URUGUAI: “I sentimenti ti portano dove gli pare” | IndieTalks

PH: Ufficio Stampa

URUGUAI: “I sentimenti ti portano dove gli pare” | IndieTalks

URUGUAI canta in italiano, suona la chitarra in inglese e il basso in sudamericano. Le sue canzoni parlano di passioni, sogni, sconfitte, serate con gli amici e amori platonici non necessariamente in questo ordine

I sentimenti quindi diventano un centro di gravità dove essere risucchiati senza aver pienamente il controllo di quello che succederà, potrà succedere o e accaduto davvero, modificando persino la percezione della realtà.

Scappare e rifugiarsi dentro la razionalità potrebbe portare ad un eccesso di monotonia, a sperare di aver trovato una tranquillità irrisoria che nasconde però una finta illusione di controllo. Tante volte quello che sembra sicuro e certo, in realtà provoca complicazioni. Aver una lucida follia e andare oltre, viaggiando al di la delle cose può portare a scoprire nuovi mondi e sonorità.

Ecco URUGUAI e un cantante che arriva da vicino, anche se sembra provenire dall’altra parte dell’Oceano!

URUGAI X INDIE TALKS

C’è del romanticismo dietro al tuo nome d’arte URUGUAI?

Assolutamente si. Quel romanticismo nostalgico di quando si torna da un viaggio in un posto esotico o per le nazionali di calcio come quella appunto uruguaiana di Francescoli o di Recoba. Per i numeri dieci che non esistono più. Quei giocatori istrionici e semplici che da bambino mi davano l idea si potessero incontrare anche al bar o al campetto, un po’ matti e di cuore.

Quando cercavo il nome d arte mi trovavo in metro a Milano e dal vetro ho letto il nome della fermata: URUGUAI e mi è subito piaciuto.

Quanto fanno brutto i sentimenti?

Fanno brutto quando sono intensi. Ovviamente fare brutto lo intendo come per esempio arrivare con una Hammer limousine al compleanno di tua nonna o cose così…una roba eccesiva ma che dev’essere disinvolta.

Tra due persone o in un gruppo di amici quando i sentimenti e l’alchimia sono forti si fa sempre brutto.

Come si può dire Baby Bye Bye ad una Notte Blu?

Sicuramente gesticolando tantissimo come solo noi italiani sappiamo fare.

Andare via da soli è una fuga, scappare con qualcuno può essere un viaggio?

È sempre tutto un viaggio, ma il viaggio da solo o la fuga la puoi anche fare da seduto invece con una persona è diverso ed è molto più bello e appagante ma bisogna scegliere accuratamente il compagno/a di viaggio.

Credi sia difficile fare a patti con la propria solitudine?

Se la solitudine è una solitudine ricercata allora a volte può anche diventare una coccola che uno/a fa a se stesso/a.

Io cerco di ritagliarmi spesso dei momenti in cui stare da solo e fare le mie cose e per me è fondamentale.

Invece se la solitudine è forzata o causata dall’incapacità o dall’ impossibilità di stare in compagnia allora è diverso.

E purtroppo in questo mondo che va a mille si può anche essere soli in mezzo a centinaia di persone.

PH: ufficio stampa

Quante risse hai fatto con il tuo cuore?

Direi molte volte ma il mio cuore mena fortissimo. Cerco di andarci d accordo il più possibile.

Al bancone del bar è più facile sfogare la delusione con sconosciuti improvvisati?

Assolutamente si e credo che per alcune persone il bancone del bar svolga una funzione terapeutica.