PH: Jacopo Bucciantini

Grimoire è la formula magica di Leon Seti | Intervista

Abbiamo la tendenza di ragionare dando un senso fisico alla realtà che ci circonda tendendo a ragionare secondo schemi prestabiliti, sentiamo il bisogno di usare etichette e categorizzare tutto, dimenticandoci che il mondo è molto più complesso di quanto riusciamo a comprendere. Le relazioni non sempre vanno come vorremmo,  le persone possono comportarsi non reagendo secondo le nostre aspettative e questa illusione ci provoca rabbia e distacco.

Leon Seti cerca di andare oltre questa dimensione umana, lasciandosi trasportare dalla magia e dalla bellezza della natura, iniziando un viaggio introspettivo che lo porta al di là, in una nuova direzione, totalmente astratta e ultraterrena.

“Grimoire” è l’inaspettato, il sogno e la follia, un percorso mistico da intraprendere senza programmare nessuna tappa.

INTERVISTANDO LEON SETI

“Grimoire” è un disco di disperazione e speranza?

“Grimoire” è un album molto speranzoso. Nonostante alcuni pezzi trattino di argomenti molto dolorosi, è come se fossero sospesi nella memoria, come se fossero ormai passati da tempo. 

Hai mai avuto la sensazione di sentirti impotente davanti alle circostanze della vita?

Costantemente. Purtroppo è per fortuna a volte non c’è nulla da fare. Io mi lascio trasportare.

PH: Jacopo Bucciantini

Quanto sono difficili i rapporti interpersonali?

Quelli familiari per me sono estremamente difficili da gestire. Faccio veramente fatica a capire come convivere con alcune situazioni. In generale, però, se qualcuno non mi piace non ci parlo.

Che emozioni si provano ad esplorare una foresta?

Paura, un senso di libertà e del sublime.

La fine può nascondere un nuovo inizio?

Sempre. Altrimenti che fine è?

PH: Jacopo Bucciantini

Oggi la razionalità del pensiero critico sta facendo scomparire la magia?

Forse è il contrario. In generale più si conosce l’universo, più aumentano le domande. Secondo me è molto umano cercare di darsi risposte.

Hai dei rituali particolari prima di iniziare a lavorare ad un nuovo brano?

Assolutamente no, sono molto confusionario e caotico nel mio modo di scrivere. A volte non so come faccio a finire le mie canzoni.