darkamore
Cosa succede mescolando punk, elettronica e cantautorato? Lo sa bene Ibisco, che grazie alla collaborazione di Cosmo come producer ci ha regalato “Darkamore”. Una traccia fatta di autocatarsi, istinto, perversione e religione. Una perversione anco a capace di salvare gli esseri umani dai più bastardi demoni dell’autostima, come dice proprio Ibisco.
Due mondi e due generazioni che si sono incontrate e hanno saputo fare della propria similitudine il punto di partenza e della diversità la propria forza.
(Sara Pederzoli)
Ibisco ft Cosmo: 7-
Lalalacrime (EP)
Giuse The Lizia con il suo nuovo EP dal titolo “Lalalacrime” concentra in sole 6 tracce generi musicali diversi ed intersecati dal suo timbro di voce dolce-amore, accompagnato dalle voci di Mr. Monkey, Machweo, Laila Al Habash e Memento.
Come già annunciato su Instagram dallo stesso cantautore, l’intento era quello di parlare di una parte della sua vita dove ognuno di noi può ritrovarsi.
Amori che ti rubano un cuore che vorremmo indietro, l’identificarsi in un luogo, la voglia di dire ciò che si pensa senza mezzi termini (“sei come sei, infatti sei una stronza”), il pensiero anche di ammazzarsi “in diretta Rai” quando la tristezza prende il sopravento e quando tutto “è una merda”.
Forse abbiamo solo il bisogno di “sentire impazzire le particelle”.
Giuse The Lizia con questo album entra di diritto tra i massimi rappresentanti dell’urban italiano di oggi.
(Alessandra Ferrara)
Giuse The Lizia: 8
di distanze caotiche
Con il suo nuovo singolo, dal titolo “di distanze caotiche”, la cantautrice cecilia mette in interazione due concetti propri di chi vive la rottura di una relazione. La distanza. Il caos.
Sentiamo che ogni nostro sentimento o azione non è al posto giusto, non percepiamo quasi il contatto con la realtà. Siamo lontani dagli altri e dai noi stessi: “sono un libro aperto pieno di pagine che strappo”.
Raccogliere i pezzi per costruire un nuovo puzzle è l’unico modo per capire “il senso di questo caos”.
(Alessandra Ferrara)
cecilia: 7
Tra Dieci Giorni
Il nostro rapporto con il tempo, crescendo, diventa sempre più complicato. Molto spesso aspettiamo addirittura l’ultimo secondo per agire e non ci facciamo neanche troppi problemi se cadiamo nel ritardo. Oggi siamo sommersi di pensieri, impegni, e complicazioni varie che scandiscono le nostre giornate, ma invece di slegare il prima possibile i nodi al pettine, preferiamo evitare il confronto con la realtà posticipando tutto sempre più in là.
Lazzaroni, dopo essersi guardato allo specchio, scrive questo brano per criticare questa sua tendenza, colpevolizzandosi sì ma ammettendo anche, in maniera implicita, che questo atteggiamento non cambierà con il passare dei giorni.
(Nicolò Granone)
Lazzaroni: 8,5
Sereno
Il nuovo brano dei Blindur, intitolato “Sereno”, è un vero e proprio inno all’arte collaborativa e alle immense possibilità che questa permette. Con una solida base riconducibile al classico cantautorato italiano, Sereno oscilla tra l’indie e l’alternative rock, ma anche tra il folk e il grunge. I Blindur ci parlano molto chiaramente di un futuro incerto e non esattamente idilliaco, direi quasi disilluso, ma lo fanno con tutta la “serenità” possibile e con l’appoggio del meraviglioso violino di Carla Grimaldi.
(Eva Ceccarelli)
Blindur: 7
123 medicine
Accompagnata da un delicatissimo pianoforte cmqmartina ci racconta una storia di un’intimità e di un’incisività davvero sorprendenti. Con 123 medicine, il suo nuovo brano, cmqmartina apre le porte su una realtà ancora troppo trascurata, quella della depressione e di tutte le sensazioni che l’accompagnano, dalla nostalgia alla paura, dalla noncuranza alla pesantezza. Questo magico viaggio musicale prevede anche tappe nell’elettronica e nello sperimentale, per poi chiudersi bruscamente dopo appena 2 minuti e venti, quasi a volerci anticipare un secondo capitolo che non vediamo l’ora di conoscere.
(Eva Ceccarelli)
cmqmartina: 8
Amnesìa (EP)
Da innamorati siamo vittime di “Amnesìa” dimenticandoci chi siamo per vivere solamente in funzione dell’amore. Proprio questa perdita di memoria da il nome al primo Ep di AMNESIA, in riferimento a qualcosa di alluginogeno, diviso in tre brani: “Luna” dedicata a tutti i vorrei che riponiamo dentro un’altra persona, molto spesso idealizzandola ancora prima di conoscerla.
“Cosa Vuoi” invece nasconde rabbia, con la realtà che inizia a far sorgere dei dubbi, incrinando così dall’interno la nascita di una nuova relazione.
L’ultima traccia è “Pozzanghere” una canzone da sentire durante le lunghe nottate infinite, nelle quali i nostri pensieri battono più forte del nostro cuore, quando invece di dormire rimaniamo aggrappati ai rimpianti e rimorsi.
Le sonorità elettroniche di “Amnesìa” ci lasciano sulla pelle un dolce profumo di malinconia.
(Nicolò Granone)
Amnesia: 7
Chissà
Piacevole e delicata, una richiesta romantica e nostalgica a non andare via ma al contempo nemmeno a tornare. ‘’Non sarò più lo stesso senza te, facciamo la guerra per fare la pace’’, insomma anche se il cantautore sa che, malgrado tutti i discorsi che si sono fatti e che faranno, la cosa migliore per entrambi è lasciarsi andare a strada diverse. Consigliamo i fazzoletti per l’ascolto.
Il giovane salernitano del 2001 e distribuito da Futura Dischi, ci aveva già abituati ad una bella penna con Pubblicità Progresso ed Atmosfera, per cui anche se la strada da fare è ancora lunga, siamo sicuri che col suo talento possiamo aspettarci belle uscite da lui. Il suo stile autoriale ricorda molto quello di diversi artisti indie, ha anche una poliedricità nell’utilizzare diversi tipi di sound che speriamo continui ad esplorare
‘’Astronauti che cercano qualcosa: il centro dell’Universo’’
(Bianca Cela)
Mazzariello: 7 ½
Guarda dove vai (Album)
Album anticipato dal singolo ‘’Alda Merini Centravanti’’, si compone di nove brani che investigano la vita della cantautrice alla ricerca di cosa le piace veramente. Un lungo percorso di psicoterapia se vogliamo in cui il gnosis seauton è il centro di tutto. Il tema dell’amore non è escluso da questa ricerca ‘’Non mi serve un nuovo amore’’ e ancora ‘’Ehi scusa adesso al posto del mio cuore c’è una buca’’ e anche qui si capisce finalmente della qualità della persona singola, lasciandosi alle spalle qualsiasi tipo di dipendenza affettiva e di autostima. Una vera scoperta di se stessi e del proprio valore, che probabilmente è servita molto a Marta e che può servire ad ognuno i noi. Il sound è molto interessante e nuovo, chill e deciso.
C’è anche una svestizione della propria anima, una ‘’disinibizione’’ che avviene finalmente senza vergogna e senza remora. E la voglia di fare politica attraverso la musica è chiara: il femminismo è ancora una realtà per cui combattere e lei non se ne esenterà certamente ‘’bello andare in giro come te, senza nessuna menata, come fischi per strada, come pugni per casa’’
‘’Sono Oceano, sono un abisso di lacrime e luce, di grida e di pace, in cui sciolgo il dolore’’.
(Bianca Cela)
Marta Tenaglia: 8+
Condizioni Generali di Controllo
Voce che ci ricorda un po’ quella di De Gregori, che però si presta più ad un contesto pop alla Gabbani. Accettami per quello che sono, ho un’anima ribelle e non riuscirei proprio ad incanalarmi in uno schema preesistente, sembra gridarci la canzone; ‘’Quelle canzoni che volevi tu io non le so fare, le condizioni generali di un contratto le vorrei strappare’’. Insomma Francesco Coriale, laureato in musicologia e polistrumentista che ha lavorato anche in ambienti d’Orchestra, ci tiene ricordarci che non c’è nulla di strano ad avere gusti diversi dal main stream, anche se ci sembra appartenere ad una epoca diversa. E soprattutto non c’è alcun bisogno di cambiare il proprio essere per adattarsi alle aspettative di qualcun altro, soprattutto in ambito d’amore.
‘’Tu le bottiglie di Merlot, io Franca Rame e Dario Fo’’
(Bianca Cela)
Coriale: 8-