La Libertà in Offerta: “Il prezzo da pagare per essere se stessi” | Intervista
La Libertà in Offerta è un progetto che nasce nell’ ottobre del 2014 nelle colline di Fara Vicentino, da un’ idea di Andrea Manzardo, chitarra e voce, Silvio Carollo, batteria, e Marco Oriente, basso. Ai tre, presto si aggiunge Ennio Michelon, chitarra e seconde voci. Il gruppo inizia quindi un’ intensa attività live. I pezzi hanno inizialmente una forte matrice folk, e nei mesi successivi subiscono una forte evoluzione verso territori rock e a tratti emo.
I ragazzi arrivano a fare circa 30 date in un anno e mezzo, con aperture ad artisti e gruppi importanti quali Capra, Zeman, Ants, Phill Reynolds, Setti e Bob Corn. Tra una data e l’ altra il gruppo registra e pubblica, nel settembre 2015, il suo primo singolo Magliette Blu, che ottiene buonissimi riscontri, superando di molto le aspettative che quattro ragazzi di nemmeno vent’anni potessero nutrire.
A seguito di questo singolo seguono ulteriori date, finchè ad ottobre 2016 i ragazzi si fermano per registrare il loro primo Ep, intitolato Instabile, che esce a gennaio 2017, e contiene 6 pezzi che spaziano dal folk dei primi tempi al rock alternativo dei pezzi più recenti. 2018 e 2019 sono anni che la band dedica ai live, tra una data e l’altra comincia a prendere vita “236” nuovo disco della band che vedrà luce nel 2022.
“236” è un disco di sentimenti, emozioni ed esperienze dei ragazzi, che si confortano e guardano il mondo che li circonda.
Intervistando La Libertà In Offerta
Come mai avete scelto di chiamarvi “La libertà in offerta”?
La libertà in tutte le sue forme e astrazioni è un qualcosa che ognuno di noi cerca nelle sue giornate. Ci piace pensare che i momenti vissuti assieme, musicali e non, in primis noi e speranzosamente voi, siano libertà. Che conta, ma non costa, ovvero è in offerta. Questa serie di riflessioni ci ha quindi portato alla scelta di questo nome per il progetto.
“Una volta ero un bambino”, poi cos’è successo?
Poi siamo cresciuti, il tempo e la vita ci hanno obbligati a diventare quel che siamo oggi, figli della nostra crescita, delle nostre insicurezze superate e non. Abbiamo lavorato su noi stessi, opera che continua ogni giorno, anche inconsciamente. Rimane comunque sempre vero che solo da bambini andava veramente TUTTO bene, l’innocenza, ingenuità e purezza del bambino non si recuperano più.
Cosa c’è dall’altra parte?
Piante, animali, vino e amore. Una prospettiva sincera, in cui poter sorridere senza pensare più a quanto di negativo sia rimasto dietro di noi.
Qual è il prezzo che si deve pagare per crescere?
L’essere se stessi a volte è un prezzo da pagare, come a volte lo è anche non poter essere se stessi, soffrire è un altro prezzo che sicuramente va pagato e dal quale non ci possiamo sottrarre, o semplicemente dover fare qualcosa che non si vuole fare, qualcosa di socialmente o moralmente imposto, sono prezzi da pagare che (si spera) ci dovrebbero portare a una crescita e ad una maggiore auto-consapevolezza.
Il futuro vi incuriosisce o vi spaventa?
Quale futuro? Ci spaventa tantissimo, ma cercheremo in ogni caso di farlo nostro; e nel miglior modo possibile.
L’aggettivo “Instabile” a cosa si riferisce?
“Instabile” si riferisce ad un periodo di insicurezze e paure della nostra adolescenza, che abbiamo condensato in questa parola, ritenendola adeguata per rappresentare i nostri primi momenti musicali.
State lavorando a un disco, ci avete spoilerato il titolo che sarà “236”, quali sonorità avrà ?
Il nuovo disco avrà sonorità molto rock con chitarre in prima linea, e una vena cantautorale nei testi, con la quale ci si deve sempre confrontare in Italia. Date le tematiche dei testi qualcuno potrebbe etichettare come “emo” la nostra attitudine, ma noi ci chiediamo da sempre cosa voglia dire questa parola (risata)
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