Sanremo 2023: il Festival dei “sottoni” | Scopriamo i testi dei brani in gara

1,2,3…Alza il volume: inizia Sanremo 2023

Tra poco si alzerà il sipario e si apriranno le porte dell’Ariston, ma siamo davvero pronti? Ecco probabilmente sì, non vediamo l’ora anche a costo di sorbirci magari Zelesnky che canta dopo che Rosa Chemical si è spogliato sul palco, ma in fondo questo è il bello della diretta.

Come da tradizione, con qualche giorno d’anticipo, il settimanale Tv Sorrisi e Canzoni ha spoilerato i testi dei brani in gara e beh, preparate i fazzoletti.

Anche se le basi potranno avere sonorità reggaeton, tecno, urban e chi più ne vuole più ne metta, le parole ora scritte e poi cantate, urlate, sussurrate sono già tatuaggi incisi sul cuore.

Chi ci farà piangere?

Facciamo attenzione i fendenti al nostro animo instabile non arriveranno solamente dai classici artisti che fanno della depressione uno stile di vita, Tananai dopo “Abissale” e il nuovo disco è finalmente tornato nel clan e se non ne siete ancora sicuri ecco qui un verso di Tango: “Tu fammi tornare nella notte che ti ho conosciuta, così non ti offro da bere e non ti ho conosciuta”, le sorprese sono dietro l’angolo.

Ad esempio Colapesce e Di Martino dopo il vecchio tormentone di “Musica Leggerissima” si tuffano e “Splash”, ecco che riemergono in un “Mare di Guai” (scusami Ariete per questa battuta), riflettendo sul senso della vita immersi in mezzo alla natura. L’essere umano si porta dietro i suoi drammi, si autoinfligge pensieri sgrammaticati senza capo ne coda, nuotando nella confusione dell’immensità che ha davanti, dove diventa facile annoiarsi persino a Panama o è maleducato sorridere su qualche spiaggia dorata alle Seychelles.

I Coma_Cose invece ritornano con un “Addio” che in realtà non lo è per davvero, anzi è una promessa d’amore eterno che durerà per sempre anche quando le cose andranno male. In una relazione non è tutto rosa e fiori, altrimenti l’indie non sarebbe mai esistito. Lasciarsi per ritrovarsi e capire che soli non si può stare, che è meglio ricevere un vaffanculo piuttosto che non darsi più un bacio, che alla fine litigare serve per fare la pace. Sempre insieme contro tutti e contro tutto, perché lasciarsi non è una possibilità.

Se la nostalgia prende di mira anche gli ex giovani ribelli come gli Articolo31, che oltre a rimettersi insieme artisticamente, decidono che ormai non si ha più l’età per soffrire della sindrome di Peter Pan, ammettendo di essere cresciuti anche se non volevano, ma anche a costo di sopportare ansia e stress, la vita è stata un bel viaggio. Questo vuol dire che la maledizione delle rockstar maledette o degli eterni ragazzi prima o poi finisce, se si riesce a sopravvivere,  arrivando a veder crescere i primi capelli bianchi.

Impossibile poi non parlare di Mengoni, dopo aver letto il testo lo vedo davvero come il favorito, che torna a scrivere una di quelle canzoni che trasudano sofferenza e malinconia,  perché i desideri erano  sempre troppi per essere soddisfatti con poco tempo a disposizione. Nella vita però il successo arriva se si riescono a combattere e dominare i proprio demoni interiori, anche a costo di fare amicizia con l’insonnia, esagerando nell’auto colpevolizzarsi, motivo per cui la vittoria di “Due vite” sarebbe una speranza per chi ha non ancora smesso di lottare e di credere in se stesso.

La Generazione Z, occhio alle sorprese

I giovani in gara, addirittura sei, ma ci manca parecchio il buon Giuse The Lizia che avrei senza dubbio scelto come capitano al mio Fantasanremo, arrivano con sfacciataggine e disagio generazionale. Se i big hanno trovato un loro equilibrio, mettendo apposto il loro mondo interiore, i ragazzini terribile vogliono stupire, riversando tutto il loro casino interiore sul palco dell’Ariston, in modo da scompigliare i vestitini eleganti delle persone sedute tra le prime file.

I Colla Zio, reagiscono ad un due di picche con un bel “Non mi va”, in cui probabilmente neanche ci credono, un po’ come quando stai messaggiando con una persona, sparisce, ma rimani sempre li come uno scemo ad aspettare un suo messaggio, lottando con la tentazione di fare una scenata, inutile, non solo per te o per la possibile relazione, ma probabilmente consigliata per placare l’attesa. “Io sto male male male, se non so dove sei se mi pensi”

Sethu, da Savona, è l’amico che ti dice ” Tranquillo fre, ormai non ti considera più” e “Cause perse” è la giusta conclusione che rimane a chi vuole continuare a fare il romantico, nonostante sia entrato in contatto con la fredda realtà. Meglio combattere una guerra e perderla o presentarsi direttamente sventolando bandiera bianca e un paio di scuse, per smettere senza provarci nemmeno?

Will, invece si sente uno “Stupido”, che non riesce a voltare pagina e che probabilmente continua a postare contenuti cringe sul proprio profilo Instagram accontentandosi di un visualizzato alla storia, in relazione ad una storia che ormai è finita da oltre 24 ore.

Sono sicuro che post Sanremo un sacco di ragazzine pubblicheranno un selfie con una bio molto simile a questa frase della canzone: “Volevo tutto il pianeta, stringerlo in mano. Volevo fare il poeta ora l’essere umano”

Ma per fortuna che questo clima di allegria viene rotto dal buon gIANMARIA, che arriva alla festa in ritardo, un po’ scombinato e pieno di scazzo. Può sembrare un identikit che non attrae e invece, il bello e maledetto funziona sempre. Il “Mostro” attrae anche se in realtà fa paura. Il preso male che prima di tornare a casa, senza neanche saperlo, ha già spezzato il cuore a un po’ di ragazze, ma oltre a non essere interessato, prova proprio piacere a fregarsene e a fare finta di nulla.  State lontani dall’intellettuale bohémien,  che vi risponde ” Stavo pensando a me” altrimenti diventerete protagonisti della sua poetica, senza neanche saperlo mai.

Olly e Shari invece sono complementari, lo yin e yang di una relazione che funziona, anche se inconsapevolmente, forse per mettere un po’ di brio, si cerca di complicare, senza sapere neanche quando ha preso la piega sbagliata. Probabilmente il ritmo le farà sembrare due canzoni allegre con cui le nuove generazioni inizieranno a limonare in discoteca, con la consapevolezza che la mattina dopo nessuno dei due si ricorderà il nome. E se arriva il momento poliamore, ecco ancora Rosa Chemical con “Made in Italy” a mettere tutti d’accordo, inserendosi nel discorso senza gelosia, bravo cristiano o chissà democristiano, che vuole una vita come Vasco, dove nel letto c’è sempre spazio per tutt*.

Forse condividere permette di far soffrire meno il nostro “Terzo cuore”, o in tanti è meglio che “Due”,  Leo Gassman ed Elodie voi cosa ne pensate?

Per trovare una risposta a questi quesiti, o a domande esistenziali come capire l’amore serviranno più di “Duemilaminuti”, e nonostante tutto in una relazione ci sarà sempre qualcuno che non riuscirà a esprimere il proprio punto di vista, continuando a ripetere dal tramonto all'”Alba” quelle “Parole dette male”.

Ciao amore ciao

Luigi Tenco diceva:” Quando sono felice esco” e anche oggi, a distanza di anni, i momenti no sono fonte d’ispirazione. I tormenti amorosi rimangono addosso come esperienze traumatiche che creano energia artistica, raccontare i sentimenti scrivendo una canzone diventa necessità, cura e sfogo. Buttare fuori i tormenti interiori, per liberarsi e sentirsi vivi.

Sul palco di Sanremo quest’anno oltre al “Furore” di Paola e Chiara, ci saranno occhi che parlano a cuori che piangono, e fa niente “Se poi domani” queste parole non avranno senso, oggi c’è la necessità di togliere la “Cenere”, pulire i sentimenti anche, e soprattutto, con “Parole dette male”.

I social hanno cambiato il nostro modo di vivere la musica, ogni strofa può diventare una frase indelebile da scolpire sulla nostra bacheca per esprimere cattive intenzioni o solamente per nascondersi dietro al buio di un addio.

Cosa rimarrà dopo?

Ogni anno il Festival vive di polemiche, spettacolo e storie da raccontare, ma molto probabilmente di alcune canzoni scorderemo persino il titolo, maledicendola ogni volta che la sentiamo. Ci può essere non piaciuta, non sopportiamo l’autore per motivi x che vanno dall’antipatia personale ai gusti, ma evitiamo di fare l’errore di affezionarci ad un pezzo solamente perché ci ricorda una persona, una situazione o un momento che magari non si è neanche mai realizzato.

Sanremo sta per iniziare, l’hype c’è, ma se siete dei sottoni e non volete stare male vi consiglio di spegnere la Tv o passare la settimana a guardare documentari sugli animali. Avete capito?  Altrimenti oltre che stanchi dalle maratone notturne aspettando il vostro cantante preferito che, ovviamente si esibirà sempre alla fine, ne uscirete devastanti emotivamente e probabilmente, mentre state aspettando che il buon Amadeus salga sul palco per annunciare chi ha vinto, prenderete il mano il telefono, mandando qualche messaggio stupido alla vostra crush, che in realtà, è in dolce compagnia sul divano di una casa non sua, non molto interessata all’esito della manifestazione.

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